giovedì 20 settembre 2012

Sassari, notte in tenda per operai su campanile


'Senza risposte non scendiamo' avvertono

Operai sul Duomo di Sassari

Hanno montato una tenda per trascorrere la loro prima notte sul campanile del Duomo di Sassari i due operai della Italcementi che protestano da stamane per ottenere la ricollocazione in altre aziende del gruppo o imprese terze situate in Sardegna. Gli attuali 19 dipendenti del cementificio di Scala di Giocca (Sassari) sono in cassa integrazione fino al 14 novembre prossimo dopodiché, senza un impiego altrove, scatterà la mobilità. "Senza risposte sul nostro futuro non scenderemo", fanno sapere i due manifestanti. Domani la situazione potrebbe sbloccarsi alla luce della convocazione di un incontro a Cagliari tra la Italcementi e l'assessore regionale dell'Industria Alessandra Zedda. Stasera una delegazione di operai, con tanto di striscioni, ha partecipato alla messa solenne nel Duomo, alle 19, insieme ad una grande folla di fedeli accorsi nell'ultimo giorno utile per vedere le reliquie di Papa Wojtyla.
Due lavoratori della Italcementi di Sassari questa mattina hanno occupato pacificamente il campanile del Duomo di Sassari per rendere pubblica la loro vertenza. ''Il 14 novembre - ha spiegato Simone Testoni rappresentante sindacale dell'Ugl - scade la cassa integrazione e ad oggi i lavoratori non hanno ancora ricevuto alcuna risposta sulla possibilita' di un loro effettivo ricollocamento. Il presidio dei lavoratori dell'azienda di Scala di Giocca, che i lavoratori hanno ribattezzato ''sit-in di preghiera'', dovrebbe concludersi alle 20 con la chiusura ai fedeli della cattedrale di San Nicola, ma potrebbe anche continuare fino a quando non si avranno certezze sul futuro dell'azienda.
''E' impensabile - ha aggiunto Testoni - che per i 19 lavoratori non ci possa esser futuro: chiediamo l'attuazione del protocollo siglato con la Regione Sardegna e l'azienda per il loro reimpiego in attivita' di riqualificazione dell'area utilizzata da Italcementi. L'azienda, che alle porte di Sassari produceva cemento di ottima qualita', da quasi due anni ha chiuso e ha messo i dipendenti in cassa integrazione. Nel settembre 2008 Italcementi aveva firmato un protocollo d'intesa con la Regione con il quale si impegnava ad investire 65 milioni di euro per potenziare le sue attivita' nell'isola con la prospettiva del ripristino dei siti compromessi ed il reimpiego dei lavoratori nel recupero ambientale o in altre societa' del gruppo. Ma poco piu' di un anno dopo, nel maggio 2010, lo stabilimento ha chiuso senza nessun concreto impegno lavorativo per gli operai che oggi guardano con preoccupazione al 14 novembre quando si troveranno in mobilita'. (ANSA)

 

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