domenica 16 settembre 2012

“Vogliono rovinare il Paese, bisogna impedirlo”

http://www.tzetze.it/2012/09/vogliono-rovinare-il-paese-bisogna-impedirlo.html



“Quieren arruinar el país. Hay que impedirlo”. Non è tanto la straordinaria partecipazione alla “marcha sobre Madrid” che impressiona e che segna una differenza con la rassegnazione italiana. E’ invece la chiarezza delle idee, la consapevolezza che le misure europee del governo Rajoy stanno distruggendo l’economia della Spagna facendone una colonia per i grandi gruppi continentali. E anche il metodo: la marcia è stata infatti organizzata dal “Vertice sociale”, una piattaforma creata due mesi fa dai sindacati  e da 200 associazioni civili, a cui ogni giorno se ne aggiunge qualcun altra, senza alcuna partecipazione dell’opposizione parlamentare e in particolare dei socialisti. La richiesta fondamentale è quella di  un referendum  sul governo visto che quest’ultimo in campagna elettorale ha detto l’esatto contrario di quanto ha poi fatto. Insomma una clausola di salvaguardia democratica contro un premier che ” agisce con arroganza e superbia qui e sottomissione servile in Europa”. E soprattutto un modo per respingere in modo chiaro e radicale la controriforma del lavoro e del welfare che viene dalla troika,. Qualcosa che va dunque al di là dei partiti e che in un certo senso li costringe ad ascoltare l’elettorato, piuttosto che essere vittima del loro barcamenarsi. Altro che il teatrino di tecnici politici e politici tecnici che siamo costretti ad osservare da noi, altro che la discussione tra le mummie e i giovinastri alla Renzi. La democrazia spagnola almeno cerca di vendere cara la pelle. Qui l’hanno rubata e venduta sottobanco.



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