giovedì 20 settembre 2012
Il Giovinetto di Mozia e' Alcimedonte
MARSALA - Il personaggio raffigurato nella statua in marmo di fattura
greca "Giovinetto in tunica", esposta nel museo Whitaker di Mozia
sarebbe Alcimedonte. L' autore dell'opera, secondo Lorenzo Nigro,
docente associato di archeologia e storia dell'arte all'Università La
Sapienza di Roma, avrebbe ritratto il capo mirmidone greco, figlio di
Laerce, ricordato da Omero nei libri XVI e XVII dell'Iliade e descritto
come un ottimo auriga che guidò personalmente il carro di Achille,
trainato dagli immortali destrieri Balio e Xanto, fuori dal terribile
scontro accesosi per la contesa del corpo di Patroclo, ucciso da Ettore.
La statua è stata esposta al British Museum in occasione delle
Olimpiadi di Londra e continuerà a viaggiare per il mondo ancora per
circa un anno e mezzo. Soprattutto negli Usa, dove rimarrà a lungo nel
"Paul Getty Museum" di Malibù. Nigro da undici anni, d'intesa con la
Soprintendenza ai Beni culturali di Trapani e la Fondazione Whitaker,
proprietaria di Mozia, dirige campagne di scavi sull'isola, che tra
l'VIII e il IV secolo avanti Cristo fu importante colonia fenicia e
centro egemone nel Mediterraneo. Il professor ha spiegato a Marsala che è
stato possibile risalire all'identità del personaggio raffigurato nella
statua grazie all'iscrizione ("Alkimedon") su un vaso di ceramica
attico scoperto sull'isola nella zona dove sono state trovate le
fondamenta del tempio ("Temenos") attorno al "Kothon", vasca per
abluzioni effettuate nell'ambito di cerimonie religiose. Tracce di un
tempio fenicio-punico, tra l'altro, finora non erano mai venute alla
luce. Neppure a Cartagine. Il vaso di ceramica ("cratere di
Alcimedonte") sarebbe stato commissionato in Attica dai moziesi e
raffigura una scena di simposio. Nel posthomerica, dopo l'Iliade, si
racconta che Alcimedonte venne trafitto mortalmente da Enea durante una
delle tante battaglie sotto le mura di Troia. La statua del "Giovinetto
in tunica", in passato esposta anche a Venezia (due volte) e a Berlino, è
stata rinvenuta a Mozia il 26 ottobre del 1979, nel corso degli scavi
effettuati nel settore nord-orientale, tra il santuario di Cappiddazzu e
la cinta muraria. Secondo gli esperti sarebbe stata scolpita da un
allievo di Fidia. Fu trovata sottoterra. Forse, fu nascosta nel corso
della guerra con Siracusa (397 a. C.) per evitare che cadesse nelle mani
del nemico. (ANSA)
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