giovedì 16 gennaio 2014

Marea nera a Trinidad

SATURDAY, DECEMBER 28, 2013






Pitch Lake - La Brea nel sud ovest dell'isola.

























La Brea, Trinidad, Dicembre 2013


Spesso si pensa che le perdite di petrolio in mare, gli scoppi e gli incidenti siano eventi rari, e che dopo l'esplosione della piattaforma Macondo nel golfo del Messico piu' di tre anni fa, sia tutto sotto controllo.

E invece i riversamenti e gli incidenti, anche gravi, sono piu' frequenti di quel che pensiamo, e spesso neanche arrivano alle cronache, se non a quelle locali.

Un esempio e' la misteriosa marea nera che in questi giorni invade il sud dell'isola di Trinidad, nei Caraibi e di cui nessuno parla.

Siamo in zona La Brea -- che significa bitume -- e dove sorge il La Brea Pitch Lake, il piu' grande "lago" di asfalto naturale del mondo che fra l'altro e' protetto dall'Unesco per la sua unicita' geologica. La presenza del lago di bitume ha dato impulso all'industria estrattiva e cosi' oggi ci sono piattaforme, pozzi e oleodotti in tutta La Brea.

Ed e' proprio qui che in questi giorni si registra un susseguirsi di eventi e di incidenti su piattaforme, oleodotti e tubature: cinque solo nella scorsa settimana. Non si sa ancora se si tratti di sabotaggio o di coincidenze. Il fatto certo pero' e' che intere comunita' costiere di La Brea sono coperte di petrolio.  

Le vicissitudini iniziano il giorno 17 Dicembre 2013 quando si scoprono riversamenti di petrolio dal porto di Pointe a Pierre a causa di tubature difettose usate nelle varie operazioni di carico e di scarico del petrolio e da una piattaforma a mare, la Riser Platform 5 di proprieta' della Trinmar, che fa capo alla Petrotrin, la ditta nazionale petrolifera di Trinidad.

Il giorno dopo, la Petrotrin riceve delle chiamate di segnalazione di inquinamento da petrolio a Coffee Beach,  in zona La Brea. Vengono allertati tutti gli enti di difesa dell'ambiente e messo in atto il National Oil Spill Contingency Plan, coinvolgendo il ministero dell'energia, dell'ambiente e l'istituto di studi marini. 

Il 19 Dicembre, vengono scoperte altre perdite, questa volta sulla piattaforma 17 della Petrotrin, nel campo a mare Trinmar Operations East Field.

Come se non bastasse, il 21 Dicembre un altro degli operatori che fa capo alla Petrotrin, la Trinity Oil and Gas, riporta di avere trovato varie valvole di sicurezza aperte che lasciavano fluire il petrolio da un altra concessione,  la WD-2 in zona Rancho Quemado. Si sospetta che le valvole siano state lasciate aperte volontariamente.

L'allerta arriva ai livelli massimi, tanto che si richiede aiuto internazionale dalla Oil Spill Response, che ha sede in Florida. Sono gia' arrivate quattro navi, due dagli USA e altre due dal Regno Unito. L'inquinamento arriva nelle spiaggie di Queen's Beach, Carrat Shed, Station Bay, Patience, Granville, Fullaton e Cedros.

La marea nera copre circa 4 miglia di costa, sei chilometri.

Non si sa come fermarla, e anzi, la Petrotrin dice di non sapere esattamente quqle

Finora sono stati recuperati solo 700 barili di petrolio. Ce ne sono molti di piu' e si stima che ci vorranno settimane per sistemare il tutto. 

E' il piu' grave incidente petrolifero della storia di Trinidad.

Ovviamente le comunita' di pescatori sono fortemente impattate: c'e' puzza dappertutto, le mangrovie sono annerite dal petrolio, la pesca e' ferma, con carcasse di pesci e granchi morti in riva. Molti gli uccelli coperti dal  petrolio. Almeno venti persone sono finite in ospedale a causa di nausea e forti mal di testa dovuti alle esalazioni tossiche. Non si puo' cucinare con fornelli a gas, perche' si teme che la presenza di fiamme aperte possano causare ultieriori incidenti. 

Siccome non si riesce bene a capire esattamente da dove venga il tutto Alvin La Borde, il presidente dell'associazione di pescatori Fishermen and Friends of the Sea, chiede che vengano fermate tutte le operazioni di estrazioni di petrolio nei mari di Trinidad. 

In tutta risposta, la Petrotrin, che opera a Trinidad da piu' di 100 anni, ha ammesso che alcune delle sue infrastruttre sono obsolete e pericolose e che non hanno le capacita' necessarie per gestire questa emergenza.

Gia' dieci anni fa la Petrotrin aveva annunciato di avere registrato circa 20,000 -- ventimila! -- perdite minori da oleodotti corrosi.

Hanno pero' promesso 2,000 dollari al giorno a ciascun pescatore per ogni giorno di lavoro perso.

La Borde accusa la Petrotrin di tagli e di mancanza di adeguati controlli, adeguata sicurezza, adeguata manutenzione e adeguato personale. Oltre a lui Ancel Roget, presidente del sindacato Oilfield Workers' Trade Union che accusa la Petrotrin di segretezza e di silenzio peer proteggere gli operatori strattivi 

“We want to say there is a massive cover-up of the Petrotrin management to shield their friends, the lease operators, who they invited to and in fact gave away some of the lucrative acreage of Petrotrin assets, and therefore a cloud of silence and secrecy has shrouded the lease operators in the La Brea situation,”

"Vogliamo annunciare che e' in corso una mastodontica operazione di segetezza da parte della Petrotrin per proteggere i propri amici, i gestori delle piattaforme, che hanno invitato e a cui hanno in effetti regalato dato parte delle loro risorse petrolifere, e quindi una nuvola di silenzio e di segretezza ha avvolto e protetto gli operatori petroliferi a La Brea."

E intanto oggi 28 Dicembre 2013 il conto delle perdite di petrolio e' salito a nove incidenti in dieci giorni. Non si sa ancora quale di queste perdite abbia causato la marea nera.
  

http://dorsogna.blogspot.it/2013/12/marea-nera-trinidad-cinque-misteriose.html

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