Nella trattativa delle ultime ore con il segretario del Pd Matteo Renzi Forza Italia ottiene il mantenimento delle liste bloccate, mentre raggiunge un compromesso sulla soglia per far scattare il premio, che passa dal 35 al 37 per cento. Con questa soluzione aumentano le probabilità di un secondo turno, poco gradito a Silvio Berlusconi. Fi cede anche sulla definizione dei collegi: chiedeva che l'operazione venisse affidata al parlamento.
L'accordo finale prevede una delega al Governo: sarà il Viminale a individuare le nuove soluzioni. E il responsabile del ministero è Angelino Alfano, del Nuovo centrodestra. C'è un aspetto positivo: Forza Italia ottiene che i nuovi collegi vengano definiti in tempi più stretti.
3. Ncd: la battaglia sulle liste bloccate continua
Il Nuovo centrodestra continua a chiedere l'introduzione delle preferenze e il superamento delle liste bloccate. Promuove l'innalzamento della soglia per accedere al premio di maggioranza al 37% ma ritiene che il premio di maggioranza fissato al 15% dei seggi sia abnorme.
Ncd critica la cosiddetta clausola Salva Lega, ovvero la possibilità per il partito che si presenta in non più di sette regioni di passare (e di non incappare nelle soglie previste a livello nazionale, 4,5% per le coalizioni e 8% se da soli) con il 9% in almeno tre circoscrizioni.
4. Scelta civica contro l'abbassamento della soglia di sbarramento al 4,5%
Sc apprezza l'innalzamento della soglia per accedere al premio di maggioranza dal 35 al 37% (anche se chiedeva di prevedere almeno il 40%) mentre considera un compromesso che «sa di vecchia politica» la decisione di portare lo sbarramento dal 5 al 4,5 per cento per i partiti che si presentano nell'ambito di un'alleanza con altre forze politiche. Anche Sc, come la minoranza del Pd, chiede le primarie per legge per la scelta dei candidati.
Propone infine di scorporare dalla proposta le norme che riguardano il Senato e di cancellare la clausola Salva Lega.
5. Lega Nord: non abbiamo chiesto noi la clausola
La Lega Nord nega di aver spinto per ottenere l'inserimento nell'Italicum della clausola per le formazioni locali, uscita all'ultimo dal testo depositato in Commissione Affari costituzionali della Camera, dopo un'estenuante trattativa tra Pd e Forza Italia e lo stop, finale, del Nuovo centrodestra. Nonostante l'impegno di Forza Italia, che alla fine è riuscita a far entrare la clausola, il segretario federale Matteo Salvini giudica l'Italicum nella versione attuale «una porcheria» e promette battaglia in Aula.
Del Salva Lega, ha spiegato Salvini, «non ne abbiamo bisogno». Secondo il governatore della Lombardia Roberto Maroni, tuttavia, è «una norma giusta».
6. I Cinque Stelle accelerano i tempi per una loro proposta
M5s considera incostituzionali le proposte dell'Italicum, chiede di andare subito al voto con la legge elettorale uscita dalla Consulta e, nel frattempo, propone una propria soluzione, coinvolgendo i cittadini attraverso delle votazioni sul blog di Grillo su singoli aspetti del nuovo modello. Per adesso le consultazioni sono state due. Nella prima è stato scelto il proporzionale, che ha avuto la meglio sul maggioritario. Nella seconda consultazione online il collegio intermedio ha vinto su quello unico nazionale.
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