Donald Trump ha messo nel mirino un nuovo nemico giurato.
Anzi, una nuova nemica: l’avvocata dei diritti umani Amal Ramzi Alamuddin.
Molto prima di essere la moglie di Clooney, è una grande giurista la cui colpa inemendabile, agli occhi dell’amministrazione Trump, è di aver collaborato con la Corte penale internazionale nell’indagine che ha portato al mandato di cattura nei confronti di Netanyahu per crimini di guerra sulla Striscia di Gaza.
Ha fatto, cioè, il suo lavoro. Dalla parte giusta.
E per questo - come riporta Enrico Franceschini su “Repubblica” - ora Amal Alamuddin, di nazionalità libanese e britannica, rischia di subire pesanti sanzioni, tra cui il congelamento dei conti correnti e addirittura il divieto di entrare negli Stati Uniti, dove vive da anni con il marito George.
E, insieme a lei, rischiano tutti gli avvocati che hanno contribuito all’inchiesta.
Amal Alamuddin rappresenta tutto ciò che Trump detesta: democratica, avvocata dei diritti, attivista, docente alla Columbia University, ha assistito migranti vittime di abusi in Libia, ha attaccato le violazioni dei diritti umani in Egitto in Iran, nella Russia di Putin, ha collaborato con le Nazioni Unite e più volte con il tribunale dell’Aja.
Solidarietà a lei e a tutti quelli che resistono nel pieno della tempesta perfetta.
Lorenzo Tosa
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