Piano triennale di immissioni in ruolo. Il MIUR
Nonostante la sollecitazioni a rispondere all’interrogazione riguardante “il piano triennale di immissioni in ruolo” da me presentata il 27 giugno 2013, dal Ministero dell’istruzione fanno sapere che non risponderanno prima di settembre ovvero dell’inizio del nuovo anno scolastico, quando non ci sarà più nulla da fare e saremo costretti ad accettare la loro decisione.
Con decreto Interministeriale 3 agosto 2011 il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e il Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione, definiva la programmazione triennale per l’assunzione a tempo indeterminato di personale docente, educativo e ATA per gli anni scolastici compresi nel triennio 2011/2013, sulla base dei posti vacanti e disponibili in ciascun anno;
il piano triennale di immissioni in ruolo previsto dal predetto decreto interministeriale programmava l’assunzione di 124.000 precari tra personale docente e ATA nell’arco dei tre anni scolastici 2011/12, 2012/13 e 2013/14;
in particolare il piano di assunzioni prevedeva: 30.300 assunzioni di docenti + 36.000 assunzioni di personale ATA nel 2011/12 e 22.000 assunzioni di docenti e 7.000 di personale ATA per ciascun anno 2012/2013 e 2013/14;
in particolare il piano di assunzioni prevedeva: 30.300 assunzioni di docenti + 36.000 assunzioni di personale ATA nel 2011/12 e 22.000 assunzioni di docenti e 7.000 di personale ATA per ciascun anno 2012/2013 e 2013/14;
il Ministero dell’economia e delle finanze si dichiarò disponibile all’approvazione del piano triennale di assunzioni al solo patto che dette assunzioni non comportassero alcun aggravio di spesa a carico delle finanze pubbliche;
per garantire la necessaria copertura finanziaria, il 4 agosto 2011 l’ARAN (Agenzia per la rappresentanza negoziale per le pubbliche amministrazioni) e le principali rappresentanze sindacali siglarono un accordo recante una importante modifica al Contratto collettivo nazionale di lavoro e comparto scuola;
detta modifica, da subito entrata in vigore e ad oggi vigente, prevedeva e prevede l’abolizione del primo gradone stipendiale (0-2 anni) il quale viene fuso al successivo gradone, in modo da creare un nuovo primo gradone (da 0-8 anni); l’abolizione del primo scaglione e, dunque, la rinuncia – assai gravosa – dei lavoratori al primo aumento di stipendio (che è passata dal secondo anno di servizio all’ottavo) ha permesso la copertura finanziaria totale del piano triennale di assunzioni, come richiesta dal Ministero dell’economia e delle finanze;
ad oggi, risulta ottemperato solo il primo scaglione di assunzioni mentre, nonostante l’esistenza dei posti vacanti e la sussistenza della copertura finanziaria, non risulta ancora effettuata l’immissione in ruolo che prevede 22.000 assunzioni per l’anno 2013/14:
Per sapere se e in che modo, di fronte a tale evidenza esposta in premessa, il Ministro interrogato intenda assicurare il rispetto del piano triennale, di cui al decreto interministeriale del 3 agosto 2011, e la conseguente assunzione entro il primo settembre 2013 di 22.000 docenti precari, da anni in attesa di una cattedra o, in caso non venisse rispettato il piano triennale suddetto, se e in che modo il Ministro interrogato intenderà ripristinare lo status quo ante e, in particolare, se e come intende ripristinare il primo gradone stipendiale (0-2 anni), con efficacia retroattiva, visto che risorse risparmiate per garantire il piano triennale di assunzioni, come richiesta dal Ministero dell’economia e delle finanze, non sono state adoperate come accordo tra le parti.
per garantire la necessaria copertura finanziaria, il 4 agosto 2011 l’ARAN (Agenzia per la rappresentanza negoziale per le pubbliche amministrazioni) e le principali rappresentanze sindacali siglarono un accordo recante una importante modifica al Contratto collettivo nazionale di lavoro e comparto scuola;
detta modifica, da subito entrata in vigore e ad oggi vigente, prevedeva e prevede l’abolizione del primo gradone stipendiale (0-2 anni) il quale viene fuso al successivo gradone, in modo da creare un nuovo primo gradone (da 0-8 anni); l’abolizione del primo scaglione e, dunque, la rinuncia – assai gravosa – dei lavoratori al primo aumento di stipendio (che è passata dal secondo anno di servizio all’ottavo) ha permesso la copertura finanziaria totale del piano triennale di assunzioni, come richiesta dal Ministero dell’economia e delle finanze;
ad oggi, risulta ottemperato solo il primo scaglione di assunzioni mentre, nonostante l’esistenza dei posti vacanti e la sussistenza della copertura finanziaria, non risulta ancora effettuata l’immissione in ruolo che prevede 22.000 assunzioni per l’anno 2013/14:
Per sapere se e in che modo, di fronte a tale evidenza esposta in premessa, il Ministro interrogato intenda assicurare il rispetto del piano triennale, di cui al decreto interministeriale del 3 agosto 2011, e la conseguente assunzione entro il primo settembre 2013 di 22.000 docenti precari, da anni in attesa di una cattedra o, in caso non venisse rispettato il piano triennale suddetto, se e in che modo il Ministro interrogato intenderà ripristinare lo status quo ante e, in particolare, se e come intende ripristinare il primo gradone stipendiale (0-2 anni), con efficacia retroattiva, visto che risorse risparmiate per garantire il piano triennale di assunzioni, come richiesta dal Ministero dell’economia e delle finanze, non sono state adoperate come accordo tra le parti.
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