giovedì 11 gennaio 2024

Ferruccio Laffi

 


Cari sedicenti patrioti che inneggiate a Priebke, cari nostalgici che scrivete "88", oggi è scomparso un uomo che quella strana forma di patriottismo la pagò cara. 


Non era neppure un partigiano, Ferruccio era un bambino. Al padre gli aprirono la pancia con una baionetta, lasciandolo morire nella stalla. Altri furono bruciati vivi. Tutta la famiglia fu sterminata. 


Da chi? Dai nazisti. E i fascisti non dissero niente. Anzi, spesso indicavano le case della gente comune da far trucidare. 


Dieci italiani per ogni tedesco.

Noi valevamo poco. Loro erano la razza superiore, noi i traditori, gente di serie B. 


Non lo scordate mai: chi inneggia al fascismo inneggia a tutto questo. Non è patriottismo: è servilismo. 


Riposi in pace signor Laffi. 

E se c'è qualcosa dopo, felice che possa ora  rivedere tutte le persone che ha amato e che le sono state strappate via quando era bambino.

Leonardo Cecchi 

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