UNA VITTIMA DELL'ONORE?
Il 30 giugno 1944, esattamente ottantuno anni fa, a Siena, il marinaio Walter CIMINO, nato a Busto Arstizio (Varese) nel 1926, fu ucciso, dopo essere stato rapito e seviziato per due giorni. Non aveva alcuna colpa. Aveva solo 17 anni, quando decise di seguire la "via dell'onore", secondo la tradizione familiare legata alla Marina. A Siena, dove era cresciuto, era in permesso per far visita alla sua fidanzata. Dal 28 giugno al 1º luglio 1944 nel centro toscano avvennero 6 omicidi, tutti compiuti con modalità molto simili contro Italiani, ritenuti simpatizzanti fascisti e nemici del popolo. Cimino fu ucciso con un colpo di pistola alla testa dal partigiano dei Gap "Paolo", già tra gli esecutori dell'omicidio del grande pensatore siciliano Giovanni Gentile, avvenuto a Firenze il 15 aprile 1944. Nella Siena di quei giorni le Forze dell'Ordine avevano abbandonato la città e si era costituito un gruppo di volontari con compiti di polizia. Fra loro, anche soggetti "poco controllabili", che, abili con la pistola, avevano pochi scrupoli nell'uccidere «nemici del popolo». Con l'imminente arrivo degli alleati, si volle far pensare che gli assassini fossero i soldati marocchini, avanguardia alleata in arrivo da sud e tristemente nota per la sua ferocia. Ma il cadavere di Walter Cimino fu trovato prima dell'arrivo dei magrebini. Fortunatamente oggi, dopo oltre 80 anni, viviamo una stagione che ha archiviato un lungo periodo conflittuale. Oggi dobbiamo ricordare e ripartire con un altro passo. Oggi dobbiamo tutti fare nostro il messaggio della tolleranza e del sano confronto, basato sul rispetto delle idee altrui. Oggi come allora, questo rappresenta il metro con cui misurare il livello di civiltà della nostra Nazione.
Ciro Niglio
MAI DIMENTICARE
Grazie per aver letto questo post, con la speranza che questo ricordo possa essere divulgato e condiviso liberamente. Tutti sono invitati a seguire la pagina “Esempi Quotidiani”, perché “per superare le sfide del futuro servono Valori, che sono chiari negli Esempi del passato (Ciro Niglio)”

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