giovedì 11 aprile 2024

OLTRE AI GUAI DI FAMIGLIA, LA CORSA DI \"PALLENZONA\" HA UN OSTACOLO: DIETER RAMPL

 

1- OLTRE AI GUAI DI FAMIGLIA, LA CORSA DI \"PALLENZONA\" HA UN OSTACOLO: DIETER RAMPL - IL PRESIDENTE DI UNICREDIT SI è RINGALLUZZITO DA QUANDO L’AD GHIZZONI (SCELTO DA LUI) PENDE DALLE SUE LABBRA, E A RAMPL NON FA PER NIENTE PIACERE VEDERE A SETTEMBRE UN PALENZONA TRONEGGIANTE SULLA POLTRONA DI PRESIDENTE DI MEDIOBANCA, DI CUI UNICREDIT È LA PRIMA AZIONISTA, COL SORRISO DEL NUOVO GERONZONE - 2- LATTE AVVELENATO PER LUIGINO ABETE: SARÀ DURA UNIRE AL POOL DI BANCHE ITALIANE SALVA-PARMALAT ANCHE LA BNL-PARIBAS, COME VUOLE CDP BASSANINI, PERCHÉ VEDREBBE CONTRASTARE I FRANCESI DELLA LACTALIS DA PARTE DI ALTRI FRANCESI - 3- DRAGHI PARLA A TORINO PERCHE’ BCE-FRANCOFORTE INTENDA: GOLDMAN SACHS CHI? - 4- NUOVA MAGIA DI POTERE DI BERNABÈ: CAMBIO POLTRONA MA IL RISULTATO NON CAMBIA - 

 

1 - LATTE AVVELENATO PER LUIGINO ABETE
Luigino Abete ha ripreso a sudare.

Le ragioni del fenomeno che lo fa gocciolare dalla fronte alla camicia sono molteplici, ma a renderlo particolarmente agitato è soprattutto l\'idea che gli anni passano senza dargli le soddisfazioni che ritiene legittime.

LUIGILUIGI ABETE

Domenica ha compito 64 anni e di sicuro avrà celebrato il compleanno con la compagna Desirè e l\'amico Franco Bassanini, il politico Pd milanese che è riuscito a piazzarsi nel 2008 al vertice della Cassa Depositi e Prestiti, la macchina di guerra e di soldi controllata da Giulietto Tremonti.

È probabile che i due abbiano analizzato il quadro politico e le partite che si stanno giocando in questo momento nel mondo della finanza e dell\'economia. Luigino continua a chiedersi dove potrà arrivare lo sgomitamento dell\'amico di merenda Luchino di Montezemolo al quale poche settimane fa ha ricordato con un certo scetticismo che i partiti ci sono già e non è il caso di scendere in campo per costruirne un altro.

FRANCOFRANCO BASSANINI GIUSTINA DESTRO

Il legame tra i due rimane comunque sempre forte perché insieme a Dieguito Della Valle, rappresentano quella lobby-continua di giovani-anziani che ha in animo di ribaltare gli assetti di potere. Un occhio dell\'ex-tipografo romano è sempre attento alle vicende romane ed è al corrente dell\'incontro che si è svolto oggi alle 12 tra la Marcegaglia e Aurelio Regina.

La presidente di Confindustria si recherà nella sede dell\'Unione Industriali di via Noale per incontrare l\'uomo che dopo la disastrosa kermesse nel parco giochi di Valmontone è stato definito \"Gattobaleno\", e insieme metteranno a punto i lavori delle sessioni dell\'Assise di Bergamo che si terrà nei primi giorni di maggio.

GIULIETTOGIULIETTO TREMONTI CON BOTTA DI SONNO_1

Il presidente di BNL è impegnato da tempo a tirare la volata all\'imprenditore del \"Sigaro Toscano\" Regina, ma è consapevole che il personaggio non ha ancora la statura per conquistare la poltrona di viale dell\'Astronomia e battere le truppe confindustriali del Nord-Est.

Non è però questa la ragione principale che lo fa sudare quanto piuttosto il pressing che l\'amico Bassanini gli ha fatto tra domenica e lunedì a proposito della vicenda Parmalat. Dopo il fallimento della cordata italiana vagheggiata da Corradino Passera con l\'amico Montezemolo, la Cassa Depositi e Prestiti di Bassanini non ha alcuna voglia di gestire da sola la guerra con i francesi di Lactalis che hanno comprato il 29,5% della società di Collecchio.

Bassanini e l\'amministratore delegato Giovanni Gorno Tempini stanno trovando resistenze enormi da parte di Granarolo, l\'unico gruppo industriale di Bologna che dopo la fuga dei piemontesi Ferrero sembrava interessato a mettere sul piatto qualche centinaio di milioni. E in una riunione che si è tenuta ieri pomeriggio, la Granarolo ha dimostrato una grande freddezza pari a quella di Unicredit e Mediobanca.

delladella valle montezemolo funerali pininfarina lap

In questo quadro, che si dovrebbe chiarire oggi in un\'altra riunione alla quale parteciperà in conference call anche Piergiorgio Peluso (impegnato a Boston con lo zio Tom per l\'acquisto della Roma), arriva la notizia che al pool delle banche potrebbe unirsi la BNL di Luigino Abete.

È questa la ragione che fa sudare terribilmente il presidente dell\'Istituto di via Veneto perché, come tutti sanno, BNL nel 2006 è stata comprata dai francesi del Gruppo Paribas. La situazione ha quindi dei risvolti paradossali perché vedrebbe contrastare i francesi di Lactalis da parte di altri francesi.

Per Luigino, che ogni domenica prende il caffè a villa Borghese con l\'amico Bassanini, la guerra del latte tra Italia e Francia è un dilemma davvero imbarazzante.

2 - DRAGI PARLA A TORINO PERCHE\' FRANCOFORTE INTENDA
Anche Mario Draghi, un uomo che nasconde le emozioni meglio di una statua, è rimasto sorpreso davanti alla lunga fila di torinesi che ieri pomeriggio alle 15 lo hanno atteso davanti al Teatro Carignano.

L\'invito a tenere una lectio magistralis gli era stato formulato dal costituzionalista Gustavo Zagrebelsky che ogni due anni organizza la \"Biennale Democrazia\", e ad aspettarlo c\'era il gotha della città guidato dagli esponenti della Compagnia San Paolo, uno dei principali sponsor dell\'iniziativa. Nelle prime file si sono sistemati il sindaco Chiamparino, Angelo Benessia, Luciana Litizzetto ed Evelina Christillin, la signora che ha determinato le fortune del gentiluomo di campagna Galateri di Genola.

EMMAEMMA MARCEGAGLIA

Qualcuno avrebbe dovuto avvisare Draghi di una presenza così massiccia in modo da mettere un po\' di calore dentro le 15 pagine del suo intervento che ha letto con la solita voce atona. Si sa che i torinesi sono freddi e cortesi; non si eccitano nemmeno quando Marpionne li lascia con il culo per terra, e gli unici brividi li provano per i Giandujotti e le sorti della Juventus. Quando però il Governatore leggendo la sua lectio su \"Globalizzazione e politiche economiche\" è arrivato alla pagina 14, la Christillin e il pubblico distribuito nei palchi hanno rizzato le orecchie.

È stato il momento in cui Draghi ha parlato del rischio di un deficit democratico provocato \"dall\'affermazione di un\'opaca tecnocrazia globale, formata da regolatori non eletti\", e ha aggiunto citazioni di Hobbes e Max Weber sulla necessità di introdurre regole contro chi pretende il monopolio dell\'uso legittimo della forza.

Per chi ha sentito Draghi in questi anni queste parole non sono di poco conto poiché mai fino ad ora il Governatore aveva preso di petto il rischio di \"un\'opaca tecnocrazia globale\". Alla platea più raffinata questa è parsa una presa di distanza netta e definitiva dall\'accusa che da tempo è stata messa sulle spalle di Draghi di essere un tecnocrate, anzi il tecnocrate di Goldman Sachs.

È chiaro che il Governatore ha parlato a Torino ma aveva già la testa a Francoforte.

AURELIOAURELIO REGINA

3 - \"PALLENZONA\" HA UN PROBLEMA CHE SI CHIAMA RAMPL
C\'è un uomo che gira tra Milano e Roma con l\'aria dimessa.

È Fabrizio Palenzona, per gli amici \"Pallenzona\", l\'ex-camionista di Novi Ligure che grazie alla politica è entrato nei salotti più importanti della finanza. Molti hanno notato il silenzio in cui si è chiuso dopo le nomine del \"fortunato\" Galateri alla presidenza di Generali e al termine dell\'ultimo consiglio di amministrazione di Mediobanca.

Qualcuno pensa che a chiudere la bocca del vicepresidente di Unicredit siano i guai familiari provocati dall\'arresto di Roberto Mercuri a seguito dell\'indagine della Procura di Crotone su una truffa legata ai finanziamenti europei.

È pur vero che questo Mercuri non è soltanto l\'assistente di Palenzona ma anche il marito di sua figlia, ma in realtà l\'ex-camionista vede allontanarsi la prospettiva di mettere i suoi possenti glutei su una poltrona importante. Alle Generali si sa come è andata e in Unicredit si è ringalluzzito di colpo quel Dieter Rampl che negli ultimi tempi sembrava aver scelto un ruolo ornamentale. L\'austro-tedesco è fortissimo da quando l\'amministratore delegato Ghizzoni pende dalle sue labbra, essendo stato scelto da lui e non dal \"camionista\" di Tortona.

AurelioAurelio Regina

E a Rampl non fa per niente piacere vedere a settembre un Palenzona troneggiante sulla poltrona di presidente di Mediobanca, di cui Unicredit è la prima azionista, col sorriso del nuovo Geronzi. Troppo potere. Troppa visibilità. Troppa ombra. Per Rampl.

A nulla è servita l\'intervista concessa poche settimane fa al \"Corriere della Sera\" in cui Palenzona tracciava per Unicredit il profilo \"di una banca di sistema\" in grado di competere alla pari con IntesaSanPaolo e Corradino Passera.

Così oggi gli sembra inopportuno esporsi su un possibile aumento di capitale di Unicredit per rispondere alle sollecitazioni di Draghi che vuole irrobustire il patrimonio delle banche. Adesso il povero (si fa per dire) Palenzona è alle prese con problemi minori quale il braccio di ferro tra Aeroporti di Roma di cui è presidente e l\'Enac sul tema delle tariffe aeroportuali.

GORNOGORNO TEMPINI

Domani l\'ex-camionista incontrerà quello che resta di Gianni Letta per sciogliere questo nodo, ma dovrà parcheggiare il camion delle sue ambizioni davanti a Palazzo Chigi in attesa dell\'autunno quando si scatenerà la battaglia nel patto di sindacato che governa Mediobanca.

Sarà quello il momento in cui a costo di passare per il \"nuovo Geronzi\" affonderà il coltello in nome di quel sistema di relazioni costruito per decenni, ma che nell\'ultima settimana gli è servito ben poco. Rampl permettendo.

4 - L\'ULTIMA MAGIA DI POTERE DI BEBÈ BERNABÈ
È bella la fotografia del \"Sole 24 Ore\" dove si vede Franchino Bernabè che entra in ascensore insieme al nuovo amministratore delegato di Telecom, Marco Patuano, e saluta con la manina.

PiergiorgioPiergiorgio Peluso

Da ieri le redini dell\'azienda sono in mano a questi due uomini, ma i giornali opportunamente ispirati tengono a sottolineare che quelli di Bernabè saranno superpoteri. La terminologia fa ricordare i fumetti dei Supereroi che piacciono tanto ai bambini, ma nella vicenda Telecom bisogna ricorrere a queste forzature per spiegare che Franchino non è stato spiumato e manterrà superdeleghe con supercompensi.

Fuori dai giochi rimane Luca Luciani, il biondo manager di Copacabana che per adesso resta amministratore delegato di Tim Brasil in attesa che la giustizia faccia il suo corso nelle indagini sulle Sim fasulle.

MARIOMARIO DRAGHI

Per il giovane Napoletone è un colpo durissimo che non viene bilanciato dalla nomina a vicepresidente di Aldo Minucci; costui è un personaggio abbastanza anonimo che viene da Trieste dove occupa la carica di vicedirettore delle Generali. Dopo la laurea all\'università locale nel 1970 è entrato nel palazzo del Leone dove ha sviluppato la sua carriera professionale. Sarà lui a prendere il posto del conte Galateri di Genola alla presidenza di Telco, la scatola che controlla TelecomItalia, ma il suo profilo non potrà far dimenticare i successi del povero Luciani che con le performances in Brasile ha salvato l\'ultimo bilancio dell\'azienda.

5 - PARISI SEMBRA AVER VINTO LA BATTAGLIA PER CREARE DENTRO CONFINDUSTRIA UNA NUOVA LOBBY DELLE TELECOMUNICAZIONI E DELL\'INFORMATICA
Avviso ai naviganti: \"Si avvisano i signori naviganti che Stefano Parisi sembra aver vinto la battaglia per creare dentro Confindustria una nuova lobby delle telecomunicazioni e dell\'informatica.

LucianaLuciana Littizzetto

Nel corso di una riunione molto accesa che si è svolta ieri mattina nella sede di Confindustria Servizi in via Barberini, i grandi player come Cisco, Telecom, Accenture e Microsoft hanno deciso di aggregarsi ad Asstel, la nuova associazione che Parisi vuole creare per contare di più dentro Confindustria e nelle politiche del settore\".

https://www.dagospia.com/rubrica-4/business/1-oltre-guai-famiglia-corsa-quot-pallenzona-quot-ha-24663.htm

 

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