martedì 2 aprile 2013

Vittime erano orfani ospitati nella Moschea di Yangoon



Dopo l'ipotesi iniziale che a scatenare l'incendio fosse stato un corto circuito, gli investigatori seguono la pista dolosa


Le porte del dormitorio erano chiuse per evitare attacchi buddisti Le porte del dormitorio erano chiuse per evitare attacchi buddisti

  I vigili del fuoco sono riusciti a portare in salvo 70 ragazzzini

 La moschea di Yangoon ospita molti orfani

 I leader della communita' musulmana in preghiera

 Forte la tensione nell'ambito della comunita' musulmana che punta il dito verso i buddisti

 I musulmani in Myanmar sono una minoranza

 Gli adolescenti rimasti uccisi nell'incendio studiavano nella scuola annessa alla Moschea

 I leader islamici cercano di riportare la calma

 Forze di polizia presidiano la zona della Moschea


 L'incidente segue le violenze tra buddisiti e musulmani del 20 marzo

  Per decenni la giunta militatre ha fomentato un forte pregiudizio ani islamico

Yangoon - Il forte pregiudizio anti-islamico diffuso tra i birmani e' stato fomentato per decenni dalla giunta militare. Lo scorso 20 marzo, un'iniziale rissa in un mercato è degenerata in una caccia al musulmano nella città di Meikhtila, conclusasi con almeno 43 morti e 12 mila sfollati. Contenute dallo stato di emergenza proclamato due giorni dopo, le violenze di Meikthila si sono però estese in seguito ad altri distretti vicini, arrivando sino a poche decine di chilometri da Rangoon, città dove risiede una radicata minoranza musulmana.

(ANSA)

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