venerdì 4 luglio 2025

Liberalizzazione senza regole: anatomia di un fallimento

 

- Giugno 19, 2025 
 
 
 
di Gino Sgomoria

L’uscita dal mercato tutelato dell’energia si è rivelata per quello che è, non una scelta di progresso, ma il prodotto di una classe dirigente incapace, che ha tradito le basi più elementari dell’economia. La promessa era semplice: più concorrenza, più trasparenza, meno costi. La realtà è l’opposto, il mercato libero dell’energia, anziché abbattere i prezzi, li ha gonfiati. Chi ha guidato questa transizione, dalla politica alle autorità di regolazione, ha ignorato o mal compreso le regole minime che dovrebbero rendere efficiente un mercato.

I numeri non mentono, nel 2023, secondo i dati ARERA, il prezzo medio dell’energia sul mercato libero ha superato i 39 centesimi per kWh, contro i 28 del mercato tutelato. Anche nei mesi recenti del 2024, il servizio tutelato ha continuato a risultare più conveniente del libero, smentendo anni di retorica su presunti benefici futuri e milioni di utenti hanno pagato di più.

Un mercato senza regole non è un mercato e perché funzioni, un mercato, ha bisogno di trasparenza, informazione simmetrica, concorrenza reale. Nulla di tutto questo però si è verificato, le offerte sono complesse e spesso incomprensibili, la maggior parte degli operatori si affida a call center aggressivi e contratti opachi e il consumatore non ha strumenti per valutare razionalmente la convenienza.

In questo contesto, evocare la “mano invisibile” di Adam Smith è quasi un insulto al buon senso, senza regole, la mano invisibile non regola nulla, anzi qui distrugge. Qui non si tratta solo di ideologia politica ma si tratta di incapacità tecnica, ignoranza economica e totale scollegamento dalla realtà quotidiana dei cittadini.

La liberalizzazione è stata sostenuta da governi di ogni colore, con il plauso di regolatori spesso inefficaci. Si è smantellato un sistema, il mercato tutelato, che funzionava, senza creare un’alternativa migliore. Peggio ancora, si è imposto il cambiamento a milioni di famiglie senza proteggerle, senza informarle, senza accompagnarle.

In Francia, esiste ancora il tariffario regolato EDF per i consumatori domestici, voluto dallo Stato, in Germania, la liberalizzazione è più flessibile, ma lo Stato interviene con tetti ai prezzi in caso di crisi.

Solo in Italia si abbandona la tutela senza rete di protezione, scaricando l’intero rischio su chi ha meno strumenti per difendersi. La liberalizzazione dell’energia è stata un esperimento mal progettato, mal gestito e pagato a caro prezzo da cittadini e famiglie.

Un fallimento economico e culturale, che dimostra come una classe dirigente impreparata può distruggere anche i mercati migliori.

La concorrenza funziona se è regolata, altrimenti è solo una finzione utile a pochi e dannosa per tutti gli altri.

 

L’AUTORE

Gino Sgomoria,  attivista civico e voce fuori dal coro nel panorama dell’informazione italiana. Ha lavorato per anni come mediatore culturale e facilitatore nei quartieri più trascurati del ponente ligure.

 

https://beppegrillo.it/liberalizzazione-senza-regole-anatomia-di-un-fallimento/ 

 

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