La nomina a senatore a vita, e le polemiche
Mossa a sorpresa di Napolitano
ROMA, 30 AGO - Non due come si sussurrava prima dell'estate, ma quattro. E cosi' in un colpo solo la faretra presidenziale e' vuota e lo restera' con tutta probabilita' fino alla fine del mandato. Colpo a sorpresa di Giorgio Napolitano che oggi ha nominato quattro nuovi senatori a vita, tutti provenienti dalla societa' civile (e tutti di incontestabile prestigio internazionale), tornando cosi' allo spirito delle origini, quello di Einaudi, per intenderci. Ed ecco nominati dal Quirinale tre stelle della societa' italiana come il maestro Claudio Abbado, l'archistar Renzo Piano e lo scienziato Carlo Rubbia. Leggermente meno famoso ma dal potente valore simbolico e' il quarto nome selezionato dal capo dello Stato: Elena Cattaneo, ricercatrice di fama mondiale, classe 1962.
Nomi che lanciano un ''messaggio chiaro'' al mondo della politica: quattro profili inattaccabili, con una forte proiezione internazionale e il sufficiente distacco dalla politica. Come ha voluto segnalare lo stesso Napolitano spiegando le ragioni della sua decisione: ''sono convinto che dai 4 senatori a vita cosi' prescelti verra' un contributo peculiare alla vita delle nostre istituzioni democratiche, e -
in assoluta indipendenza da ogni condizionamento politico di parte - all'attivita' del Senato''. Liberi da ''condizionamenti'' e lontani dai partiti, sottolinea il presidente che sembra cosi' quasi voler prevenire le inevitabili polemiche che si sono abbattute sulla sua scelta.
E' stata infatti una mossa dalle tante implicazioni politiche e suscettibile di diverse letture, alcune anche maliziose. Nessun nuovo politico nella Camera alta, quindi. Quel Senato condannato dal Porcellum ad essere l'arena dove i Governi rischiano, dove piu' volte si e' purtroppo parlato di compravendita di senatori e pochi voti possono far cadere esecutivi che hanno una larghissima maggioranza a Montecitorio.
''Sta preparando il Letta bis con quattro nuovi senatori di sinistra'', e' l'accusa durissima che e' venuta a stretto giro di posta dal Pdl e dalla Lega. Meno urticante la critica dei grillini che invece battono il tasto delle spese chiedendosi ''se c'era proprio bisogno'' di far sborsare allo Stato altri quattro generosi emolumenti a vita.
Ma poi ci pensa la 'pitonessa', Daniela Santanche' a dire quello che molti nel Pdl hanno pensato: lo scranno doveva andare a Silvio, per i suoi meriti imprenditoriali e politici. Si', perche' per mesi il Pdl - piu' o meno apertamente - ha premuto sul Colle affinche' prendesse in considerazione l'ipotesi di nominare senatore a vita proprio il Cavaliere, mettendolo con una semplice firma al riparo da tanti, tanti guai.
Una possibilita' che e' stata anche cavalcata dai media ma che non e' mai neanche stata presa in considerazione da Napolitano. E la qualita' dei nomi lanciati oggi, si osserva, dovrebbe chiudere
ogni strumentalizzazione sul Colle. ''Mi sento alleggerito dopo questo adempimento'', ha infatti fatto sapere considerando la vicenda chiusa e augurandosi che queste nomine siano prese come
un segnale di ''serena continuita' istituzionale''.
Nomi che lanciano un ''messaggio chiaro'' al mondo della politica: quattro profili inattaccabili, con una forte proiezione internazionale e il sufficiente distacco dalla politica. Come ha voluto segnalare lo stesso Napolitano spiegando le ragioni della sua decisione: ''sono convinto che dai 4 senatori a vita cosi' prescelti verra' un contributo peculiare alla vita delle nostre istituzioni democratiche, e -
in assoluta indipendenza da ogni condizionamento politico di parte - all'attivita' del Senato''. Liberi da ''condizionamenti'' e lontani dai partiti, sottolinea il presidente che sembra cosi' quasi voler prevenire le inevitabili polemiche che si sono abbattute sulla sua scelta.
E' stata infatti una mossa dalle tante implicazioni politiche e suscettibile di diverse letture, alcune anche maliziose. Nessun nuovo politico nella Camera alta, quindi. Quel Senato condannato dal Porcellum ad essere l'arena dove i Governi rischiano, dove piu' volte si e' purtroppo parlato di compravendita di senatori e pochi voti possono far cadere esecutivi che hanno una larghissima maggioranza a Montecitorio.
''Sta preparando il Letta bis con quattro nuovi senatori di sinistra'', e' l'accusa durissima che e' venuta a stretto giro di posta dal Pdl e dalla Lega. Meno urticante la critica dei grillini che invece battono il tasto delle spese chiedendosi ''se c'era proprio bisogno'' di far sborsare allo Stato altri quattro generosi emolumenti a vita.
Ma poi ci pensa la 'pitonessa', Daniela Santanche' a dire quello che molti nel Pdl hanno pensato: lo scranno doveva andare a Silvio, per i suoi meriti imprenditoriali e politici. Si', perche' per mesi il Pdl - piu' o meno apertamente - ha premuto sul Colle affinche' prendesse in considerazione l'ipotesi di nominare senatore a vita proprio il Cavaliere, mettendolo con una semplice firma al riparo da tanti, tanti guai.
Una possibilita' che e' stata anche cavalcata dai media ma che non e' mai neanche stata presa in considerazione da Napolitano. E la qualita' dei nomi lanciati oggi, si osserva, dovrebbe chiudere
ogni strumentalizzazione sul Colle. ''Mi sento alleggerito dopo questo adempimento'', ha infatti fatto sapere considerando la vicenda chiusa e augurandosi che queste nomine siano prese come
un segnale di ''serena continuita' istituzionale''.
AFFONDO FI SU SENATORI A VITA
di Corrado Sessa
ROMA, 4 DIC - Affondo di Forza Italia contro i senatori a vita, nominati da Napolitano il 30 agosto, dopo la loro apparizione in Senato il 27 novembre per votare a favore la decadenza da senatore di Silvio Berlusconi. Una presenza vivacemente contestata quel giorno nell' Aula del Senato dai senatori azzurri, che hanno accusato i quattro di esser degli ''assenteisti incalliti'' venuti solo per spirito di parte.
Accusa reiterata oggi da Maurizio Gasparri che dubita delle loro qualita'.
L'iniziativa e' partita dai senatori Lucio Malan e Alberti Casellati che in Giunta delle elezioni hanno posto la questione sulla sussistenza dei requisiti previsti per la convalida dei senatori a vita, chiedendo un rinvio per l'acquisizione della documentazione necessaria. "Pur rispettando il Capo dello Stato e i quattro nominati, dalle carte trasmesse alla Giunta, non sono emersi - spiegano Casellati e Malan - elementi sufficienti ad identificare gli 'altissimi' meriti scientifici della Prof. Cattaneo ne' gli 'altissimi meriti sociali' attribuiti a tutti e quattro". I senatori a vita, nel mirino di Forza Italia,sono la ricercatrice Elena Cattaneo, l'architetto Renzo Piano, il premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia e il direttore d'orchestra Claudio Abbado che, in serata, ha annunciato la rinuncia al suo
stipendio che devolvera' alla scuola di musica di Fiesole.
L'attacco di Forza Italia ha avuto solo l'appoggio della Lega Nord che con Erika Stefani ha annunciato il voto contrario alla convalida dei quattro. ''Riteniamo che i parlamentari debbano lavorare, cosa che evidentemente questi signori - ha affermato Stefani - non hanno mai fatto visto che si degnano di essere presenti in Senato solo in particolari situazioni molto politiche e per fare da stampella al governo.
A parte la Lega che ha anche chiesto l'abolizione della carica di senatore a vita, le proteste tra l'indignato e l'ironico degli altri gruppi non si sono fatte attendere.
''Forza Italia non ricominci con gli attacchi volgari ai senatori a vita che rappresentano la parte migliore del nostro Paese'' ha detto Zanda mentre la collega di Partito Stefania Pezzopane ha parlato di ''squallida cagnara''. Il senatore di Sc Andrea Olivero ha definito la polemica ''ridicola'' verso persone che ''hanno meriti che gli eletti si sognano''. Il socialista Riccardo Nencini ha chiesto che i senatori Fi siano sottoposti ad una ''prova di alfabetizzazione''. Il presidente del gruppo delle Autonomie Karl Zeller ha parlato di ''iniziativa vergognosa'' visto che ''e' palesemente una
ritorsione''. In tutte le reazioni, infatti, si e' sottolineata la natura ''vendicativa'' ma anche ''preventiva'' dell'iniziativa visto che con una maggioranza piu' ristretta in Senato, dopo l'uscita di Forza Italia, i quattro voti dei senatori a vita sono considerati una ciambella di salvataggio per il Governo e richiamano i tempi dei voti determinanti dei senatori a vita quando Prodi governava.
di Corrado Sessa
ROMA, 4 DIC - Affondo di Forza Italia contro i senatori a vita, nominati da Napolitano il 30 agosto, dopo la loro apparizione in Senato il 27 novembre per votare a favore la decadenza da senatore di Silvio Berlusconi. Una presenza vivacemente contestata quel giorno nell' Aula del Senato dai senatori azzurri, che hanno accusato i quattro di esser degli ''assenteisti incalliti'' venuti solo per spirito di parte.
Accusa reiterata oggi da Maurizio Gasparri che dubita delle loro qualita'.
L'iniziativa e' partita dai senatori Lucio Malan e Alberti Casellati che in Giunta delle elezioni hanno posto la questione sulla sussistenza dei requisiti previsti per la convalida dei senatori a vita, chiedendo un rinvio per l'acquisizione della documentazione necessaria. "Pur rispettando il Capo dello Stato e i quattro nominati, dalle carte trasmesse alla Giunta, non sono emersi - spiegano Casellati e Malan - elementi sufficienti ad identificare gli 'altissimi' meriti scientifici della Prof. Cattaneo ne' gli 'altissimi meriti sociali' attribuiti a tutti e quattro". I senatori a vita, nel mirino di Forza Italia,sono la ricercatrice Elena Cattaneo, l'architetto Renzo Piano, il premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia e il direttore d'orchestra Claudio Abbado che, in serata, ha annunciato la rinuncia al suo
stipendio che devolvera' alla scuola di musica di Fiesole.
L'attacco di Forza Italia ha avuto solo l'appoggio della Lega Nord che con Erika Stefani ha annunciato il voto contrario alla convalida dei quattro. ''Riteniamo che i parlamentari debbano lavorare, cosa che evidentemente questi signori - ha affermato Stefani - non hanno mai fatto visto che si degnano di essere presenti in Senato solo in particolari situazioni molto politiche e per fare da stampella al governo.
A parte la Lega che ha anche chiesto l'abolizione della carica di senatore a vita, le proteste tra l'indignato e l'ironico degli altri gruppi non si sono fatte attendere.
''Forza Italia non ricominci con gli attacchi volgari ai senatori a vita che rappresentano la parte migliore del nostro Paese'' ha detto Zanda mentre la collega di Partito Stefania Pezzopane ha parlato di ''squallida cagnara''. Il senatore di Sc Andrea Olivero ha definito la polemica ''ridicola'' verso persone che ''hanno meriti che gli eletti si sognano''. Il socialista Riccardo Nencini ha chiesto che i senatori Fi siano sottoposti ad una ''prova di alfabetizzazione''. Il presidente del gruppo delle Autonomie Karl Zeller ha parlato di ''iniziativa vergognosa'' visto che ''e' palesemente una
ritorsione''. In tutte le reazioni, infatti, si e' sottolineata la natura ''vendicativa'' ma anche ''preventiva'' dell'iniziativa visto che con una maggioranza piu' ristretta in Senato, dopo l'uscita di Forza Italia, i quattro voti dei senatori a vita sono considerati una ciambella di salvataggio per il Governo e richiamano i tempi dei voti determinanti dei senatori a vita quando Prodi governava.
(ANSA)
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