Gli zapatisti si mettono il passamontagna per rompere l’invisibilità in cui
sono abbandonati: “Copriamo il volto perché ci vedano” dicono, “la nostra lotta
è la lotta dei senza volto”. Accade qualcosa di simile con i catadores
brasiliani e i loro carri colorati. Senza i raccoglitori di rifiuti nessuna
grande città potrebbe esistere, eppure in molti paesi quel mestiere si porta
dietro etichette sociali e discriminazioni istituzionali pesanti. Questa, ad
esempio, è la situazione dei raccoglitori di rifiuti, i catadores
brasiliani di São Paulo, che costituiscono
la forza lavoro informale che rende possibile il 98 per cento della raccolta
differenziata e del riciclo delle lattine di alluminio. Il loro
ruolo resta fondamentale e necessario: a São Paulo infatti vengono prodotte
17.000 tonnellate di rifiuti ogni giorno, soltanto l’1 per cento viene
riciclato; il 90 per cento di questo materiale viene riciclato da catadores.
Spesso emarginati dalla società, questi lavoratori, oltre 20.000, subiscono
vessazioni di tutti i tipi da parte di funzionari comunali e di molti cittadini
e restano soprattutto invisibili. Per mettere in discussione questo stato di
cose, è nata la campagna Pimp my
carroca (un gioco di parole con un popolare show di Mtv “Pimp
My Ride”), grazie a un gruppo di artisti brasiliani che qualche giorno fa hanno
cominciato - con un finanziamento collettivo dal basso – a decorare i carrelli dei catadores, con
colori vivaci e graffiti. “Sono venuto qui per diventare
visibile – ha detto un catodor nel video qui di seguito – Oggi, ho preso un
giorno di ferie per venire qui, ma se non lo avessi preso, certamente avrei
lavorato per sostenere la mia famiglia con dignità”.
Il primo appuntamento per dipingere i carri ha coinvolto più di cinquanta
artisti e volontari che hanno lavorato una giornata intera senza fermarsi.
Durante quella giornata, i raccoglitori di
rifiuti e le loro famiglie hanno avuto a disposizione gratuitamente medici,
barbieri e parrucchieri, psicolgi e ovviamente un pasto
completo. Nel tardo pomeriggio, un corteo allegro e colorato ha
attaversato il centro della città, per chiedere ai poteri pubblici di
riconoscere, creare e sostenere le cooperative di riciclaggio e per far sapere a
tutti che la loro lotta è la lotta dei senza volto.
http://comune-info.net/2014/06/carri/
Gli zapatisti si mettono il passamontagna per rompere l’invisibilità in cui
sono abbandonati: “Copriamo il volto perché ci vedano” dicono, “la nostra lotta
è la lotta dei senza volto”. Accade qualcosa di simile con i catadores
brasiliani e i loro carri colorati. Senza i raccoglitori di rifiuti nessuna
grande città potrebbe esistere, eppure in molti paesi quel mestiere si porta
dietro etichette sociali e discriminazioni istituzionali pesanti. Questa, ad
esempio, è la situazione dei raccoglitori di rifiuti, i catadores
brasiliani di São Paulo, che costituiscono
la forza lavoro informale che rende possibile il 98 per cento della raccolta
differenziata e del riciclo delle lattine di alluminio. Il loro
ruolo resta fondamentale e necessario: a São Paulo infatti vengono prodotte
17.000 tonnellate di rifiuti ogni giorno, soltanto l’1 per cento viene
riciclato; il 90 per cento di questo materiale viene riciclato da catadores.
Spesso emarginati dalla società, questi lavoratori, oltre 20.000, subiscono
vessazioni di tutti i tipi da parte di funzionari comunali e di molti cittadini
e restano soprattutto invisibili. Per mettere in discussione questo stato di
cose, è nata la campagna Pimp my
carroca (un gioco di parole con un popolare show di Mtv “Pimp
My Ride”), grazie a un gruppo di artisti brasiliani che qualche giorno fa hanno
cominciato - con un finanziamento collettivo dal basso – a decorare i carrelli dei catadores, con
colori vivaci e graffiti. “Sono venuto qui per diventare
visibile – ha detto un catodor nel video qui di seguito – Oggi, ho preso un
giorno di ferie per venire qui, ma se non lo avessi preso, certamente avrei
lavorato per sostenere la mia famiglia con dignità”.
Il primo appuntamento per dipingere i carri ha coinvolto più di cinquanta
artisti e volontari che hanno lavorato una giornata intera senza fermarsi.
Durante quella giornata, i raccoglitori di
rifiuti e le loro famiglie hanno avuto a disposizione gratuitamente medici,
barbieri e parrucchieri, psicolgi e ovviamente un pasto
completo. Nel tardo pomeriggio, un corteo allegro e colorato ha
attaversato il centro della città, per chiedere ai poteri pubblici di
riconoscere, creare e sostenere le cooperative di riciclaggio e per far sapere a
tutti che la loro lotta è la lotta dei senza volto.
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