domenica 23 settembre 2012

La peggiore classe politica del mondo



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Sono passati quasi 15 anni dalla sua istituzione e l’inattività e l’incompetenza di una classe politica, più attenta allo sperpero dei soldi pubblici e la creazione di cattedrali nel deserto, ancora una volta rischia di far perdere alla nostra regione un’occasione quasi irripetibile, ovvero quella di far decollare una volta per tutte il Parco Geominerario della Sardegna. Tanto tempo sprecato e una montagna di soldi pubblici finiti chissà dove. Tanti soldi. Quasi 500 milioni di euro. Con molto meno della metà (200milioni) – e con cinque anni di tempo- in Francia (ed esattamente a Lens) verrà inaugurato il "Louvre Lens”. Fa meravigliare noi italiani ma, stranamente, la data prevista per il 4 dicembre 2012 non ha mai subito ritardi e non ci sono state varianti in corso sui costi dell’opera, si sapeva esattamente quanto l’opera sarebbe costata e quanto il tempo impiegato. Per opere realizzate in Italia e, specialmente in Sardegna, questa è pura fantascienza, degna di un racconto di Asimov. Nel 1997 l’Unesco ha riconosciuto, tra i siti di interesse mondiale, il Parco Geominerario, Storico e Ambientale della Sardegna, ma non esiste ancora una data di inaugurazione mentre i soldi….beh quelli sono già chiaramente finiti. Avete presente l’acqua buttata nel deserto più torrido? Come al solito, per quello che riguarda la gestione della cosa pubblica in Sardegna, le cose sono andate ancora una volta in questo modo e, come al solito, senza che nessuno se ne sia assunto la responsabilità. L’Unesco ha più volte sollecitato la Regione affinchè intervenisse a salvaguardare e a mettere a disposizione del mondo intero un patrimonio inestimabile, ma i politici queste cose non le capiscono, abbiamo un tesoro in casa, è vero…ma d’altronde l’oro non si puo mangiare…MoVimento 5 Stelle Cagliari
Intervista a cura di Dafni Ruscetta.
La Carta di Cagliari
DR: Siamo con Giampiero Pinna, geologo del Sulcis-Iglesiente, attualmente presidente della Consulta delle Associazioni e dei Movimenti per il Parco Geominerario (della Sardegna).
GP: Assieme al settore agropastorale, l'attività mineraria della Sardegna ha segnato la storia degli ultimi 8000 anni della nostra regione incidendo in modo particolare sulla cultura e sull'identità del popolo Sardo. Di questa grande epopea delle miniere della Sardegna è rimasto un grande patrimonio materialeed immateriale che purtroppo è rimasto abbandonato per troppo tempo perchè le mimiere sono arrivate ad esaurire il loro ciclo di vita economico a partire dagli anni 60 del secolo scorso e per quarant'anni siamo andati avanti con il mantenimento e nel disinteresse delle istituzioni questo grande patrimonio è stato abbandonato alla distruzione, mentre negli altri paesi europei ed a livello internazionale il grande patrimonio di archeologia industriale connesso alle attività minerarie veniva recuperato e valorizzato. Si è arrivati a firmare un impegno importante con l'UNESCO che era la "Carta di Cagliari" con la quale la Regione Sardegna ed il Governo hanno preso l' impegno di istituire formalmente il Parco e cioè di adottare tutti gli atti amministrativi e legislativi necessari per arrivare alla formale istituzione del Parco Geominarario della Sardegna.
Nonostante la firma di questo impegno passavano gli anni e nulla andava in porto, nulla veniva realizzato fintanto che le associazioni di volontariato ed anche il lavoratori precari, aggregarono un grande movimento popolare che, dopo un anno di lotta sottoterra arrivò ad ottenere la legge istitutiva del Parco, i fondi per la sua gestione, l'assunzione di 500 lavoratori precari, le prime risorse per avviare il piano di bonifica perchè questi territori sono totalmente inquinati e devono essere bonificati per poterli riutilizzare.
La consulta delle associazioni ha deciso di mettere in atto una forma di protesta civile non violenta ma molto decisa e determinata con l'apertura di un presidio all'ingresso della sede di rappresentanza del presidente della Regione Sarda a Villa Devoto, in Via Oslavia a Cagliari. Quello che abbiamo registrato è inerzia, menefreghismo ed indeterminazione da parte della Giunta Regionale ed in questi mesi (ormai siamo 8 mesi che gestiamo questo presidio) è stata aggiornata l'originaria proposta di riforma, è stata trovata l'unitarietà di tutte le istituzioni che devono gestire il Parco, che devono concorrere alla gestione del Parco e tuttavia ad oggi la Giunta Regionale non ha ancora deciso nulla e la firma dell'intesa di programma ancora l'aspettiamo.

Il sogno degli ex-minatori
Silvestro Mocci (Ex minatore): Stiamo combattendo ancora per avere tutto questo patrimonio, che abbiamo lasciato noi minatori, nel Parco Geominerario. Ad oggi ancora non si è concluso niente.
GP: La comunità Sarda vuole lanciare questo parco, vuole rilanciarlo, vuole che diventi uno strumento di sviluppo e di lavoro per i nostri territori così come è stato per le analoghe iniziative, così come è stato per i grandi bacini minerari europei, mi riferisco alla Rur, a nord del Pas-de-Calais in Francia, alla Cornovaglia in Inghilterra dove le attività di bonifica e le valorizzazioni sono partire dopo il nostro progetto e tuttavia nel frattempo hanno avuto risultati ottimi creando migliaia di posti di lavoro.
Noi riteniamo che il Parco abbia una grande potenzialità di sviluppo economico e per questo ci stiamo battendo. Purtroppo questa vicenda vergognosa, bisogna dire è diventata l'icona dell'inconcludenza e anche del fallimento di questa maggioranza, di questa Giunta Regionale alla quale però dobbiamo aggiungere la totale indifferenza dell'opposizione, quindi la classe politica Regionale è accomunata in questa grandissima incapacità che la dice lunga e forse spiega molto della grande arretratezza della Sardegna e del fatto che un milione e mezzo di abitanti non riescono a vivere nel benessere e nella soddisfazione dei più elementari bisogni, che sono quelli del lavoro.
Noi chiediamo semplicemente che le istituzioni competenti facciano il loro dovere e che si possa dare avvio all'attuazione di questa proposta di riforma che significa anche lavorare per il rilancio del Parco Geominerario, che è quello che stiamo chiedendo.
Quando c'era da fare battaglie, da sostenerci in questi momenti difficili, ecco, il MoVimento 5 Stelle ci è stato sempre vicino e voglio esprimere un sentito ringraziamento a nome mio ma anche di tutti gli altri movimenti e associazioni che aderiscono alla Consulta.
DR.: Qual'è il suo sogno, qual'è il sogno degli ex minatori, dei minatori in pensione ?
SM.: Perché i minatori se ne stanno andando; l'ultima generazione sono quelli della mia età, praticamente, io ho 71 anni, ma quello che noi vorremmo, è che questo patrimonio che è rimasto, che sia tramandato ai nostri figli e ai nostri nipoti. Questa è la lotta che stiamo facendo quì a Villa Devoto.

Ps. Il 22 settembre ci sarà un incontro pubblico a Parma a cui parteciperò. Avrà inizio alle 14 e terminerà alle 18 in piazza della Pace. Il tema di cui si tratterà è "Dies Iren - La fine degli inceneritori".
 

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