Da Vincent- Massoud Mohamed
Il Vaticano è preoccupato per la situazione in Libano e per la presenza cristiana nella regione, e ci sono sforzi in atto per rafforzare quella presenza nonostante le critiche al suo ruolo e l'opinione di alcuni che tale ruolo sia insufficiente, impotente o non all'altezza della crisi.
In occasione dell'installazione dell'immagine di San Charbel in Vaticano, il nostro sito ha contattato fonti ecclesiastiche associate alla Chiesa cattolica a Roma e le ha chieste un'opinione in merito, le quali hanno risposto: "Il ruolo della Chiesa è universale e si occupa di tutte le parti, non solo della comunità cristiana, ed è aperta al dialogo cristiano-islamico (sia sunnita che sciita). Pertanto, non può essere estremista nella sua posizione e deve considerare gli equilibri nella regione, e ha sempre invitato i cristiani della regione a convivere con il loro ambiente".
Riguardo alla mancata elezione del presidente cristiano libanese, le fonti hanno detto: "C'è un patriarca in Libano e una chiesa che segue attentamente questa questione, e il ruolo della Chiesa a Roma è di supporto alla Chiesa maronita, non un sostituto per essa. Sosterremo tutte le loro posizioni, e il patriarca Mar Bechara Boutros al-Rahi svolge un ruolo chiave in questo contesto e saremo sempre al suo fianco, sostenendo le sue posizioni e accompagnando i suoi passi con le nostre preghiere".
Riguardo alla minaccia di Israele di dichiarare guerra al Libano, le fonti hanno detto: "Preghiamo per la Palestina, il Libano e Israele perché la gente vuole la pace e non la guerra. Possa San Charbel essere un esempio da seguire e possa ognuno amare il proprio fratello come ama se stesso e amare anche i propri nemici, poiché questa è la massima elevazione di sé al di sopra del male che cerca di dividerci come esseri umani".
Da Vincent- Massoud Mohamed
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