Ad Alicudi tra gli antichi sentieri
Alicudi
Salina e sullo sfondo Alicudi
Salina e sullo sfondo Alicudi
(di Marzia Giglioli)
Tra cielo e mare e tra le pietre dei muretti a secco, le "mannare" e i "pagghiari", che caratterizzano Alicudi e che testimoniano da sempre il rapporto stretto tra l'uomo e quest’isola, una delle isole più piccole e lontane dell'Arcipelago delle Eolie, che misura appena 5 chilometri quadrati e che con il suo "Filo dell'Arpa" raggiunge i 675 metri d’altezza. Dall’alto si vede come l’isola sembri davvero unpiccolo mondo sospeso nel tempo, abitata d'inverno da appena un centinaio di persone, qualcosa in piu' in estate .
Legambiente propone per agosto 2 campi per la pulizia e la manutenzione di una rete di sentieri che sono essenziali per attraversare l’isola. Alicudi è priva di strade carrozzabili e per attraversarla esistono appunto solo i sentieri e le mulattiere che, come una ragnatela, salgono lungo i pendii e congiungono i vari insediamenti di case sparse situate sul versante Sud-Est nel grande pianoro ai piedi della "montagna".
Un tempo l'isola era coltivata a vigna e ulivo ma ora i sentieri, una volta utilizzati dai contadini, sono abbandonati e il recupero ha il sapore di cose antiche, si cammina tra i colori di quest’isola battuta dal sole dove i vulcani ne hanno scolpito la fisionomia e si scoprono, passo dopo passo, i suoi angoli più naturali, si estirpano erbacce e cespugli e si sentono i profumi della terra, si disegnano di nuovo i percorsi, si ritrovano gli antichi muretti nascosti nell’erba alta e si aiutano così le comunità locali a ritrovare i tracciati, cancellati dall’abbandono Dato il caldo di agosto, si lavora solo nelle prime ore della giornata fino alle 11,00. Proprio per l’assenza di vie di comunicazione carrozzabili, il campo è consigliato soprattutto a persone che hanno spirito di adattamento e una buona attitudine a camminare in montagna ( posti ancora disponibili per agosto).
Terminato il lavoro, si scopre il resto dell’isola con la spiaggetta di Alicudi Porto l’unica che si può raggiungere a piedi, mentre il resto della costa è fatta di frastagliate balze che salgono verticali fino a a 500 metri. Si cammina lungo sentieri a picco sul mare e si arriva fino allo scoglio Galera, nato dai capricci del vulcano e che si erge tra acque di cristallo. Oppure si raggiunge la valle della Sciara dell’Arpa che congiunge il mare con la cima della montagna. Ci si ritrova a fine giornata nell’alloggio che è presso la vecchia scuola dell’isola e di sera racconti di terra e di mare tra i volontari che lavorano a stretto contatto con la gente dell’isola che mescola da sempre la natura con le sue leggende. Per altre vacanze di volontariato in altre isole minori consultare http://www.legambiente.it/legambiente/campi-di-volontariato
(ANSA)
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