venerdì 1 novembre 2013

PdL, il vecchio miliardario non molla: "Resto alla guida del partito, mi giudichino gli elettori"

'Sento il dovere di stare in prima linea'. 'Nessuno dei miei figli attratto dalla politica'.

Silvio Berlusconi: "Nessuno può togliermi il diritto di restare alla guida del movimento che ho fondato".

ROMA (WSI) - E' "ancora necessario, in una forma o nell'altra, il mio impegno personale". Lo ha detto Silvio Berlusconi a Bruno Vespa per il libro 'Sale, zucchero e caffè. L'Italia che ho vissuto da nonna Aida alla Terza Repubblica', in uscita il 7 novembre da Mondadori-Rai Eri. "Nessuno può togliermi il diritto di restare alla guida del movimento che ho fondato, finché molti milioni di elettrici e di elettori lo vogliono", aggiunge. "Sento il dovere di stare in prima linea".

"Non intendiamo arretrare sulla l. di stabilità. E credo sia giusto che, su tutto (sulla mia vicenda, sulle tasse, sull'economia, sui nostri programmi riformatori), siano gli elettori a potere giudicare noi e i nostri avversari, che, andando avanti così, confermerebbero i loro connotati di 'partito delle tasse e delle manette'". Marina "sarebbe in grado di adempiere al meglio la missione" di candidato premier. "Tutti hanno constatato la sua autorevolezza e il coraggio da leonessa con cui mi ha difeso. Ma non è la sua vocazione. Sono sicuro che nessuno dei miei figli si sente attratto dalla politica. Soprattutto da 'questa' politica", sottolinea il presidente di Forza Italia.

Il Cavaliere farà ancora campagna elettorale in prima persona alle prossime elezioni. "In caso di elezioni, sentirei il dovere di impegnarmi direttamente". "Abbiamo rispettato gli impegni presi con i nostri elettori nel febbraio scorso, quello sulla detassazione della prima casa che noi consideriamo 'sacra' e quello per un fisco meno oppressivo. Per questo non intendiamo arretrare sulla legge di stabilità", afferma l'ex premier.

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