QUESTA È LA STORIA DI UN GENERALE INGEGNOSO, VIOLENTO, TEMERARIO. CHE ANDAVA IN GIRO NUDO CON UNA CUFFIA PER DOCCIA IN TESTA.
E sempre nudo riceveva nei suoi alloggi graduati, politici e dignitari, mangiucchiando cipolle crude che teneva appese al collo.
Orde Charles Wingate nasce nel 1903 a Naini Tal in India da una famiglia di militari britannici. Brillante stratega, costruisce la sua fama sul campo in Israele (1936), nella campagna d’Etiopia (1941) e in Birmania (1944). Attua tattiche di guerriglia, addestra squadre speciali (la Gideon Force in Etiopia, i Chindits in Birmania) con cui realizza incredibili azioni spesso basate su astuzie e bluff, e vince battaglie anche in minoranza di 12 a 1.
Dapprima filoarabo, diventerà una bandiera del sionismo, sterminatore spietato di arabi. Churchill, impressionato dalla sua audacia, lo convoca e in un primo momento ne resta tanto colpito da affidargli missioni segrete. Conoscendolo meglio, dirà di lui “E’ troppo matto per l’alto comando”.
Wingate muore nel marzo 1944: il B-25 che lo riporta in Birmania si schianta al suolo, le cause restano un mistero. Lascia la moglie Lorna e un figlio che nascerà sei settimane dopo la sua morte. E’ sepolto nel cimitero di Arlington negli Stati Uniti, e in Israele ogni città ha una strada che porta il suo nome.
“Per quanto i miei critici mi trovino discutibile, – dirà una volta il generale - è perché io sono quello che sono che vinco battaglie”. Ma chi è Orde Charle Wingate? Certo non un tipo comune. I più lo considerano semplicemente pazzo, e lui non fa niente per smentirli.
Burbero e sgarbato per natura, porta sempre con se una Bibbia in ebraico e le opere di Jane Austen; in Israele in preda a crisi mistiche vaga sul monte Tabor cantando a squarciagola i salmi; affascinato dalla figura del re persiano Cambise, tenta inutilmente di ritrovarne i resti, e per emularne lo stile di vita rinuncia alle più elementari norme igieniche. Mangia agli e cipolle crude in quantità.
Riceve gli ospiti anche illustri completamente nudo, e di tanto in tanto per scacciare le mosche li colpisce con un asciugamano bagnato. E a chi gli chiede il perché, risponde “Come Cambise”.
Un giornalista della Reuters lo descrive così: “E’ uno dei capi più spietati che io abbia mai incontrato. Non ha paura di niente, non è mai stanco ed è molto strano. Non cura il proprio aspetto e non si preoccupa minimamente di lavarsi. Le sue uniche abluzioni consistono, le rare volte che incontra qualche pozzanghera nel calarsi i pantaloni e mettere le terga a rinfrescarsi nell'acqua”.
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