martedì 11 settembre 2012

Quando la protesta sale più in alto


La crisi ha portato gli operai sulle gru, sui tetti o a 373 metri di profondità

Una protesta dei cassintegrati della Vinyls

I due lavoratori dell'Alcoa saliti a 70 metri d'altezza su uno dei silos dell'impianto di Portovesme, Cagliari nel settembre del 2012



Un gruppo di operai della Fincantieri sopra una gru del cantiere nel 2011 a Palermo



Gli operai della Clinica Russo sulla gru del cantiere di piazza Municipio a Napoli nel 2011

Gli operai della Delivery sul tetto del capannone della Fiat di Termini Imerese nel 2010

Operai su una gru a Stezzano (Bergamo) nel 2010


Operai durante una protesta sul tetto della Lasme di Melfi nel 2010

Gli operai licenziati dell'indotto Fiat sui tetti dello stabilimento a Termini Imerese nel 2010

Alcuni operai della ditta 'Devideco', sul tetto dell'edificio in via de Roberto a Ponticelli nel 2010

La protesta degli studenti al Colosseo e sulla Torre di Pisa nel 2010


Due operai sul tetto della ditta Ilmas a Rivoli nel 2009

Operai di una cooperativa dei Cantieri navali di Pesaro su una gru, alta 30 metri nel 2009

Gli operai della Cim sulla torre miscelatrice dello stabilimento di 37 metri per scongiurare la chiusura della loro azienda nel 2009

I minatori della Carbosulcis attuano la protesta a 373 metri di profondità nel 2012

Due operai della Vinyls sono saliti stamattina sulla torcia spenta del Vcm a circa 100 metri di altezza nel polo petrolchimico di Porto Torres.
Ancora un episodio in cui la gru, i tetti degli edifici, i silos o i tralicci diventano il simbolo di una protesta disperata per la difesa del posto di lavoro
Dal  2009, anno in cui e' esplosa la crisi in Italia, questa forma di contestazione ha contaggiato anche gli studenti che nel 2010 occuparono simbolicamente alcuni monumenti (ANSA)











 

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