MASADA 1508 KANDINSKIJ 2
MASADA N° 1508
16/1/2014 LA TEORIA DEI COLORI DI
KANDINSKIJ
Blog di Viviana
Vivarelli
PARTE
SECONDA
(Per vedere le figure, occorre andare sul mio blog http://masadaweb.org)
Kandinskij ama il simbolismo, é appassionato di testi
esoterici e segue Madame Blavatsky, l’occultista russa che affascina la cultura
europea. Morice dice che “Ogni vero poeta é un iniziato” e anche
scienziati come Poincaré o i coniugi Curie o Lombroso sono affascinati dallo
spiritualismo. Kandinskij legge testi di teosofia, cromoterapia, occultismo,
spiritismo, simbolismo, si interessa dell’aura e dei fenomeni energetici
sottili, di cui la Blavatsky parla seguendo le teorie orientali.
“LO SPIRITUALE NELL’ARTE” é scritto nel 1911, un
piccolo testo che diventò subito famoso, non é organico ma è molto deciso e
diventa il manifesto di una generazione. Riprende le osservazioni di Steiner sul
colore e gli scritti della Blavatsky. Farà seguito: “Punto, linea,
superficie”.
“Mi resi conto
che l’arte non é una questione di elementi formali ma di un desiderio interiore
che determina prepotentemente la forma”.
“L’uomo parla
all’uomo del sovrumano, questo é il linguaggio
dell’arte”.
“Ogni opera
d’arte nasce come nasce il cosmo, attraverso catastrofi che dal fragore caotico
degli strumenti formano una sinfonia“.
Nei quadri di Kandinskij abbiamo epilessie di
molecole, guerre cosmiche del colore, apocalissi improvvise, in un disordine
violento, tragico, inquieto, come se il colore fosse il suono dei mondi che si
fanno o si disfano.
“La vita
dell’artista é una vita complessa, aristocratica, le sue opere daranno allo
spettatore sensibile emozioni sottili, inesprimibili a
parole.”
“L’arte é una
componente fondamentale della vita spirituale e questa é un movimento ascendente
e progressivo, complesso, chiaro e preciso. É il movimento della conoscenza, può
assumere varie forme ma conserva sempre lo stesso significato interiore, lo
stesso fine.”
“Noi abbiamo il dovere di andare avanti col sudore
della fronte, inciampando, cadendo… poi arriva un uomo visionario…che vede e fa
vedere.“
“L’arte é un aspetto fondamentale della vita
spirituale e la vita spirituale, nonostante le epoche di decadenza, é una
continua ascesa verso la libertà dalla materia. “
“L’artista che
usa la sua energia per soddisfare esigenze basse inganna se stesso e gli
altri.”
“I periodi in
cui l’arte non ha grandi uomini sono periodi di decadenza spirituale. In queste
epoche silenziose e cieche gli uomini danno importanza solo al successo
esteriore e alla materialità. E salutano come grande impresa ogni progresso
tecnico che giova solo al corpo. Le energie spirituali allora sono sottovalutate
o ignorate. I pochi che hanno ideali sono considerati
anormali.”
“Eppure,
nonostante l’accecamento, il caos e la caccia spietata, il triangolo spirituale
procede lentamente ma irresistibilmente verso
l’alto.”
”Oggi siamo nel
dogma materialistico, famoso il motto di Virchow: “Ho sezionato molti cadaveri,
non ho mai trovato un’anima.” Oggi gli uomini riconoscono solo ciò può essere
pesato o misurato“ “Ma il prossimo cammino avrà luogo nel regno
dell’immateriale.”
“Quando i
sostegni di religione, scienze e morale sono scossi, l’uomo distoglie lo sguardo
dall’esteriorità e lo rivolge a se stesso. Allora la svolta inizia dall’arte.
Quando si rinuncia alla dimensione esteriore, convenzionale, si può scoprire la
bellezza che sta dentro, essa segue una sola legge: la necessità
interiore.”
“Poiché l’uomo
guarda solo le cose esteriori e non é abituato alla bellezza interiore, quando
la trova può trovarla brutta. Ma l’artista rinuncerà alla bellezza
convenzionale, guarderà solo all’espressione
dell’io.”
“Si comincia
cercando qualcosa nell’oggetto, Cezanne dipingeva una tazza da thé e la
trasformava in un essere animato, portava le nature morte a essere vive,
esprimendole spesso in forme astratte, matematiche, armoniche. Cezanne non
rappresenta una mela, un uomo, ma una forma, una immagine, e in quella manifesta
il divino.”
“Picasso
sperimenta sempre se stesso, con audacia fa balzi incredibili e i suoi seguaci
restano sempre indietro, incapaci di seguirlo e capirlo. Spezza la materia in
parti solide che ricompone nel quadro, non ha paura di nessun mezzo, se il
colore lo disturba lo butta a mare. “
“Matisse é il
colore, Picasso la forma, due grandi vie per una sola
meta.”
..
Gli elementi principali dell’arte di Kandinskij
sono:
-L’ENERGIA: il mondo come vibrazione-colore ovvero
gli effetti psichici dei colori
-LE FORZE: il mondo come dinamismo ovvero il
movimento dell’energia
-LA RAZIONALITA’ e LA SPIRITUALITA’: ovvero il mondo
come Spirito e come geometria.
..
In Kandinskij troviamo coppie di colori
opposti:
bianco-nero
rosso-verde
rosso-verde
blu-giallo
arancione-viola
Ogni colore suscita il suo sentimento. Le varie
tonalità corrispondono a stati d’animo sottili inesprimibili a parole
Rosso e blu: creano un contrasto spirituale. Questo
accordo appare alla fine del Medioevo e nel Rinascimento (si pensi alle Madonne:
veste rossa, manto azzurro, Terra e Cielo) .
Lo spettatore deve solo mettersi davanti a un quadro
e lasciare che esso gli dia
un impatto emotivo e sentimentale. In genere l’uomo é
superficiale, non ama essere profondo, preferisce arrestarsi alla superficie
delle cose perché é meno faticoso, ma se resterà sulla superficie della vita
come troverà la bellezza?
La forza di un quadro si sente come un movimento
psichico, un suono puro che ci attraversa. Emozione viene da e-moveor,
qualcosa si muove da… L’emozione é danza dell’energia, é vita. L’arte è la nuova
danza, la danza del futuro. Il significato interiore del movimento é l’elemento
fondamentale della danza. Dobbiamo gettare via la bellezza convenzionale che é
un movimento inutile e dannoso. La vera opera d’arte nasce dall’artista in modo
misterioso, enigmatico e mistico. Staccandosi da lui acquista una sua
personalità e si fa indipendente con un respiro spirituale e una vita concreta,
diventa un aspetto dell’essere.
L’artista segue solo se stesso, usa le forme e i
colori che gli servono; la pittura non é l’inutile creazione di cose che
svaniscono nel vuoto, é una forza che ha un fine e deve servire allo sviluppo
dell’anima. Se l’arte si sottrae a questo compito rimane vuota. Se l’anima
dell’artista é viva non ha bisogno di teorie o tecniche, trova da sola quello
che ha da dire, qualcosa che l’artista in quel momento nemmeno conosce. Il fine
deve giungere inaspettato all’artista stesso. Meditazione, composizione,
costruzione, realizzazione sono solo fasi preliminari, poi qualcosa arriva
all’improvviso. L’unica misura della bellezza é la grandezza.
Il quadro é un evento.
La pittura astratta non nasce dalla ricerca formale
della bellezza ma dalla urgenza di significati. L’artista deve avere
innanzitutto qualcosa da dire. Egli non ha alcun obbligo, non c’é nessun dovere
in arte, e tuttavia l’astrazione può essere uno strumento importante nella
ricerca della spiritualità.
Kandinskij lega l’opera d'arte a una dimensione
spirituale.
Il colore ha un "effetto fisico", sensoriale, e un
"effetto psichico" dovuto alla vibrazione spirituale prodotta
sull’anima.
La vista può associarsi ad altri sensi. Il colore ha
un odore, un sapore, un suono.
Il colore è il tasto, l'occhio è il martelletto,
l'anima è il pianoforte.
Kandinskij usa i colori come un alchimista medievale
avrebbe usato i suoi componenti magici.
“I colori sono
note, il quadro uno spartito.”
“Ogni colore é
un suono interiore.”
“L’occhio é
attratto subito dai colori caldi e chiari: il rosso cinabro attira come una
fiamma, il giallo limone ferisce l’occhio come uno squillo di tromba, l’occhio
si fa nervoso e irrequieto e cerca riposo nel blu o nel
verde.”
“Ogni colore
produce un effetto psichico, emoziona l’anima in un modo diverso, e l’effetto si
ripercuote sugli organi di senso che risuonano ognuno a suo modo per risonanza,
come quando certi strumenti musicali risuonano appena uno di essi suona (effetto
diapason)”.
“Ci sono colori
pungenti o lisci, o caldi o freddi o liquidi o compatti o
profumati.”
“Giallo
squillante é la nota bassa del pianoforte, lacca di garanza scura é la voce da
soprano.”
“Secondo la
cromoterapia i colori hanno effetti sull’organismo.”
“Il suono
musicale giunge direttamente all’anima e vi trova un’eco perché l’uomo ha una
musica in sé.”
“Sarà il sentimento a guidarci, a far sì che scegliamo
il mezzo e il fine, l’arte deve seguire solo la necessità interiore. L’artista
deve esprimere se stesso e può farlo con qualsiasi forma. Non deve cercare uno
stile. Solo se l’arte esprime una necessità d’anima, avremo qualcosa che non é
legato al tempo, non consiste in qualcosa di esteriore e superficiale ma é la
radice delle radici. “
“L’artista sarà
sordo alle teorie, terrà fissi gli occhi solo sulla propria vita interiore. Si
parte dal sentimento. La teoria, la tecnica non possono creare l’anima, non sono
nulla. Conta solo l’anima, ma essa si deve esercitare, come il corpo, se la
trascuriamo diventa impotente. Ciò che nasce da una necessità interiore é
bello.”
“Consideriamo
dunque il colore da solo e lasciamolo agire. Esso può essere: caldo o freddo,
chiaro o scuro. Di qui 4 suoni principali: caldo-chiaro, caldo-scuro,
freddo-chiaro, freddo-scuro.”
“Un colore
freddo si allontana. ”
“Un colore caldo
si avvicina a chi guarda“
Kandinskij lega i colori ai suoni di strumenti
musicali.
I colori primari sono
giallo, blu, rosso. I colori secondari derivano dalla mescolanza di due primari
e sono arancione, verde, viola.
Il punto di riferimento per i colori caldi è il
giallo, quello dei colori freddi è l'azzurro.
I colori in sé. I colori e i suoni
“La prima coppia
fondamentale é giallo-blu, una coppia caldo-freddo, che ha in sé due movimenti,
in fuori, in dentro”.
Il giallo è follia vitale, prorompente, irrazionalità cieca; è
come il suono di una tromba, e indica eccitazione
“è come una forza dinamica che tende
verso lo spettatore, al punto da diventare insopportabile. La visione diretta
del giallo rende ansiosi, emozionati e eccitati. Un giallo intenso é come il
suono acuto di una tromba. Non lo si sopporta più di tanto
.(“Quadro
con macchia rossa”)
Se si prende un cerchio giallo e uno blu, il primo si
allarga verso l’esterno (centrifugo), il secondo si muove verso il suo centro
(moto centripeto).“
“Se il giallo é
sporcato dal blu, si spegne, perde salute, diventa verdognolo, perde vigore come
un uomo malaticcio e assente, psicologicamente può rappresentare follia,
irrazionalità, delirio (vedi l’aura verdognola), malato che getta le sue cose
per terra e aggredisce la gente, estate morente che dilapida assurdamente i suoi
gialli. “
“Il giallo non
diventa mai profondo, può diventare solo acuto ” (nei test
psicologici é il colore del disturbo nervoso).
“Un quadro
giallo emana un calore spirituale.”
“L’arancione é un movimento che irradia verso l’esterno, colore
di grande energia, uomo sicuro della sua forza, pieno di salute, come la campana
dell’Angelus o una viola che esegue un largo.”
“Quando il rosso
si ritira nel blu nasce il viola che tende ad allontanarsi da chi guarda. É un rosso
spento che ha qualcosa di malato e triste, per i Cinesi é segno di lutto (come i
paramenti sacri prima di Pasqua)“
“É il suono del corno inglese, le zampogne o il fagotto.”
“É il suono del corno inglese, le zampogne o il fagotto.”
“Viola e
arancione si ottengono sommando rosso a giallo o a blu, e sono colori instabili,
quando i colori si mescolano tendono a perdere l’equilibrio, come
funamboli.“
Il colore che Kandinskij ama di più é il blu,
colore che si allontana dallo
spettatore, lo volge al suo centro, colore del cielo,
gli dà un senso di quiete.
“Più é chiaro,
azzurro, più é sereno e calmo.““Un quadro blu scuro risulta
freddo.”
“L’azzurro è
silenzioso come un flauto solitario. Il blu é un violoncello. Il blu scuro è
grave come un contrabbasso o un organo.” L’azzurro è il colore del cielo. Quando è intenso
suggerisce quiete, quando tende al nero è drammatico. Mischiato con il giallo è
depressivo.
Il rosso è caldo, vitale, vivace. Più è chiaro e tendente al
giallo, più ha vitalità ed energia. Il rosso scuro è più meditativo come una tuba.
Il rosso risveglia in noi l'emozione del dolore.
“Il
rosso é dilagante e caldo,
agisce sull’interiorità in modo vivissimo, é irrequieto, mobile, ha una energia
immensa, é agitato, pieno di fervore, ma rivolto dentro di sé, introverso, le
sue variazioni sono molte con effetti diversi. Il rosso che contiene giallo dà
un senso di forza, energia, tensione, determinazione, trionfo, é il suono della
fanfara, forte assordante, ostinato.”
“Il rosso medio
é come una passione che arde senza scosse, una forza
sicura.”
“Se mescoliamo il rosso col blu lo priviamo di sonorità e significato, lo facciamo diventare freddo, sporco, tragico (rosso violaceo). “
“Se mescoliamo il rosso col blu lo priviamo di sonorità e significato, lo facciamo diventare freddo, sporco, tragico (rosso violaceo). “
“Il rosso freddo
(lacca di garanza) può diventare profondo con le velature, allora diventa più
passionale, come qualcosa di mimetizzato ma vigile pronto a esplodere, come un
violoncello grave e appassionato, se é chiaro (salmone) é come i toni alti e
chiari di un violino, i toni gioiosi delle campanelle dei cavalli si dicono in
russo ‘suoni color lampone’.”
Il rosso più il nero produce il marrone.
Kandinskij non ama il marrone, lo considera un suono ottuso, poco dinamico,
duro, eppure anche questo colore può produrre una bellezza interiore,
sorvegliata, controllata.
“Poiché il nero é il colore che ha meno suono,
su uno sfondo nero qualsiasi colore diventa forte e preciso. Sul bianco invece
ogni colore si spegne, prende un suono debole o si dissolve. Per es. il rosso
cinabro sul bianco si spegne, ha un suono opaco e impuro, sul nero acquista una
forza vivissima. Il giallo chiaro sul bianco sparisce, sul nero ha un effetto
potente, si stacca dallo sfondo e balza agli occhi.”
“Il grigio
é silenzioso e immobile, ma la sua é l’immobilità senza
speranza.”
“Più diventa
scuro più accentua la sua desolazione e dà un senso di soffocamento, se diventa
più chiaro comincia a racchiudere una segreta speranza. Il grigio viene fuori da
verde + rosso, passività più attività, ma la passività
vince.”
Il verde è statico, calmo. Se tende al giallo acquista
energia, giocosità. Se tende al blu diventa pensieroso, meditativo. Ha i toni
ampi, caldi, semigravi del violino.
Kandinskij non ama il verde, lo considera una
mescolanza di blu giallo che avvilisce entrambi.
“Un quadro verde
é passivo e inerte.”
“Nel verde blu e
giallo sono nascosti, come energie paralizzate“. ”Il verde é luogo privo di dinamica, dove nasce la
quiete e la passività. Il verde assoluto é il colore più calmo che ci sia, non
esprime gioia né tristezza, non chiede, non desidera. La sua proprietà é
l’assoluta mancanza di movimento, va bene per le anime stanche ma dopo un po’
viene a noia. Se abbiamo dei quadri verdi finiamo col non vederli più. Il verde
finisce con l’annoiare (effetto passivo), é come una mucca grassa e inerte che
continua a ruminare guardando il mondo con occhi indifferenti. É il colore
dell’estate quieta e appagata. Se ci mettiamo del giallo prende forza, se uniamo
del blu diventa serio e pensieroso Il verde é come i toni calmi e gravi del
violino.”
Il bianco è il silenzio assoluto, interiormente lo sentiamo
come un non-suono. Tuttavia è un silenzio di nascita, ricco di potenzialità; è
la pausa tra una battuta e l'altra di
un'esecuzione musicale, che prelude ad altri suoni.
“La seconda
coppia é bianco-nero (chiaro-scuro)“
“Anch’essi si avvicinano e si allontanano ma in modo rigido“
“Anch’essi si avvicinano e si allontanano ma in modo rigido“
“Anche il bianco
se si sporca e diventa grigio perde vigore e diventa passivo e malaticcio come
il verdognolo. “
“Il
bianco é un non colore, gli
Impressionisti non usano nessun bianco, é simbolo di un mondo in cui i colori
della vita sono scomparsi, un mondo così alto rispetto a noi che non ne sentiamo
alcun suono. Sentiamo solo un immenso silenzio come un muro freddo e
invalicabile, indistruttibile, infinito. Il bianco ci colpisce come un immenso
silenzio. É un non suono, simile a una pausa musicale. É il silenzio prima della
creazione, il nulla prima dell’origine. Forse la terra risuonava così nel tempo
bianco dell’era glaciale. Il bianco é un universo che deve nascere.”
“Il
nero é un nulla senza
possibilità, un suono senza voce, é come la morte del nulla dopo che il sole si
é spento, come un eterno silenzio senza futuro e senza speranza, é la pausa
finale nella sinfonia dopo cui tutto é terminato, oppure é l’inizio di un nuovo
mondo (in questo senso può esprimere la distruttività dell’adolescente che deve
distruggere il mondo vecchio per edificarne un nuovo), il circolo é chiuso (la
tradizione indiana dice che il tempo si avvolge su di sé in cerchi, ogni volta
che un cerchio si chiude si apre un nuovo mondo, la fase distruttiva é
necessaria per aprire una nuova costruzione. Il nero é spento come un rogo arso
completamente.“
Il dinamismo dei colori.
L’energia del colore poi può avere un doppio
movimento: "orizzontale" o "radiante".
Il giallo
ha un movimento radiante, avanza verso lo spettatore, ha poi un movimento
centrifugo perché si allarga verso l'esterno.
L'azzurro
ha un movimento orizzontale all’indietro, si allontana, si distacca da chi
guarda, e ha un movimento centripeto, come di immersione in sé.
Il grigio è statico e fermo come il verde, indica quiete, ma
mentre nel verde è presente, seppur paralizzata, l'energia del giallo che lo fa
variare verso tonalità più chiare o più fredde facendogli recuperare vibrazione,
nel grigio c'è assoluta mancanza di movimento, che esso volga verso il bianco o
verso il nero.
Il marrone si ottiene mischiando il nero con il rosso, e
risulta ottuso, poco dinamico.
Il nero è mancanza di luce, è un non-colore, la pausa, la
stasi. Ma fa risaltare qualsiasi colore.
I colori e la forma
La composizione pittorica è formata da colore e
forma. Se un colore viene associato alla sua forma, accentua le emozioni. Il
giallo ha un rapporto privilegiato con il triangolo, il blu con il cerchio e il rosso
con il quadrato.
I colori e l’orientamento delle forme
Molto importante è anche l'orientamento delle forme.
Per es. il quadrato su un lato è solido e statico; su un vertice è instabile e gli si
assocerà un rosso caldo, non uno freddo e meditativo. La composizione di un
quadro non deve rispondere ad esigenze puramente estetiche ed esteriori, deve
essere coerente a una necessità interiore. Il bello non è standardizzato ma è
ciò che risponde ad una necessità interiore, che l'artista sente come
tale
..
Il punto è statico, la linea è dinamica. Può essere
orizzontale; verticale, diagonale. Può essere spezzata, curva, mista. I singoli
suoni possono essere mescolati tra loro; più la linea è variata, più cambiano le
tensioni spirituali che suscita: drammatiche se è spezzata, più liriche se è
curva. Anche lo spessore cambia: può essere sottile, marcato, spesso,
variabile.
“Non solo il
colore é suono ma anche la forma crea suoni. La forma ha un suono interiore, ha
un contenuto interiore, la forma é spirituale.”
“Un triangolo
giallo, un cerchio azzurro, un quadrato verde hanno effetti diversi
sull’anima.”
“Se la forma
singola ha un suono limitato, più forme messe insieme creano una
sinfonia“.
“”Le bagnanti di Cezanne” é costruito tutto attorno a
un triangolo, per questo le proporzioni umane sono alterate e i corpi si tendono
e si torcono per creare la forma astratta, le membra sono spinte verso l’alto
come per un tumulto interiore e diventano sempre più leggere e
dilatate.”
..
Ricordiamo qualche fatto biografico.
Nel 1913, allo scoppio della prima guerra
mondiale, torna in Russia lasciando per sempre la sua compagna Gabriele Münter che
rimarrà a Murnau. Resta a Mosca 8 anni, fino al 1921. Dopo la Rivoluzione di
ottobre, svolge un lavoro amministrativo per il Commissariato del
Popolo per l'Educazione; tra i progetti di questo organismo c'è la
fondazione di vari musei e la riforma del sistema scolastico nei riguardi delle
Scuole d'Arte.
Nel 1914 viene allestita una mostra
personale a Monaco e a Colonia e fa quattro grandi murali per la villa di Edwin A.
Campbell a New
York.
Il 1º agosto scoppia la
prima guerra mondiale e si rifugia in Svizzera con Gabrielle
Munter.
Nel 1917 sposa Nina Andreevsky, figlia
di un generale.
Nel 1921 lascia la Russia
assieme alla moglie e si trasferisce a Berlino. Lavora come insegnante
al Bauhaus. Con
l’avvento del nazismo, viene accusato di bolscevismo, è costretto ad
abbandonare il paese e a trasferirsi a Parigi.
Nel 1937 a Monaco viene realizzata la
celebre mostra sull'Arte Degenerata, con cui Hitler condanna le nuove avanguardie
artistiche. Nella mostra compaiono circa 50 opere di Kandinskij, poi vendute
a basso costo all'asta ad acquirenti stranieri.
Nel 1942 Kandinskij dipinge la sua
ultima grande tela, Tensions delicate
La sorte degli innovatori è
di non essere capiti, ma, se il sistema in cui vivono è totalitario, rischiano
di essere perseguitati. Al tempo di Kandinskij c’erano in Russia il leninismo e
in Germania il nazismo. E’ ovvio che entrambi i sistemi
avversarono l’astrattismo, come arte degenerata, in quanto esso
rappresentava un’arte spirituale, dunque una forma di libertà, che è sempre
risultata inaccettabile da parte di un totalitarismo. Perciò Kandinskij, come
aveva dovuto fuggire dal leninismo, così dovette fuggire dal nazismo.
Nel ‘33, quando il nazismo andò al potere, il Bauhaus
fu chiuso nel 33 e Kandinskij dovette fuggire a Parigi, mentre in Germania le
sue opere vennero sequestrate. Ottenuta poi la cittadinanza francese nel 39,
continuò a creare anche sotto l’occupazione tedesca. .
“Azzurro cielo” fu dipinto proprio nell’anno dell’occupazione
nazista di Parigi.. E’ un quadro dolcissimo che rappresenta una evasione
dell’anima. Siamo durante la guerra. Il mondo é spezzato dalla catastrofe. Il
nazismo ha invaso la Francia e sembra che tutto sia perduto. nell’immane
sciagura Kandinskij crea un’oasi rarefatta di pace. In un cielo azzurro simile a
un acquario sognante si librano, come sospese, fuori dal tempo e dallo spazio,
creaturine biomorfe, esili coloratissime, giocose, minuziose come giocattoli
eleganti, che con la loro nitidezza e politezza isolano dall’orrore. Quando la
psiche rischia di essere travolta dagli eventi insostenibili, dipingere in modo
accurato e in piccolo aiuta l’anima a ritrovare il proprio centro interiore.
L’azzurro crea un effetto di quiete e le strane creaturine magiche
e fragili sembrano evocare un mondo lieve di pace e giochi.
Kandinskij morì a 78 anni, il 13 dicembre 1944,
quando Parigi era liberata dagli alleati e la guerra stava per
finire.
Le opere della vecchiaia lo mostrano ormai come un
gigante, con una magistrale dominanza dei mezzi pittorici, attraverso cui mostra
serenità e ironia.
“Nel buio”
In “Accento in rosa”, abbiamo grande rigore
formale, equilibrio di cerchi e quadrati, grande finezza espressiva. Il caos
tempestoso delle origini é qui scandito con grande razionalismo. Si noti che
quasi tutti i cerchi sono contornati da un’aureola.
Aveva scritto:
“L’arte é grande solo se é in diretto contatto con le forze cosmiche e ad esse si subordina. Queste leggi si sentono, senza quasi che ce ne accorgiamo, se ci si accosta alla natura non dall’esterno ma in profondità; la natura bisogna non limitarsi a vederla ma viverla.”
“L’arte é grande solo se é in diretto contatto con le forze cosmiche e ad esse si subordina. Queste leggi si sentono, senza quasi che ce ne accorgiamo, se ci si accosta alla natura non dall’esterno ma in profondità; la natura bisogna non limitarsi a vederla ma viverla.”
L’arte astratta é una delle più straordinarie
invenzioni di tutti i tempi. Un’arte rivoluzionaria, che unisce passionalità a
equilibrio, ragione e sentimento, intuizione e riflessione, rigore e
emozione.
“L’arte rimane
muta solo per coloro che non sanno ascoltarla”. “La testa é una parte necessaria e importante del
corpo umano, ma solo se é in rapporto organico col cuore e col sentimento..
senza questo rapporto la testa é fonte di tutti i pericoli e di tutte le
corruzioni”,
Ricordiamo con Tolstoj che aveva detto: “Cos’é l’arte? L’arte non é una forma di piacere o di
intrattenimento ma un organo della vita e del progresso
dell’umanità”.
..
http://masadaweb.org
..
http://masadaweb.org
1) Su Bohm cito: “Bohm con Pribram elaborarono una
teoria basata su una descrizione in termini matematici dei processi e delle
interazioni neuronali capaci di leggere le informazioni che si presenterebbero
sotto forma di onde, per poi convertirle in schemi di interferenza e
trasformarle in immagini tridimensionali. Noi non vedremmo gli oggetti “per come
sono” (in accordo con quanto messo in luce dalla teoria della relatività
generale), ma solamente la loro informazione quantistica. Secondo
Bohm, nell'universo esisterebbe un ordine implicito (implicate
order), che non vediamo e che egli paragona ad un ologramma nel quale la sua
struttura complessiva è identificabile in quella di ogni sua singola parte, e
uno esplicito (explicate order) che è ciò che realmente vediamo;
quest'ultimo sarebbe il risultato dell'interpretazione che il nostro cervello ci
offre delle onde (o pattern) di
interferenza che compongono l'universo. Secondo tale ipotesi, il principio di
località risulterebbe perciò falso. Poiché Bohm riteneva che l'universo
fosse un sistema dinamico e quindi in continuo movimento, e siccome con il
termine ologramma solitamente ci si riferisce ad una immagine statica, Bohm
preferiva descrivere l’universo utilizzando il termine, da lui creato, di Olomovimento.”
(Wikipedia)
(Per vedere le immagini dei quadri vai al
blog)
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