'Ndrangheta: 17 arresti grazie al contributo di Lea Garofalo
La testimone di giustizia nel 2009 fu fatta torturare e uccidere dal marito, Carlo Cosco
Lea Garofalo
I funerali di Lea Garofalo a Milano
C'è anche Nicolino Grande Aracri, ritenuto il capo dell'omonima cosca di Cutro, tra le persone destinatarie delle 17 ordinanze di custodia cautelare nell' ambito dell'operazione dei carabinieri contro alcuni clan della 'ndrangheta del crotonese.
In particolare gli arresti riguardano vertici e affiliati al clan Comberiati di Petilia Policastro ma, dalle indagini grazie alla svolta impressa con le rivelazioni di Lea Garofalo, sono emersi collegamenti importanti anche con altre realtà di 'ndrangheta del crotonese come appunto quella dei Grande Aracri di Cutro. Proprio al boss Nicolino Grande Aracri, che attualmente è in carcere, viene addebitato un omicidio nell'ambito della guerra tra cosche scatenata tra la fine degli anni ottanta e la prima decade degli anni 2000.
Proprio nei giorni scorsi si sono svolti a Milano i funerali di Lea Garofalo organizzati su iniziativa del sindaco del capoluogo lombardo, Giuliano Pisapia, che ha voluto rendere omaggio alla memoria della testimone di giustizia.
La figlia di Lea Garofalo, Denise Cosco, che si è collegata telefonicamente durante i funerali rivolgendo un saluto commosso alla madre, vive da tempo sotto protezione in una località segreta. Oltre Lea Garofalo ci sono stati altri testimoni di giustizia e pentiti di 'ndrangheta che hanno collaborato con la Dda di Catanzaro per gli arresti fatti la scorsa notte e le cui dichiarazioni sono state riscontrate dai risultati delle indagini svolte dai carabinieri del Comando provinciale di Crotone.
(ANSA)
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