di diinabandhu
Il
Fatto Quotidiano, Redazione 21 settembre - E' la dura presa di
posizione assunta dalla Conferenza episcopale con l'avallo del Vaticano
in risposta alla fuga dei cattolici tedeschi dal pagamento del
contributo. A partire da lunedì chiunque dichiarerà la sua uscita dalla
comunità ecclesiastica di appartenenza, risparmiandosi così il pagamento
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Germania, chi non versa l’8×1000 non è cattolico.
Niente sacramenti
E' la dura presa di posizione assunta dalla Conferenza episcopale con l'avallo del Vaticano in risposta alla fuga dei cattolici tedeschi dal pagamento del contributo. A partire da lunedì chiunque dichiarerà la sua uscita dalla comunità ecclesiastica di appartenenza, risparmiandosi così il pagamento dell'8 per mille, si porrà al di fuori della comunità.
La carità, si sa, è una delle virtù teologali e così affidandosi a questo dogma la chiesa tedesca ha
pensato che chi non dona non merita di appartenere alla comunità. Chi
decide di uscire dalla comunità per non versare l’8 per mille alla
Chiesa non è più cattolico e non può avere accesso ai sacramenti, compreso il funerale religioso. E’ la dura presa di posizione assunta dalla Conferenza episcopale della Germania con l’avallo del Vaticano in risposta alla fuga dei cattolici tedeschi dal pagamento del contributo.
A partire da lunedì prossimo chiunque dichiarerà la sua uscita dalla
comunità ecclesiastica di appartenenza, risparmiandosi così il pagamento
dell’8 per mille, si porrà al di fuori della Chiesa cattolica. Nel
documento reso noto a Berlino si sottolinea che l’uscita formale dalla Chiesa costituisce “una grave mancanza nei riguardi della comunità ecclesiale”.
“Chi
per qualunque motivo dichiara davanti all’autorità civile la propria
uscita dalla Chiesa”, è scritto nel documento, “viene meno all’obbligo
di appartenenza alla comunità ecclesiastica e a quello di consentire alla Chiesa con il suo contributo finanziario di
assolvere alle proprie mansioni”. Chi non paga l’8 per mille non verrà
più considerato cattolico e non potrà dunque più avere accesso ai
sacramenti, come la confessione, l’eucarestia, né potrà più essere
padrino di battesimo. In caso di morte, poi, gli verrà negato il
funerale religioso, anche se non verrà automaticamente scomunicato. Con
questa misura la Chiesa cattolica cerca di arginare il crescente rifiuto
di contribuire al suo sostentamento, ai quali basta una semplice
dichiarazione alla cancelleria di un tribunale per essere esentati dal
pagamento. Negli ultimi tempi il fenomeno ha assunto grazie alla crisi una dimensione sempre più considerevole, anche per i credenti di fede evangelica, che per risparmiare decidono di uscire dalla Chiesa di appartenenza.
Finora
le conseguenze sul piano ecclesiastico erano praticamente nulle, mentre
adesso chi esce si vedrà rifiutare ogni tipo di sacramento. Dal 1990 in
poi oltre 100mila tedeschi all’anno hanno
voltato le spalle alla Chiesa cattolica, mentre nel 2011 è stato
toccato il record di 126.488 autoesclusioni. Per tentare di arginare il
fenomeno la Chiesa cattolica intende agire in futuro anche in maniera
attiva, inviando a chiunque ha dichiarato al tribunale la propria uscita
una lettera di invito a parlarne con il proprio parroco. Nel colloquio
si cercherà di convincere l’eventuale pecorella smarrita a ripensarci e a
tornare all’ovile.
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