lunedì 17 settembre 2012

Adinolfi: restano in carcere i due anarchici fermati


Gip Torino convalida arresto Cospito, nuova ordinanza per Gai 

La foto di Adinolfi, il comunicato Fai e il luogo dell'agguato

Una combo di foto di Roberto Adinolfi e del luogo dell'agguato

  Carabinieri sul luogo dell'agguato a Roberto Adinolfi, foto di archivio

di Chiara Carenini


Restano in carcere i due anarchici ritenuti dai pm genovesi responsabili dell'attentato il 7 maggio nei confronti dell'amministratore delegato di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi. Il gip di Torino ha convalidato l'arresto del torinese Alfredo Cospito, sottoposto a fermo di pg all'alba di venerdì scorso, e ha emesso una ordinanza di custodia nei confronti di Nicola Gai perché vi sono a loro carico "nuovo e importanti elementi". Entrambi restano pertanto in carcere. Ora il fascicolo verrà trasmesso a Genova dove il gip dovrà rinnovare le misure di custodia. Il gip ha convalidato il fermo di Cospito e non quello di Gai riconoscendo solo per il primo un "provvedimento d'urgenza a causa di un concreto pericolo di fuga". Nello stesso tempo ha deciso la custodia cautelare in carcere per entrambi i fermati, ritenendo concrete le prove raccolte dalla digos genovese. Cospito e Gai sono stati trasferiti al carcere di Torino e da qui potrebbero essere portati in un carcere ligure a disposizione dei pm Franz e Piacente che potrebbero interrogarli già la prossima settimana.
Nell'ordinanza disposta dal gip di Torino, Alessandra Bassi, si contestano nei loro confronti lesioni gravi aggravate con finalità di terrorismo, furto aggravato, detenzione e uso di arma illegale. A quanto si è appreso, la decisione del Gip di Torino si ricollega alla pronuncia del Gip di Genova, che nei mesi scorsi aveva rigettato la richiesta di custodia cautelare in carcere avanzata dalla Procura del capoluogo ligure. Il provvedimento di oggi smentisce quello del Gip di Genova, ma si pone in linea di continuità. La decisione del Gip di Torino tiene conto di "nuovi e importanti elementi" che sono stati acquisiti dagli investigatori proprio effettuando le indagini che il Gip di Genova aveva indicato come opportuno e necessario svolgere. Tra i 'nuovi e importanti elementi', alcune intercettazioni ambientali e telefoniche effettuate dalla Digos di Napoli. Una di esse è stata effettuata il 10 maggio, tre giorni dopo l'attentato, all'interno di un centro studi libertari di Napoli. Alcuni anarchici discutono proprio dell'attentato in base alla rivendicazione appena ricevuta con una e-mail (un giorno prima dunque che il documento arrivasse alla redazione milanese del Corsera).
Nell'intercettazione, un anarchico avverte gli altri: "ritenetevi edotti... l'abbiamo avuta". Gli rispondono: "ma che cosa? il comunicato della Fai Informale? Ma sul fatto del Valentino?". Il riferimento al parco torinese del Valentino è, secondo gli inquirenti, un riferimento alla provenienza degli attentatori. Cospito vive non lontano da quel parco. La rivendicazione era dunque attesa. Gli interlocutori sono considerati dal Servizio Centrale Antiterrorismo elementi di spicco del circuito anarco-insurrezionalista direttamente in contatto con la Cospirazione delle Cellule di fuoco greca, titolati quindi a ricevere comunicazioni di questo genere. Ed è stato proprio un greco, Christos T., che si recò a Torino qualche settimana prima del ferimento di Adinolfi, a dire all'interno dello stesso centro studi: "Il 7 maggio iniziano i lavori". (ANSA)

   

Nessun commento:

Posta un commento