martedì 25 settembre 2012

Brasile: 12 fratelli oriundi Italia hanno 969 anni


I fratelli Scaramussa, di origine veneta, vivono nella regione dello Espirito Santo. 

  "'Festa della Polenta'' nello Espirito Santo (Brasile), in una zona montuosa abitata da 20 mila oriundi veneti e trentini

 

Sono 12 fratelli di origine italiana e le loro età, sommate, arrivano a ben 969 anni. Ora la stirpe degli Scaramussa di Prosperidade, un piccolo paese dello stato brasiliano dell'Espirito Santo, ha chiesto al "Guinness dei primati" di registrarla come "la famiglia più vecchia del mondo". Gli Scaramussa hanno avuto il loro vero cognome, Scaramuzza, originario del Trentino e del Veneto, distorto da un funzionario brasiliano dell'anagrafe quando i loro nonni sono venuti dall'Italia attorno al 1880. Sono sette sorelle e cinque fratelli: Rosalina, 92 anni, Amelia (90), Herminda (88), Zeferino (86), Antonio (85), Ausilia (82), Helena (80), Luiz (78), Silvino (76), Leandro (74), Josephina (72) e Madalena (66).
Il record appartiene oggi alla famiglia sarda dei Melis, che con nove fratelli raggiungono la somma di 818 anni. Ma i "brasiliani" vogliono far valere i loro 151 anni in più, anche se la differenza con i sardi è di tre membri in meno. Ma i Melis hanno anche una rappresentante di 105 anni, il che fa ben sperare gli Sacaramussa che, a parte Helena che si sta recuperando da un ictus, stanno tutti benissimo. "Dobbiamo ringraziare Dio che siamo tutti arrivati a quest'età - ha detto al quotidiano "Folha de S.Paulo" Herminda, la terzogenita di Vittorio, discendente diretto di italiani, e della brasiliana Regina - ha aggiunto: nessuno ha intenzione di morire". I segreti della longevità degli Scaramussa sono tanti e legati alle regole di vita e di alimentazione.
Silvino, per esempio, attribuisce la sua buona salute al bicchiere di vino che beve imperterrito tutti i giorni. Amelia parla con riconoscenza dell'idroginnastica che pratica tre volte alla settimana: "Mi dà vigore fisico a 90 anni di età. Faccio le attività prescritte anche nell'acqua fredda". Leandro ed Antonio non rinunciano ad una dose di "cachaca", il liquore di canna da zucchero con cui si fa la "caipirinha", il cocktail nazionale del Brasile, con l'aggiunta di lime, zucchero e ghiaccio: "Ma solo un goccino", assicura Antonio che a 85 anni suonati si occupa tutto da solo della sua piantagione di caffé sulle montagne all'interno di Vitoria.
La primogenita, Rosalina, chiamata dagli altri "il commissario" per il suo temperamento forte, dice che lei non ha mai mangiato un dolce. "Anche i nipoti ridono a guardare Rosalina che finisce il grilletto pieno di bietole", racconta sorridendo la più piccola Madalena. Oggi i 12 fratelli hanno 318 dicendenti. Il figlio più famoso é Tarcisio Scaramussa, vescovo ausiliare di San Paolo, di 62 anni, che sta preparando la venuta del Papa l'anno prossimo a Rio de Janeiro per l'Anno Mondiale della Gioventù. Ma nelle foto felici dei 12 fratelli "oriundi", scattate dal quotidiano paulista, si vede che a farli arrivare all'età che hanno non è altro che la gioia di vivere. Presso Prosperidade c'é Venda Nova do Imgrante, la cittadina che tutti gli anni ospita centinaia di migliaia dei discendenti veneti, trentini e friulani dell'Espirito Santo per la grande Festa della Polenta. E vi sono anche molti ultracentenari in questo "Caucaso" italo-brasiliano di pace e semplicità. (ANSA)

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