domenica 9 settembre 2012

Favia come Fini: 'Che fai, mi cacci?'


Il consigliere regionale risponde all'accusa, comparsa sul blog di Grillo, di aver 'concordato il fuori onda'

Beppe Grillo con Giovanni Favia

di Francesca Brunati

Dicono di essere "poco interessati" alle polemiche sorte attorno al caso Favia e professano seccati la loro "totale autonomia" da Beppe Grillo. Assicurano che ognuno decide "con la propria testa" e che "non c'é alcuna spaccatura nel movimento". Lo hanno ripetuto più volte gli attivisti del Movimento 5 Stelle oggi a Milano durante il 'pro-memoria Day', organizzato per ricordare che la proposta di legge 'Parlamento Pulito' ancora giace in un cassetto. Iniziativa che non ha riempito la piazza e che rispetto all'8 settembre 2007, quando venne lanciata la raccolta firme, non ha richiamato l'attenzione di molti. Per tutto il giorno, in piazza XXV Aprile, due gazebo e distribuzione di volantini. Da un lato un televisore ha trasmesso a ciclo continuo il comizio di Grillo a Bologna, durante il V-Day di cinque anni fa; dall'altro, appesi a un filo da bucato, i panni 'sporchi' della politica italiana: i faccioni, con tanto di curriculum, dei parlamentari inquisiti. E poi, tra palloncini e cartelloni, su un banchetto barattoli simili a rotoli di carta igienica con stampati i simboli dei partiti.
Non molti però hanno partecipato al 'pro-memoria Day', a parte gli attivisti e qualche volto meno sconosciuto come quel Piero Ricca che anni fa, nei corridoi di palazzo di Giustizia, diede del "buffone" a Silvio Berlusconi. "E' oggettivo, ma poco importa perché quel che conta è il messaggio", hanno spiegato Mattia Calise, consigliere comunale a Palazzo Marino, e Gabriella Fiore, impegnata nel Movimento. "E poi - hanno aggiunto - noi comunichiamo attraverso il web, che è il nostro collante: lì la gente che non ha tempo di venire si aggrega". Non doveva arrivare Grillo? "nessuno di noi ne ha mai dato comunicazione - hanno precisato -. Questo è stato solo un presidio". Ma il comico-leader era un po' come se fosse il convitato di pietra. Non solo grazie alla tv accesa, ma anche per via delle polemiche nate dal fuorionda di Favia (sull'assenza di democrazia nel movimento) che, come è apparso sul blog di Grillo "é stato concordato" anche perché "é abituatissimo alle interviste".
Con l'insinuazione che il consigliere regionale dell'Emilia Romagna sia in procinto di fare le valigie per andare con il Pd. Ma Favia non ci sta, e rifacendo il verso a Fini (nella storica lite con Berlusconi), manda a dire a Grillo via Twitter: "Che fai? mi cacci?". Eppure il consigliere regionale ha incassato la solidarietà di Marco Pannella e ha portato alla ribalta, per voce del sindaco 'grillino' di Parma Federico Pizzarotti, l'ipotesi di un congresso: "Una convention dei 5 Stelle? Se venisse organizzata, perché no? Parteciperei sicuramente. Ma non dipende da me.. sarebbe utile per approfondire il dialogo". (ANSA)

 

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