martedì 31 dicembre 2013

I bus che dovevano trasportare i simpatizzanti per andare a sentire Berlusconi, è stato pagato con soldi pubblici

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Mastrullo: 13 mila euro per partecipare al congresso del Pdl.
Scontrini anche per cravatte e tartufi
Certo, ci sono tutti i classici del genere. Le false residenze per farsi rimborsare più chilometri, cene a base di tartufo, parenti assunti, cravatte di lusso, creme antirughe, mazze da golf, prosciutto, anelli, fiori, profumi, solarium e centri benessere. Truffe e peculato. Ma c’è anche un modo speciale di intendere la normale attività politica ai tempi della crisi.
«La mia attività politica si svolgeva per il tramite di vari gruppi di giovani volontari, compresi amici e parenti, che in modo saltuario ma puntuale consentivano la mia presenza sul territorio, finalizzata alle celebrazioni di convegni e di manifestazioni partitiche. Il ricorso alla collaborazione del volontariato non deve essere considerato in modo negativo, ove si pensi che il Pdl ha struttura organizzativa e politica radicalmente diversa da quella dei partiti tradizionalmente esistenti. Non ho mai cercato di dissimularlo con assunzioni mediante contratti di vario genere o altre forme che potessero minare la mia lealtà istituzionale e configurare un arricchimento personale». Gruppi di volontariato, dunque. Anche se non proprio disinteressati. «L’azione di sostegno alla mia attività politica operata da questi piccoli gruppi, veniva gratificata una tantum con incontri al bar, al ristorante, non esclusa casa mia: con qualche omaggio di natura diversa, che poteva andare da un profumo a un modesto capo di abbigliamento, sino a un biglietto di una partita di calcio. L’articolazione dei vari gruppi di collaboratori volontari può spiegare la contemporaneità di molte spese…».
Angiolino Mastrullo è uno dei 43 consiglieri della Regione Piemonte che ha ricevuto l’avviso di conclusione indagini. Sta per essere rinviato a giudizio. Ha 64 anni, giornalista e imprenditore, arriva dal Psi, è stato uno dei fondatori di Forza Italia in Piemonte. Gli contestano spese per 39 mila euro per ristoranti, bar e generi alimentari. Altri 8 mila 700 euro per acquisti vari: televisori, cuffie, gioielli, articoli per animali, occhiali, valigie in pelle, biglietti per le partite. Ma anche un rimborso spese davvero particolare, unico nel suo genere. E cioè 13 mila 300 euro per una trasferta a Roma, in occasione del congresso nazionale del Pdl del 30 giugno 2011. Lui ai magistrati lo ha spiegato così: «Nell’occasione è stato messo a disposizione un pullman per il trasporto di persone e simpatizzanti, ma non si sono presentati e il viaggio è saltato. La messa a disposizione del pullman, contrattata più volte con il medesimo proprietario, si è rivelata più volte un vero flop, perché le persone invitate dai consiglieri regionali, pur avendo aderito all’iniziativa, non si sono presentate alla partenza!» . Poi specifica: «Nel caso della manifestazione del 1° luglio 2011, fallito per l’assenza dei simpatizzanti invitati, il proprietario pretese il rispetto del rapporto contrattuale minacciando il ricorso all’autorità giudiziaria per avere il pagamento, anche delle precedenti occasioni. Ovvero: messa a disposizione del pullman e mancata partenza. Nasce da questo poco lodevole comportamento degli assenti, la spesa di 13 mila 300 euro da me proposta al gruppo del Pdl per scongiurare il pericolo di un contenzioso che avrebbe aggravato la spesa».
In estrema sintesi: il viaggio fallimentare dei simpatizzanti-volontari del Pdl, che dovevano a andare a sentire Berlusconi, è stato pagato con soldi pubblici, per evitare controversie legali con l’autista del pullman stesso, inferocito dal mancato introito. Un piccolo spaccato di vita politica.
Il presidente del Consiglio regionale Valerio Cattaneo, anche lui del Pdl, indagato a sua volta per acquisti di cravatte e gioielli, 9000 mila euro di alberghi e 1800 euro per biglietti di auguri natalizi del Popolo della Libertà, preferisce non commentare: «Devo studiare le carte». Non commenta il consigliere del Pdl Anna Rosa Costa, sotto accusa per 19 mila euro di ristoranti e 9 mila euro in spese varie, fra cui pneumatici, profumi e gioielli. Non commenta nessuno. Sono giorni così, di silenzi, rabbia e incontri con gli avvocati. Mastrullo è uno dei pochi che non si tira indietro: «Sto molto male per quello che è successo – dice – sono entrato in Regione nel 2010. Ho chiesto quali erano le regole per i rimborsi. Mi sono attenuto fedelmente a quanto mi è stato detto. Appena ho capito quello che stava succedendo, ho rinunciato ai soldi ancora a mia disposizione. Mi fa male chiudere in questa maniera una carriera politica di quarant’anni. Ci sarà tempo per spiegare, ma non doveva andare così».

http://gek60.altervista.org/2013/11/bus-che-dovevano-trasportare-simpatizzanti-per-andare-sentire-berlusconi-e-stato-pagato-con-soldi-pubblici/

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