"La mia è coerenza: non posso insegnare ai miei studenti l'arte del dubbio e poi piegarmi. Considero il Green Pass una normativa barbarica". Fu una delle sue ultime lezioni in Santa Cristina, al tempo del Covid, prima di essere sospeso dall’università. E ora a ricordarlo e a piangerlo sono i suoi allievi e amici: è morto a 56 anni Francesco Benozzo, professore di Filologia linguistica romanza, per anni coordinatore del dottorato in Studi letterari e culturali.
Intellettuale e studioso riconosciuto a livello internazionale, Francesco Benozzo era poeta, polistrumentista, specializzato nell’arpa celtica, candidato dal 2015 al Nobel per la Letteratura proposta dal Pen Club spagnolo.
Dichiaratamente anarchico, intellettuale ribelle, accettò la sospensione dello stipendio per sette mesi nel 2021 perché contrario a vaccinarsi e dunque al certificato verde obbligatorio nei luoghi di lavoro, sino al parziale reintegro con l’allentarsi delle misure restrittive. Ne fece una battaglia nel mondo accademico, in solitaria. La sua ultima opera “Piccolo manuale di diserzione quotidiana” è una riflessione autobiografica sulla “diserzione come stile di vita”.
Il suo decesso, avvenuto in casa a Ligorzano di Serramazzoni, sull’Appennino modenese, è stato improvviso.
Modenese, Francesco Benozzo lascia due figli. Da alcuni anni collaborava con La Pressa che riporta il ricordo della cantante e danzatrice Barbara Zanoni: “Francesco è partito per l'unico viaggio che non vorrei avesse scelto. Vola alto”. Da tempo Benozzo, coautore del Dizionario etimologico-semantico della lingua italiana, dedicava a studi sullo sciamanesimo. E la cerimonia per l’ultimo saluto si terrà martedì 25 marzo in una radura al limitare del bosco, in via Pazzano 3305 a Serramazzoni - Località Ligorzano alle 14.30, a cura dello sciamano Bhola Banstola; poi all’ara crematoria di Modena.
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