40 anni fa il debutto di Happy Days
La saga che ruotava sulla figura di Fonzie e i suoi pollici in su
Un'immagine dell'attore Henry Winkler
La famiglia Cunningham di Happy Days con Fonzie
Anson Williams, 'Potsie' di Happy Days
L'attore Don Most, 'Ralph' di Happy Days
La famiglia Cunningham e i protagonisti di Happy Days
Tv: 40 anni di 'Happy Days'
L'attrice Erin Moran, 'Joanie' Cunningham di Happy Days
Ron Howard che recito' nel ruolo di Ricky
Tom Bosley che recito' nei panni di Howard Cunningham
Ron Howard
Marion Ross , Marion Cunningham in Happy Days
Henry Winkler, Fonzie in Happy Days
La famiglia Cunningham di Happy Days con Fonzie
Anson Williams, 'Potsie' di Happy Days
L'attore Don Most, 'Ralph' di Happy Days
La famiglia Cunningham e i protagonisti di Happy Days
Tv: 40 anni di 'Happy Days'
L'attrice Erin Moran, 'Joanie' Cunningham di Happy Days
Ron Howard che recito' nel ruolo di Ricky
Tom Bosley che recito' nei panni di Howard Cunningham
Ron Howard
Marion Ross , Marion Cunningham in Happy Days
Henry Winkler, Fonzie in Happy Days
di Alessandra Magliaro
Prima di Violetta, prima di High School Musical, prima di Hannah Montana, molto (molto prima purtroppo) c'era Happy Days, la serie tv americana che per anni, da metà '70 ha portato una pausa di allegria nei pomeriggi sui libri degli studenti italiani di allora. Il debutto di Richie e Fonzie fu nel 15 gennaio '74, giusto 40 anni fa, sulla Abc americana: una serie volutamente retrò, che guardava ai decenni felici e 'spensierati' della storia americana post bellica. In Italia la Rai la cominciò a trasmettere su Rai1 nella stagione '77-'78 con successo enorme per anni, almeno una decina: non c'era ragazzino di allora che non desiderasse il giubbotto di pelle scura di quel buffone di Fonzie che alzava i pollici ed esclamava Ehi! per salutare gli amici. Faceva il meccanico e si sentiva irresistibile: i metalmeccanici della Fiom, allora fortissimi, si sentivano orgogliosi.
Erano storie leggere leggere che portavano nelle stanzette dei ragazzi scenari e ambienti lontani e diversi: il fast food ad esempio o meglio il family restaurant (da noi si può dire che fatti così non sono ancora mai arrivati). E nessuna eco, o almeno questo è il ricordo, di qualsivoglia conflitto. Il massimo che poteva capitare nella mezz'oretta televisiva era una sfuriata di quel bonaccione di Howard Cunningham (interpretato da Tom Bosley), proprietario di un negozio di ferramenta a Milwaukee, nei confronti di quel 'discolo' (anche il termine è d'epoca) di Richie, un pennellone rosso che poi sarebbe diventato uno dei registi di Hollywood più acclamati, Ron Howard e che infatti dopo sette stagioni mollò il set. E anche la famiglia era da mulino bianco: Howard era il 'capofamiglia', la mamma Marion (Marion Ross) con i capelli rigorosamente cotonati era ovviamente una casalinga sempre intenta a infornare e poi due figli, il maggiore Richie, la minore Joanie Louise (Erin Moran) che Fonzie prendeva in giro perchè troppo magra. Nessun intreccio strano, di quelli cui sono abituati i ragazzini di ora con Violetta. Il gruppetto dei ragazzi con Ralph Malph (Donny Most), Potsie (Anson Williams), Chachi (Scott Bajo) si frequentava ogni giorno da Arnold's, hamburger, patatine e coca cola, poi il juke box e i primi amori. La serie guardava al passato, come al cinema facevano American Graffiti e Grease. Fuori la porta di casa c'erano gli anni di piombo, in tv le gonne a ruota e il rock 'n roll dei Giorni Felici. Sunday, Monday, Happy Days...
(ANSA)
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