mercoledì 30 aprile 2025

W il comandante Valerio

 


80 anni fa Benito Mussolini veniva fucilato a Dongo dai partigiani comunisti della Brigata Garibaldi. Gli angloamericani tentavano di impedirne la fucilazione per mettere un piedi un processo che, molto probabilmente, avrebbe portato a un nulla di fatto. I corpi vennero esposti a Milano a Piazzale Loreto, dove un anno prima i fascisti avevano fucilato 15 partigiani e fatto scempio dei loro cadaveri.

Nell’Italia del 2025 in cui il fascismo viene riabilitato e i partigiani denigrati, persino questa vicenda viene sommersa dalle polemiche. Rivendichiamo la decisione presa dal Corpo Volontari della Libertà con le parole di Walter Audisio, il partigiano che eseguì la sentenza, poi eletto deputato del PCI. «Sono incaricato di fare giustizia al popolo italiano».

Mussolini era il simbolo dei massacri degli operai e dei comunisti, della privazione delle libertà, dello sfruttamento e della feroce repressione che per vent’anni aveva soffocato i lavoratori e il popolo italiano; era il simbolo dell’orrore in cui l’Italia era stata catapultata. Abbattere quel simbolo era un atto di liberazione, il minimo che si potesse fare per dare giustizia a tutti quelli che avevano sofferto ed erano morti durante una delle pagine più nere della storia del nostro paese.

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