Nel 1977, il mondo fu colpito da una pandemia influenzale che, sebbene meno letale delle precedenti, sollevò numerose domande. L'"influenza russa", un ceppo H1N1, riapparve improvvisamente dopo essere stato considerato estinto per oltre 25 anni. Ma come è possibile che un virus scomparso da decenni abbia ripreso a circolare?
Nel 1976, l'attenzione mondiale era rivolta all'H1N1 suino, dopo che un giovane soldato a Fort Dix, negli Stati Uniti, morì a causa di questo virus. Temendo una nuova pandemia simile a quella del 1918, il governo americano lanciò una campagna di vaccinazione di massa. Tuttavia, l'allarme si rivelò infondato, poiché il focolaio si spense rapidamente senza diffondersi oltre la base militare.
Ma nel novembre 1977, emerse un nuovo virus H1N1 in Russia, successivamente diffuso in tutto il mondo. Ciò che rende questa influenza particolarmente enigmatica è che, geneticamente, era quasi identica al ceppo H1N1 umano che circolava fino agli anni '50. Ciò ha fatto sorgere il sospetto che il virus non fosse un ceppo nuovo, ma piuttosto una versione conservata in laboratorio e accidentalmente rilasciata durante test di vaccini o studi sperimentali.
Gli scienziati, inclusi microbiologi di rilievo come Peter Palese, hanno ipotizzato che il virus fosse stato riattivato durante studi in Cina, dove potrebbero essersi verificate prove di vaccini su reclute militari. Anche se non vi sono prove definitive del rilascio accidentale, il contesto storico e scientifico fornisce un quadro inquietante su come i migliori sforzi per prevenire una pandemia possano talvolta avere conseguenze inattese.
Nessun commento:
Posta un commento