giovedì 20 settembre 2012

Ilva: custodi 'bocciano' piano investimenti azienda


Continua la guerra di cifre relative all'aumento della mortalità a causa dell'inquinamento

 

 

 

 

 

E' negativa, secondo indiscrezioni, la valutazione dei custodi giudiziari sul piano di investimenti immediati per risanare gli impianti sotto sequestro, consegnato dall'Ilva alla Procura venerdì scorso. I custodi hanno incontrato oggi il procuratore di Taranto, Franco Sebastio, e i pm dell'inchiesta per disastro ambientale.
I custodi giudiziari - gli ingegneri Barbara Valenzano, Emanuela Laterza e Claudio Lofrumento - hanno consegnato a procuratore e pm inquirenti una nota scritta con la quale sostanzialmente bocciano il piano. Ora spetta alla Procura dare il suo parere sia sul piano sia sull'istanza allegata dall'Ilva con la quale si chiede di conservare una minima capacità produttiva che consenta all'azienda di poter fare ulteriori investimenti. Il sequestro degli impianti dell'area a caldo infatti, come stabilito nel decreto del gip e confermato dal tribunale del Riesame, è senza facoltà d'uso.
Il parere negativo della Procura appare quasi scontato, visto che più volte, anche di recente, lo stesso procuratore ha ricordato che la mancanza di facoltà d'uso non prevede produzione; la decisione potrebbe già arrivare domani.
La mortalità a Taranto per tutte le cause aumenta dell'8-27% (a seconda dei quartieri), i tumori maligni del 5-42%, le malattie cardiovascolari del 10-28%, e le malattie respiratorie dell'8-64%. Lo afferma uno studio, sulla rivista dell'Associazione italiana di epidemiologia, con i dati della perizia epidemiologica per il gip del Tribunale di Taranto
Intanto il ministro dell'Ambiente,Corrado Clini, interviene sui dati sanitari di Taranto. "Non c'é nulla di segreto, nulla di nascosto - sostiene - l'unica cosa evidente è che si stanno manipolando con grande spregiudicatezza dati incompleti e si sta creando una pressione sulla popolazione e sulle autorità. Abbiamo bisogno di responsabilità" precisa. Non c'é nessuno oggi che può dire che c'é una relazione causa-effetto sulle attività industriali attuali dell'Ilva e lo stato di salute della popolazione -ha detto Clini.
Ieri i presidenti dei Verdi, Angelo Bonelli, e dell'associazione Peacelink, Alessandro Marescotti, avewvano puntato l'indice contro il colosso siderurgico con dati allarmanti: "Nel periodo 2003-2008 nei comuni di Taranto e Statte, i più vicini all'Ilva, c'é stato un aumento del 10% dei decessi per tutte le cause e del 12% per tutti i tumori. Per i tumori del fegato e dei polmoni in provincia di Taranto è stato rilevato un aumento del 24%, per i linfomi del 38%, per i mesoteliomi del 306% per cento, mentre per i bambini si registra un +35% di decessi sotto un anno di età e per tutte le cause, e un +71% per le morti nel periodo perinatale". (ANSA)

 

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