lunedì 17 febbraio 2014

Addio orso bianco, l'Artico del futuro avrà altri inquilini

Caldo minaccia biodiversità, molte specie a rischio estinzione


Addio orso bianco,l'Artico del futuro avrà altri inquilini


di Laura Giannoni
Dall'orso bianco al delfino narvalo, dai licheni ai piccoli fiorellini che punteggiano la tundra nei mesi estivi. L'Artico così come lo conosciamo, un patrimonio unico di biodiversità inserito in paesaggi mozzafiato, potrebbe non esistere più nel giro di pochi decenni, spazzato via da un riscaldamento globale che in quest'area pesa molto di più che in tutto il resto del mondo.

L'ennesimo allarme arriva dal nuovo rapporto ''Arctic Biodiversity Assessment'', un volume di oltre 600 pagine scritto da 253 ricercatori di 15 nazioni sotto l'egida del Conservation of Arctic Flora and Fauna, il gruppo di lavoro sulla biodiversità del Consiglio Artico.

Un aumento delle temperature mondiali di due gradi, che è il limite considerato accettabile a livello internazionale, nell'Artico si tradurrebbe in un incremento tra i 2,8 e i 7,8 gradi, spiegano i ricercatori. E le conseguenze sarebbero drammatiche.

''Un'intera zona bioclimatica, l'Alto Artico, potrebbe scomparire'', avverte Hans Meltofte dell'università danese di Aarhus, che ha guidato lo studio. Il riscaldamento globale sta spingendo animali e piante verso i Poli in cerca di temperature più rigide, ma ''gli orsi polari, insieme ad altri organismi che si sono adattati al freddo, non potrebbero spostarsi più a nord, e quindi potrebbero estinguersi'', sostituiti in quest'area da nuovi 'inquilini' che prosperano in un clima subartico.

Conservare la biodiversità artica è fondamentale sotto diversi aspetti, a cominciare dalla sussistenza delle popolazioni locali. La pesca e il turismo nell'Artico hanno una rilevanza mondiale e muovono un giro d'affari non irrilevante. Ancora, proseguono gli studiosi, per i milioni di uccelli e mammiferi artici che migrano collegando questa regione al resto del Pianeta, il cambiamento climatico è una minaccia forte quanto lo è ad esempio la caccia in aree temperate e tropicali. Ecosistemi marini e terrestri come le vaste distese di tundra, le zone umide, le montagne, le piattaforme di ghiaccio millenarie e le scogliere dove nidificano una miriade di uccelli marini sono tutti elementi tipici dell'Artico, e a breve potrebbero non esistere più.

''Il cambiamento climatico è la più grave minaccia alla biodiversità artica'', sottolinea Meltofte, secondo cui non c'è tempo da perdere: ''L'aumento delle temperature ha serie conseguenze in termini di perdita di biodiversità, alcune delle quali sono già sotto i nostri occhi''.

(ANSA)

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