giovedì 27 settembre 2012

Morto il giovane che scovò Gheddafi Rapito e torturato, è spirato a Parigi


Era diventato celebre per aver riconosciuto il dittatore, nascosto in una conduttura nei pressi di Sirte. Inizialmente si credette che fosse stato proprio lui a sparargli a bruciapelo. Sequestrato lo scorso luglio, è rimasto nelle mani dei lealisti per 50 giorni. E adesso in Libia è caccia all'uomo

MISURATA - Omran Ben Shaban, il giovane che divenne famoso come colui che smascherò Muammar Gheddafi nel suo ultimo nascondiglio, il 20 ottobre del 2011, consegnandolo al suo tragico destino, ha pagato con la vita l'essere assurto a figura eroica e icona della vittoria della resistenza libica sulla dittatura del Colonnello. Shaban, 22 anni, è spirato lunedi a Parigi, dove si trovava per curare le gravi ferite infertegli dai fedelissimi del Colonnello, che nel luglio scorso lo avevano rapito e torturato.



Shaban era stato liberato la scorsa settimana, dopo 50 giorni di prigionia nella città di Bani Walid, grazie alla mediazione di Mohammed Magarief, presidente dell'Assemblea nazionale libica. Shaban era in
condizioni critiche: durante il sequestro aveva provato a fuggire e i suoi rapitori gli avevano sparato allo stomaco e al collo. Secondo quanto riportato dalla stampa, aveva le gambe paralizzate per una ferita da proiettile vicino alla spina dorsale.

Ieri un aereo privato ha riportato il cadavere di Omran a Misurata, sua città natale e tra i luoghi simbolo della resistenza anti-Gheddafi. Nelle prime ore di questa mattina la sepoltura. Ai funerali, celebrati nello stadio cittadino, erano presenti oltre 10mila persone. Dopo il dolore, ora in Libia è caccia all'uomo per scovare i responsabili della sua morte.

L'Assemblea nazionale di Tripoli, riferisce l'agenzia di stampa ufficiale Lana, ha concesso ai ministeri della Difesa e dell'Interno dieci giorni di tempo per "arrestare i responsabili del sequestro e delle torture" subite dal 22enne. "Questo è un crimine che va punito. I responsabili vanno individuati e processati", si legge in una nota del presidente Mohammed al Magarief. L'Assemblea nazionale ha riconosciuto a Shaban il titolo di "martire".

Il mondo aveva conosciuto Omran Shaban il 20 ottobre dell'anno scorso, grazie alle immagini e ai filmati che lo ritraevano accanto a Gheddafi mentre il dittatore veniva tirato fuori da una grande conduttura definita 'la fogna del ratto', nei pressi di Sirte, città d'origine del dittatore. Ormai braccato nel suo disperato tentativo di fuga, Gheddafi si era infilato in quel buco sperando di sfuggire alla cattura. Ma era stato riconosciuto da Omran Shaban, che ne aveva segnalato la presenza ai miliziani. La grande caccia si era poi conclusa con l'uccisione sul posto di Gheddafi. Omran, portato in trionfo, era apparso in quelle foto e in quei video che ritraevano lo storico momento. Si era diffusa anche la notizia che fosse stato proprio lui, Shaban, a sparare 4 a bruciapelo puntando alla testa del dittatore.

Secondo il racconto dei familiari, Omran era stato rapito da uomini armati nei pressi di Bani Walid, dove era stato inviato dal governo per sedare degli scontri in corso nella Libia occidentale. Bani Walid, una delle roccaforti di Gheddafi, è stata l'ultima città a cedere ai ribelli. Dopo l'uccisione dell'ambasciatore americano 5 a Bengasi, lo scorso 11 settembre, la morte di Shaban è l'ulteriore prova dell'esistenza di sacche di resistenza e tensioni tra i nuovi leader libici, alimentata da bande armate e una forte rivalità con Misurata, distante circa 140 chilometri da Bani Walid. Sempre lo scorso luglio, combattenti da Misurata minacciarono di attaccare Bani Walid dopo il rapimento di due giornalisti, liberati con la mediazione delle autorità.

http://www.repubblica.it/esteri/2012/09/26/news/morto_il_giovane_che_spar_a_gheddafi-43329068/

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