ROMA – É già operativa la nuova norma varata dal Governo per far quadrare il magro bilancio dello stato: la SIAE potrà far pagare i diritti d’autore a chiunque sia sorpreso a canticchiare un brano precedentemente depositato, dovunque si trovi: in strada, in auto, sotto la doccia. L’On. Fante Lesto, vice-sotto-segretario alle Politiche Agricole e Forestali con delega alla Cultura, spiega la logica del provvedimento: ”Chi canticchia in genere non è particolarmente abbacchiato, quindi è probabile che non abbia gravi problemi economici e possa contribuire alla riduzione del debito pubblico”.
La norma è stata approvata con grande rapidità per sfruttare il previsto imminente arrivo dei tormentoni dell’estate. L’obolo da pagare dipende infatti dalla popolarità del brano canticchiato, oltre che dal numero di ascoltatori e dal fatto se si riproducano o meno con la bocca anche i suoni degli strumenti.
Il Codacons intanto sta raccogliendo le denunce dei primi abusi. Un uomo che cantava sotto la doccia, Rino Cante, si è rotto una gamba perché uscendo dal box si è trovato davanti un ispettore SIAE ed è scivolato per lo spavento. Un altro, Dante Gron, mentre veniva sottoposto all’esame della prostata gemeva dal dolore e si è visto chiedere il pagamento per l’esecuzione di un brano di Marco Mengoni.
Ma il caso più clamoroso è quello di due fratelli cresciuti in un orfanotrofio, Giacomo ed Elvidio Blusi, a cui è stata contestato una multa di 5000 euro per aver canticchiato l’intero repertorio di Zucchero. ”Manco sappiamo chi sia ‘sto Zucchero, conosciamo solo gli immortali blues dei padri fondatori! E questi sono a disposizione di tutti gratuitamente, come l’aria che respiriamo!! E ci fanno vedere la luce!!!” hanno ribattuto decisi agli ispettori della SIAE, prima di dileguarsi circondati da un alone luminoso a suon di salti mortali.
http://gek60.altervista.org/2013/07/la-siae-fara-pagare-chi-canticchia-tra-se-e-se/
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