martedì 11 settembre 2012

Al Met di New York l'eredità di Warhol


In mostra le opere che testimoniano il segno lasciato su una generazione di artisti

 

Una immagine rilasciata dall'ufficio stampa del museo Metropolitan

Andy Warhol Self-Portrait

Un'opera in mostra: Andy Warhol, Big Campbell's Soup Can

Un'opera in mostra: Robert Gober, Untitled 1992

Un'opera in mostra: Ai Weiwei, Neolithic Vase with Coca Cola

di Gina Di Meo
Andy Warhol copiato, imitato, invidiato, contrastato. Da oltre mezzo secolo il re della Pop Art regna come sovrano incontrastato dell'arte contemporanea e la sua influenza è indubbia sugli artisti che sono stati suoi contemporanei o che sono venuti dopo di lui. Per la prima volta il Metropolitan Museum of Art di New York ha deciso di inaugurare una mostra proprio sull'influenza che Warhol ha esercito sull'arte contemporanea proponendo le opere di una sessantina di artisti che in un modo o nell'altro hanno avuto in una delle figure più poliedriche del 20/o secolo la loro musa ispiratrice. 'Regarding Warhol, Sixty Artists, Fifty Years' (A proposito di Warhol, 60 artisti, 50 anni) offre una carrellata di 150 opere tra cui una cinquantina firmate dallo stesso Warhol attraverso le quali si vuole stabilire se davvero il papà della PopArt ha lasciato il segno nella generazione a lui successiva, in che modo questa impronta è visibile e infine quale è stata la reazione di alcuni artisti che poi si sono distaccati da lui.
"Questa mostra - ha detto all'ANSA Ian Alteveer, assistente curatore per la sezione contemporanea, è la prova che c'é stato davvero un effetto Warhol. Attraverso cinque sezioni tematiche si sovrappongono le opere dell'artista con quelle di altri artisti che lo hanno reinterpretato o reagito al suo lavoro".
Il viaggio attraverso le cinque tematiche inizia con il modo tutto personale e originale che Warhol aveva di trattare la quotidianità e gli oggetti di uso comune, oggetti che poi reinventati diventavano vere e proprie opere d'arte. Warhol era 'malato' di 'packaging', di imballaggio/confezionamento dei beni di consumo, nonché di 'portraiture', ossia la realizzazione di ritratti di personaggi importanti e celebrità. Un aspetto esplorato nella seconda tematica della mostra e un esempio sopra tutti è il famoso ritratto di Marilyn Monroe, probabilmente una delle immagini più replicate nella storia dell'arte contemporanea. Nella terza sezione di affrontano i temi della sessualità e di genere durante il periodo del dopoguerra mentre le ultime due tematiche parlano di fotografia, cinema, editoria e pubblicità e del modo in cui Warhol le riutilizzava riproponendole in contesti artistici. "Sicuramente - continua Alteveer - è Jeff Koons l'artista contemporaneo che ha maggiormente subito l'effetto Warhol. E' evidente soprattutto nel modo in cui riutilizza gli oggetti di uso quotidiano". La mostra resterà aperta fino al 31 dicembre 2012. (ANSA)





 

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