"PER ME ERI LA ZIA PAOLO, ERI ARCOBALENO QUANDO ANCORA NON C’ERA QUESTO TERMINE. E QUEL TOPPINO FUCSIA CON LE PIUME…" – LA PALLAVOLISTA AZZURRA VALENTINA DIOUF RICORDA SOLANGE: "ERAVAMO UNA FAMIGLIA DIVERSA MA PUR SEMPRE UNA FAMIGLIA...QUANDO MI HAI PRESENTATO UN TUO FIDANZATO, IO NON HO PENSATO AL FATTO CHE TU AVESSI UN FIDANZATO MASCHIO E NON FEMMINA, PERCHÉ PER ME È SEMPRE STATA UNA COSA NORMALISSIMA LA LIBERTÀ DI SCELTA" - LE IMITAZIONI DI RITA LEVI MONTALCINI
Da gazzetta.it
La morte di Solange, nome d'arte del sensitivo Paolo Bucinelli, trovato senza vita ieri nella sua casa di Collesalvetti (Livorno), ha scosso molte persone. Tra queste c'è senza dubbio l'azzurra della pallavolo Valentina Diouf, che questa mattina ha postato su Instagram un messaggio pieno di affetto. "Tantissimi ricordi della mia infanzia sono legati a te, Paolo - ha scritto -. Sì perché per me non sei mai stato Solange ma solo Paolo, la zia Paolo precisamente. Perché tu eri arcobaleno quando ancora non c’era questo termine".
Nelle sue parole anche tanta gratitudine: "Hai sempre vissuto liberamente la tua sessualità e il tuo essere magnificamente stravagante. Vestivi in maniera eccentrica ed io che ero una bambina che si vergognava anche della sua ombra ti ammiravo.
Mi ricordo quando mi hai presentato un fidanzato del momento e io non ho pensato al fatto che tu avessi un fidanzato maschio e non femmina, perché per me è sempre stata una cosa normalissima la libertà di scelta anche a 5 anni forse proprio grazie a te, ma ho notato che aveva tutti i brillantini sul telefono e li volevo anche io. Mi ricordo quando mi hai regalato quel toppino fucsia con le piume, avrò avuto 6-7 anni forse, e mi hai detto di sfoggiarlo con fierezza di sentirmi libera di essere chi volevo. In pubblico non l’ho mai indossato perché era presto, non avevo capito il messaggio che volevi darmi, ma poi quel toppino con le piume è diventato metaforico e io lo porto con me tuttora, mi dà la forza di non perdere mai di vista chi sono.
Mi ricordo quando tutte le sere tu e la mamma vi telefonavate perché eravate tutt'e due soli e tu ci rallegravi le serate inventando storie e imitando la voce dei personaggi come la Rita Levi Montalcini, la mia preferita, oppure una bambina che voleva giocare con me. Abbiamo riso tanto, abbiamo fatto mille esperienze insieme. Mi ricordo la dolcezza della tua mamma, la Signora Corolla. Eravamo una famiglia diversa ma pur sempre una famiglia. Poi abbiamo preso strade diverse, ma comunque quello che c’è stato ha contribuito a formare la persona che sono oggi. Quindi grazie Paolo dietro quel personaggio frivolo c’è sempre stato molto di più e io lo so perché ho avuto la fortuna di conoscerti. Sarai sempre con me".
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https://www.dagospia.com/rubrica-30/sport/quot-me-eri-zia-paolo-eri-arcobaleno-quando-ancora-non-rsquo-era-257544.htm
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