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Nonostante la Delibera 110/05 preveda:
· Centri d’assistenza abitativa temporanea e buoni d’assistenza abitativa temporanea
· Agenzia per gli affitti
· Interventi d’autorecupero
· Incontri con la proprietà di alloggi sfitti, abbandonati o occupati per promuovere Canone concordato e solidale
· Dichiarare il territorio del Comune di Roma, “Comune libero da sfratti”
· Acquisto degli appartamenti non venduti dagli Enti Previdenziali
· Riconversione delle caserme inutilizzate o sottoutilizzate da destinarsi a canone concordato e solidale al personale F.F.A.A. e ai cittadini in stato di disagio;
Nonostante la sentenza del Tar del Lazio n. 3379/2005 del 22 giugno 2005 affidi
al Sindaco, visto anche l’art. 54 comma 2 del D. Leg. N. 207/2000”.
· Il blocco degli sfratti
· La requisizione temporanea delle case sfitte, ben 113.000 a Roma.
NIENTE E’ STATO FATTO DI TUTTO QUESTO.
SI CONTINUA A VENDERE IL PATRIMONIO PUBBLICO, ALTRI 13.000 APPARTAMENTI COMUNALI , SI SGOMBERANO I PALAZZI LIBERATI ALLA SPECULAZIONE EDILIZIA E ALLA RENDITA IMMOBILIARE. SI SFRATTANO
ANZIANI E PERSONE DIVERSAMENTE ABILI.
E’ ORA CHE I MOVIMENTI, I SINDACATI, I COMITATI PER IL DIRITTO ALLA CASA SI CONFRONTINO DI NUOVO PER PREPARARE UNITI LA MOBILITAZIONE PER RICHIEDERE IL BLOCCO DEGLI SFRATTI E DEGLI SGOMBERI.
Edmund Dantes
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