lunedì 17 febbraio 2014

4 ORETTE DI SCIOPERO: UNA FARSA ALLA QUALE ORAMAI NON CREDE PIU’ NESSUNO



La casta dello sciopero

I tre sindacati confederati lo hanno proclamato contro la legge di stabilità. Un rito inutile e offensivo, un’adunata per i privilegiati del posto fisso, quel ceto protetto a spese di un’intera generazione. Il vero sciopero oggi dovrebbe essere contro la tirannia fiscale, ma quello è fuorilegge…
Per una volta, almeno, il viceministro Stefano Fassina (Pd) parla da liberale. Basta estrapolare qualche parola dal suo contesto e applicarla su un discorso anti-statalista (l’estrapolazione, d’altronde, non gli è sconosciuta: basta vedere come usa lui i dati sulla spesa pubblica …). E così apprendiamo, da Fassina, che lo sciopero di quattro ore proclamato dai tre sindacati è “inutile”. E che, semmai, le tasse sono una “emergenza nazionale”. Vediamo di elaborare questi due concetti, a modo nostro.
Lo sciopero è inutile? Sì e anche offensivo. In un momento in cui il 40% dei giovani è senza lavoro, quando la media nazionale dei disoccupati supera di poco il 12%, ci ritroviamo in una situazione in cui chi ha un lavoro se lo tiene stretto, quando non lo perde perché è la sua azienda a fallire.
Chi, invece, come i giovani, sta entrando nel mondo del lavoro, non trova nulla, se non porte chiuse, risposte del tipo “le faremo sapere” o lavoratori arroganti che gli chiedono in modo retorico: “hai qualche santo in paradiso?”. Una generazione intera si sta ormai tragicamente adeguando a tre comandamenti: non desiderare il posto fisso, non desiderare lo stipendio a fine mese, non desiderare la pensione. Non li accetta per dovere divino, ma perché è bloccata dal tappo formato da lavoratori dipendenti virtualmente eterni, che non possono essere licenziati nemmeno se rubano. Perché non può essere assorbita da nuove aziende e attività, perché appena queste nascono vengono strangolate da fisco, leggi, regolamenti locali e burocrazie. Perché non può essere assunta da datori di lavoro che dovrebbero pagare 100 euro di stipendio per darne 48 in busta paga. Perché è vittima di un sistema pensionistico che era costruito per privilegiare i pensionati a scapito dei lavoratori, che non è mai stato riformato fino al 1995 e, quando lo è stato, ormai era troppo tardi per riequilibrarlo.
Ecco, di fronte a una situazione di questo genere, paragonabile più ai Paesi arabi delle Primavere che non a moderne democrazie liberali, vi sembra il caso che quei pochi privilegiati, assunti, con lo stipendio fisso a fine mese e la pensione ormai garantita, si mettano a scioperare? Che impressione danno ai giovani che devono baciarsi i gomiti se trovano con contrattino di collaborazione da 200 euro al mese? E sono ridotti in quelle condizioni proprio per la resistenza ad ogni riforma opposta dai sindacati, prima di tutto? Lo sciopero, dunque, è inutile, offensivo e immorale. Uno schiaffo dato dai privilegiati a chi è veramente debole. Un capriccio di un ceto protetto a spese di una popolazione giovane esasperata. Questo è lo sciopero, niente altro. Perché 4 ore di ozio di lavoratori privilegiati non serviranno certo a cambiare una legge che aumenta le tasse (benché Letta insista a dire il contrario) e non eliminaalcuno degli ostacoli legali e burocratici che attualmente impediscono la nascita di nuovi posti di lavoro.
La protesta reale, semmai, dovrebbe essere contro le tasse. Quelle sì, sono una “emergenza nazionale”, perché soffocano l’impresa e l’individuo, impediscono di produrre e di lavorare. Ma per farlo non occorre uno sciopero dei privilegiati, occorrerebbe, semmai, uno sciopero fiscale. O una serrata dei produttori.Insomma: una rivolta di chi regge tutto il peso dell’economia (e della crisi) del sistema Italia. Proviamo a pensare a cosa succederebbe se fossero gli imprenditori e i ceti produttivi del Nord a incrociare le braccia … Paradossalmente, però, in Italia, lo sciopero (inutile, immorale, offensivo) è legale e protetto dalla Costituzione. La serrata e lo sciopero fiscale sono, al contrario, illegali. Il secondo, soprattutto, spalanca le porte della galera senza alcuna pietà, alcun indulto o alcuna amnistia possibile. In un sistema simile è impossibile ogni protesta costruttiva. Forse resta solo la fuga.
Fonte: (qui)

http://piovegovernoladro.altervista.org/blog/2013/10/22/4-orette-sciopero-i-complici-della-casta-provano-prendere-giro-i-lavoratori-farsa-alla-quale-oramai-crede-piu-nessuno/?utm_campaign=UpCloo&utm_medium=inline-grey&utm_source=it-uy53ZWovk-piovegovernoladro.altervista.org

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