lunedì 10 febbraio 2025
Con ste stronzate Zuckerberg fa ancora più ricco Krnnedy Jr
HANNO CERCATO DI DISTRUGGERLI: l'esercito americano sequestra oltre 10.000 posti letto medici – IN CORSO LA DISTRIBUZIONE COMPLETA!
Eccoci qui. Il momento che temevano. Trump è tornato e il Deep State è nel panico più totale. I Medbed Healing Center sono qui. Le forze militari hanno messo in sicurezza oltre 10.000 unità. Bambini vittime di tratta ed eroi di guerra sono già in fase di guarigione. Il loro intero impero medico sta per crollare.
L'OPERAZIONE MILITARE PER SEQUESTRARE LE STRUTTURE MEDICHE NASCOSTE
Per decenni, la tecnologia Medbed è stata sepolta in bunker sotterranei controllati dal Deep State. Luoghi in Nevada, Colorado, New Mexico e Virginia sono stati bloccati.
Tutto è cambiato il 20 gennaio 2025. Nel giro di 48 ore, le forze militari d'élite hanno lanciato un'operazione su vasta scala, mettendo in sicurezza cinque importanti siti di stoccaggio. Gli agenti del Deep State hanno cercato di distruggerli. Hanno fallito. L'ordine era chiaro: schierare i Medbed. Curare gli innocenti. Porre fine all'inganno.
ATTACCHI DELLO STATO PROFONDO AI CENTRI MEDICALI – LA LORO RESISTENZA FINALE
Sanno che questa è la fine. Sanno che una volta che i Medbeds raggiungono la gente, il loro intero impero crolla. Quindi, stanno attaccando:
25 gennaio 2025: una struttura Medbed in Arizona viene incendiata da agenti legati alle élite globaliste.
29 gennaio 2025: una spedizione di Medbeds intercettata in Texas. Le forze speciali neutralizzano agenti della FEMA travestiti.
2 febbraio 2025: un'arma EMP classificata è stata usata contro un centro Medbed in Florida. Le contromisure militari hanno eliminato gli aggressori.
Nonostante il loro sabotaggio, i Medbeds sono operativi. Hanno fallito.
I MEDBEDS STANNO GIÀ CURANDO I BAMBINI TRAFFICATI E GLI EROI DI GUERRA
I primi in fila? Bambini salvati dalle reti di traffico del Deep State. Migliaia di loro sono stati nascosti sottoterra, sottoposti a orrori oltre ogni immaginazione.
Ora, Medbeds sta invertendo il danno:
✅ Trauma grave? Guarigione immediata.
✅ Danni neurologici? Cancellati.
✅ Anni di abusi? SPARITI.
La stessa tecnologia sta curando gli eroi di guerra che hanno combattuto in battaglie sotterranee contro il Deep State. Hanno rischiato tutto, ora vengono restaurati.
LE GRANDI AZIENDE FARMACEUTICHE STANNO COLLASSANDO E SONO DISPERATE
L'intero inganno medico sta crollando. I Medbeds smascherano la bugia su cui è stata costruita la Big Pharma: non hanno mai voluto cure. Volevano CLIENTI.
Dal ritorno di Trump, le azioni farmaceutiche sono crollate. Aspettatevi:
💥 Fallimenti di massa.
💥 Studi falsi che affermano che i Medbed sono "pericolosi".
💥 I media temono campagne per fermare la domanda pubblica.
Ma niente può fermare ciò che sta arrivando. Il loro sistema di schiavitù medica è MORTO.
LA MOSSA FINALE: RILASCIO PUBBLICO DI MASSA DOPO L'ATTIVAZIONE DELL'EBS
L'Emergency Broadcast System (EBS) cambierà la cronologia. Quando si attiva:
🚨 I media tradizionali chiudono i battenti.
🚨 Trump e l'esercito diffondono la verità.
🚨 Sono state svelate le posizioni dei Medbed.
🚨 Arresti di massa dei responsabili delle frodi e dei traffici.
QUESTO È CIÒ CHE LO STATO PROFONDO TEME DI PIÙ. Hanno combattuto guerre, truccato elezioni, fatto crollare economie per fermare tutto questo. Ma hanno perso.
ULTIMO AVVERTIMENTO: IL LORO ULTIMO TENTATIVO DI FERMARE I MEDBED
Faranno di tutto per impedire il rilascio:
⚠️ Finte pandemie per imporre lockdown.
⚠️ Attacchi sotto falsa bandiera ai centri Medbed.
⚠️ I media affermano che i Medbeds sono una "minaccia".
⚠️ Caos bancario per distrarre l'opinione pubblica.
Sono fuori tempo. La verità è già venuta fuori. E la gente NON sarà MAI più schiavizzata.
LO STATO PROFONDO È FINITO.
LA GUARIGIONE INIZIA ORA.
I leghisti sono i soliti cretini
I social sono innondati da questa card.
L'ho vista (ovviamente) anche su molte pagine di politici leghisti.
Mi interrogo se è semplicemente malafede o il probabile segno di un decadimento cognitivo senza più speranza.
Si dovrebbe chiedere scusa alla Carini perché la pugile algerina Imane Khelif non è stata ammessa a partecipare ai prossimi Campionati del Mondo di boxe femminile perché «non soddisfa i criteri di idoneità a causa di livelli di testosterone troppo alto».
Chi l'ha deciso? L' IBA, organizzazione che il CIO (comitato internazionale olimpico) non riconosce. Dove il Presidente è russo, la sede è in Russia e il maggior sponsor è Gazprom.
Un organismo talmente screditato che neanche la federazione italiana boxe vi si riconosce più.
Ma la cosa che manda ai matti è che questa decisione dell'IBA è una non notizia perché è esattamente la stessa posizione che ha tenuto in passato e che aveva scatenato il casino alle Olimpiadi di Parigi.
Quindi non è cambiato nulla di nulla.
Un'organizzazione farlocca gestita da oligarchi di un Paese transfobico ha confermato una decisione del passato.
Tanto è bastato per far tornare molti a ridefinire Imane un uomo, con un tale livello di odio e becerume da levare il fiato.
Tocca riscrivere che Imane Khelif è una donna.
Tocca confermare che Angela Carini e tutti quelli che gli andarono dietro in quella pagliacciata del ritiro dopo un round, fecero una figuraccia, altro che scuse.
È che ormai siete in fissa.
Voi e quei disagiati che stanno alla Casa Bianca e al Cremlino (allineatissimi su questi temi) che vedono nelle persone transgender, anche quando non lo sono, il male del mondo.
Luca Paladini
Le cazzate di b Buffon
"Nella mia vita fa capolino Ilaria D’Amico. Un giorno in un ospedale milanese ci ritroviamo, lei e io, per un evento benefico.
Lei è in quel momento il volto più popolare del giornalismo televisivo calcistico italiano e io sono lì come capitano della Nazionale.
Al termine della conferenza restiamo nell’auditorium e non si sa come, ma grazie a una prodigiosa e inaspettata confidenza, rimaniamo a parlare delle nostre vite private, del momento particolare che entrambi attraversiamo, della necessità di stare soli, ma anche di cercare un ritmo nella vita che ancora non abbiamo trovato.
Passiamo lì tanto tempo.
La conversazione viene interrotta dagli inservienti che gestiscono lo spazio conferenze dell’ospedale. «Dovremmo chiudere l’aula» ci dicono. Proviamo un po’ di vergogna, e guardandoci ci accorgiamo di essere arrossiti.
Ne nasce un’intesa reciproca, che diventa qualcosa di molto profondo.
Quando sono in ritiro sento una gran voglia di parlare, di raccontare delle cose che posso dire solo a lei. E iniziano così scambi di messaggi lunghissimi, e poco a poco delle telefonate che durano ore.
Prima di dormire le mando la buonanotte.
Quando ci innamoriamo lei è combattuta perché sa che la nostra relazione le porterà di certo dei grossi problemi sul lavoro, e che verrà aspramente criticata.
Vivo con molta tensione l’incontro che lei ha avuto con il suo editore per comunicargli la nostra relazione. Quando ci rivediamo la trovo sollevata e contenta, pare che gli abbia risposto: «Ma noi ti abbiamo sposata ben prima di Gigi e di chiunque altro!».
Ora tocca a me. Alla fine di un allenamento chiedo a mister Conte di restare soli: «Devo dirti una cosa delicata.»
Gli faccio un discorso abbastanza diretto, vista la sua personalità: «Sono innamorato di Ilaria D’Amico». Antonio non fiata. «E abbiamo deciso di stare insieme.» Antonio mi guarda negli occhi e non muove un muscolo facciale. Poi, finalmente, parla, e, fedele a se stesso, anche riguardo a un argomento così intimo, non riesce a sottrarsi a un accenno calcistico.
«Gigi, un fuoriclasse sta con una fuoriclasse. Andrà tutto bene.»..."
[Gianluigi Buffon]
Fonte: autobiografia "Cadere, rialzarsi, cadere, rialzarsi"
Paola Egonu
"I miei genitori mi hanno insegnato fin da bambina alcune regole: avrei dovuto sempre lavorare il doppio. Abituarmi al supermercato che sarei sempre stata tenuta un po' d'occhio. Devo essere sempre precisa e pulita perchè basta un attimo ed escono commenti sgradevoli. Altra regola: non mettere mai le mani nella borsa, perchè poteva essere un indizio che stavi rubando o che comunque non ero del tutto pulita"
Paola Egonu
"La vita ai supplementari"
"Il giorno dopo la morte di Niccolò abbiamo fatto un’ulteriore scoperta; sul suo corpo avevano praticato per ben due volte l’autopsia.
Ho sentito crescermi dentro un’ira profonda e orrenda.
L’ho percepito come un insulto, come una violenza gratuita che nessun padre dovrebbe subire per nessuna ragione al mondo.
E poi, ancora adesso mi domando, cosa volevano dimostrare? Che Niccolò era sano? Cercavano indizi per addossargli almeno un po’ di colpa per l’incidente? Cercavano tracce di droghe o di alcol?
Non c’è nulla di più terribile delle foto di una autopsia, è qualcosa di devastante, la più drammatica esperienza della mia vita.
Non ho mai avuto la forza di mostrarle ad Anna.
Quando ho visto mio figlio sul lettino dell’ospedale era nudo, coperto solo da un lenzuolo.
Ho guardato e toccato tutto il suo corpo, per capire cosa fosse successo. Non aveva un graffio addosso, non aveva fratture di sorta – gambe, braccia, piedi, mani, dita – era integro, non si notava niente di strano. A parte una piccola ferita a forma di C sull’addome, nel punto in cui era penetrato lo spuntone di ferro che l’aveva ucciso.
Per il resto non aveva nemmeno una sbucciatura. Sembrava che dormisse, aveva il volto sereno, bello come sempre, solo le labbra svelavano che in quel ragazzo non soffiava più l’alito della vita.
Poi l’abbiamo rivisto per l’ultimo saluto prima di rientrare a Firenze, Niccolò era già nella bara.
Anna gli ha messo una mano sotto la testa, per sollevarlo, per dargli un ultimo bacio e lì, sulla nuca, ha avvertito qualcosa: «Guarda Giova, allora ha battuto la testa».
«No, Anna, lascia stare, quello non è niente» le ho risposto. In realtà sapevo benissimo cosa aveva toccato Anna: le cicatrici dell’autopsia.
Dalla nuca, infatti, gli avevano analizzato il cervello; volevano sincerarsi che l’incidente non fosse dovuto a un ictus. Volevano avere la certezza che Niccolò non si fosse messo alla guida dopo avere ingerito qualche pasticca o avere bevuto un bicchiere di troppo.
Dai rilevamenti fatti per ricostruire la dinamica dell’incidente si è scoperto che Niccolò viaggiava a trenta all’ora, con il casco allacciato e con grande prudenza.
Se quel guardrail fosse stato regolare, Niccolò non si sarebbe fatto nulla. Sarebbe ancora vivo. E invece uno spuntone nello stomaco gli ha trapassato un’arteria addominale".
[Giovanni Galli]
Fonte: autobiografia "La vita ai supplementari"
24 anni senza l'indimenticabile Niccolò Galli... ❤️
domenica 9 febbraio 2025
La tecnica di prim'ordine di Hulk Hogan
È piuttosto raro vedere un colosso come Hulk Hogan, 1,97 mt di altezza per 139 Kg di peso, eseguire un "Enzuigiri-Kick".
Eppure in alcune occasioni, Hogan è riuscito a mettere in pratica questa tecnica che richiede una certa dose di agilità e coordinazione.
Di "Enzuigiri-Kick", Hulk Hogan ne eseguì addirittura due in occasione del grande incontro con Genichiro Tenryu andato in scena in Giappone il 12 dicembre 1991, organizzato dalla promotion nipponica SWS (Super World of Sport) in collaborazione con la World Wrestling Federation.
In questo incontro, l'ambasciatore del wrestling americano per eccellenza ed uno dei massimi rappresentanti del "puroresu" di quegli anni, diedero vita ad uno scontro di stili a dir poco eccezionale e riservando non poche sorprese.
Hogan, da parte sua, ebbe l'occasione di sfoggiare uno stile completamente differente da quello con cui era abituato a combattere negli Stati Uniti, mostrando alcune tecniche al tappeto tipiche del "mat-wrestling" quali la "Rolling Arm-Bar" e la "Tiger Leg-Spin", oltre ai già citati "Enzuigiri-Kick"!
⭐️ Un match spettacolare, che vale davvero la pena di essere visto, e vi ho inserito nel primo commento il collegamento per guardarlo per intero. ⤵️
#HulkHogan #JapanWrestling #Puroresu #Giappone #WWFWrestling #VintageWrestling #Anni90
La bestia nera dei Balcani
I crimini orribili troppo a lungo nascosti del generale Mario Roatta
L’Italia non ha mai fatto davvero i conti con il lato oscuro della propria storia. Considerarci brava gente dopo la seconda guerra mondiale è servito a non guardarci allo specchio.
Nel 1943 si raggiunse il culmine con Benito Mussolini che scrisse ai soldati della seconda armata italiana in Dalmazia: “So che a casa vostra siete dei buoni padri di famiglia, ma qui non sarete mai abbastanza ladri, stupratori e assassini”, incoraggiando senza remore la pulizia etnica, che già da un paio di anni veniva perpetrata con particolare ferocia soprattutto sotto la guida del generale Roatta che in quel contesto si guadagnò nell’elemento locale il sinistro soprannome di “Bestia Nera”.
L’occupazione italiana della Slovenia, la Dalmazia e la Croazia cominciò nell’aprile del 1941. Il generale Roatta tenne tale comando dal marzo del 1942 al febbraio del 1943. Appena arrivato diramò agli ufficiali della seconda armata la famigerata circolare 3C, con la quale si pianificava lo sterminio indiscriminato della popolazione civile, affrontando con misure di controguerriglia i partigiani iugoslavi. Nel contesto di una guerra senza esclusioni di colpi da ambo i lati, sotto il suo comando gli occupanti italiani si macchiarono di numerosi e documentati crimini di guerra contro la popolazione civile.
Fu attuato un vero e proprio progetto di epurazione contro comunisti, studenti, disoccupati e le loro famiglie, e i loro villaggi furono distrutti e saccheggiati, ritenendo che tutti indiscriminatamente potessero potenzialmente andare ad ingrossare le file dei ribelli.
Tra l’altro, in questi territori i crimini italiani e poi fascisti non cominciarono neanche con la seconda guerra mondiale, ma nel ventennio precedente, al termine della prima, quando l’Istria, regione multietnica e multilingue, venne ceduta dall’Impero Asburgico all’Italia, che impose la sua politica di persecuzioni, privazioni linguistiche e culturali verso sloveni e croati.
Ma torniamo al 1942: fu attuata una feroce repressione guidata anche da un presupposto sentimento di superiorità razziale.
Nella notte tra il 22 e il 23 febbraio 1942, Roatta, Robotti e Grazioli fecero circondare Lubiana con reticolati di filo spinato: la città diventò così un immenso campo di concentramento. Un quarto della popolazione venne internato, anche donne, vecchi e bambini. Chi non fu ammazzato subito, spesso è morto di stenti nei campi di concentramento italiani. Il 24 agosto 1942 Grazioli prospettò al ministero dell’Interno “l’internamento di massa della popolazione slovena” e la sua “sostituzione con la popolazione italiana”. Roatta giunse a raccomandare l’uso dell’aviazione e dei lanciafiamme per distruggere villaggi interi.
Nell’autunno 1942 la diocesi di Lubiana fece arrivare alla Santa Sede un documento inquietante, che chiedeva di fare il possibile per evitare che i campi “diventino accampamenti di morte e di sterminio”. Roatta non si fece scrupolo di minimizzare e di procedere con maggior impeto sanguinario. Fu soprannominato dai partigiani “la bestia nera” per la sua immonda crudeltà.
Il generale Roatta si rese così responsabile di orribili crimini, ricordiamo i capi d’imputazione mossi contro di lui nella richiesta di estradizione della Jugoslavia di Tito:
“Quale principale responsabile egli contribuì allo sterminio del popolo sloveno attraverso, in particolare, la fucilazione di circa 1000 ostaggi, l’uccisione indiscriminata di 8000 persone, l’incendio di 3000 case, l’internamento di 35000 persone, la distruzione di 800 villaggi, la morte per fame nel campo di concentramento di Arbe di 4500 persone".
Tratto da: Gregorio De Falco https://www.huffingtonpost.it/cultura/2020/02/04/news/gli_orribili_crimini_troppo_a_lungo_nascosti_del_generale_roatta_non_dimentichiamo-5102455
https://www.facebook.com/profile.php?id=100085912973887
Per chi volesse seguire:
Alessandro Barbero
Almirante servo dei nazisti
ALMIRANTE fondatore del MSI, con fiamma (ancora lì).
Giorgio Almirante fece affiggere in Maremma, nel maggio 1944, quello che i locali chiamavano “il manifesto della morte” in virtù del quale furono fucilati alcune centinaia di italiani che avevano rifiutato di andare a fare i camerieri di Hitler, tra cui 83 minatori nella sola notte tra il 13 e 14 giugno. A mio padre andò meglio: si fece solo due anni di vacanza in un lager tedesco. Tornò a casa che pesava 38 chili.
Inizialmente, Almirante disconobbe il manifesto che aveva firmato e sostenne fosse “vergognosamente falso”, “calunnioso”, stampato ad arte contro di lui, “un’infamia”, “una vergognosa campagna stampa” e querelò l’Unità che l’aveva definito “fucilatore di partigiani e “servo dei nazisti”.
Durante i sette anni di processo per la presunta diffamazione, funestato da una serie di tattiche dilatorie, improvvise sostituzioni della pubblica accusa, fandonie sbugiardate una via l’altra, emerse che il manifesto era autentico, come da copia notarile, ma soprattutto fu rinvenuto un telegramma di Almirante, datato 8 maggio 1944, che dava l’ordine di esporre la grida e applicarne le disposizioni.
Inoltre emerse che il fondatore del Movimento Sociale, il quale aveva esordito davanti ai giudici sostenendo di non aver mai subito alcun provvedimento per collaborazione con le forze occupanti, era stato oggetto di un confino di polizia di due anni per la sua attività filonazista. Il Pubblico Ministero che trasformò Almirante da accusatore ad accusato si chiamava Vittorio Occorsio: fu ucciso il 10 luglio 1976 dai terroristi neri di Ordine Nuovo.
Dopo la sua morte, l’Unità venne comunque assolta da ogni accusa di calunnia e oggi possiamo a buon titolo definire Giorgio Almirante “servo dei nazisti” e “fucilatore di partigiani”.
Quanto alla corresponsabilità morale degli italiani morti nei lager, poco mi cale che “la matrice” dell’attuale partito di maggioranza abbia balbettato qualche parola di scusa. La sua parabola politica testimonia una coerenza col passato nazifascista e con i suoi articoli antisemiti che innervarono la nostra servile partecipazione all'Olocausto. Per questo, a differenza di altri che scrissero su La Difesa della Razza, ogni tentativo di lavarsi la coscienza mi risulta falso e ipocrita.
Quindi sì: come ho scritto e ribadisco, Giorgio Almirante aveva sulle mani il sangue di più italiani rispetto a Jozip Tito.
Questo significa forse giustificare i crimini di guerra jugoslavi? Certamente no. Come ho già scritto, gli italiani infoibati, come le decine di migliaia di civili sloveni massacrati da Mussolini prima delle foibe, sono vittime innocenti. Le prime, di una vendetta ingiustificabile dei partigiani comunisti. Le seconde, dell’imperialismo nazifascista.
Almirante era un fucilatore di partigiani e servo dei nazisti.
Luca Bottura
Don Giuseppe Borea
Lo accusarono di aver persino violentato la sorella. Poi un’altra violenza sessuale e di aver sparato in testa a un miliziano, per poi schernirne il cadavere. Dovevano trovare ogni possibile motivo per processare e fucilare un prete.
“Don Boia” lo chiamò lo stampa, su indicazione dei nazifascisti. Don Giuseppe Borea non aveva fatto niente di tutto questo. Era un “ragazzo” molto emotivo, caduto per altro da tempo in una depressione profonda. Per quanto fosse partigiano, ascoltava e dava conforto a tutti i condannati a morte, anche i fascisti. Chiudeva gli occhi a tutti, pregava per tutti. E quando i corpi erano straziati, li ricomponeva lui stesso.
Ma al regime Don Borea non era mai piaciuto, già prima dell’8 settembre. Perché mentre il fascismo organizzava eventi pubblici, lui con la sua parrocchia faceva altrettanto. Per questo era considerato un sovversivo e nel 1945 venne arrestato.
Il processo fu una farsa. Così grande che quando il suo avvocato difensore assegnato d’ufficio, un maggiore della milizia che doveva esser compiacente con l’accusa, si rese conto che avevano già deciso di ammazzarlo, si lanciò in una in una strenua difesa di Don Borea. Il sussulto di dignità gli costò l’espulsione dal partito e l’isolamento.
Lo fucilarono il 9 febbraio del 1945.
Rifiutò la benda sugli occhi, la sedia. Perdonò i suoi carnefici e prima di morire disse: “Offro la mia vita per la pace e la grandezza della Patria. Viva Gesù, Viva Maria, Viva l'Italia".
Per evitare che potessero martirizzarlo, buttarono il cadavere in una fossa comune.
Il ricordo oggi va a un patriota, un martire, uno degli italiani grazie ai quali l’Italia è stata liberata e a cui va l’eterno grazie di tutti noi.
Leonardo Cecchi
Vespa sputtanato!
Le parole di Alessandro Orsini sono state magistrali sul duello televisivo tra Giuseppe Conte e Vespa.
"Sono rimasto piuttosto impressionato dai colpi che Giuseppe Conte ha dato con la mano aperta nella parte posteriore della testa di Bruno Vespa durante l'intervista su Almasri, ora noti come "vespaccioni". Mi scuso per il commento tardivo, ma l'ho vista soltanto ora."
sabato 8 febbraio 2025
Il business degli alberi abbattuti
Si stanno abbattendo alberi a centinaia per tutta Roma anche sani. Che business c’è dietro?
È inaccettabile che per evitare la manutenzione e cura degli alberi e i correlati costi si voglia invece eliminarli. Io ho esempi scandalosi nelle vicinanze di casa mia. Volevo che lo sapessi anche tu. Ciao
Per ogni albero abbattuto un altro viene piantato…più alberi abbatto e più guadagno!! Purtroppo si abbattono alberi sani solo per far soldi!
Giorgia (nome di fantasia), da Bruxelles, mi scrive:
Il business di vivai e cooperative "ecologiste" un fiume di soldi UE di pnrr per l'imboscamento....agenda 2030 U.E.
Tenga conto che nel centro sinistra è cominciata la campagna elettorale ed i singoli "capi bastioni" sono tutti contro tutti... Quindi oltre l'assalto ai soldi il resto è tutto paralizzato .... Il solito schifo demagogico e di finta partecipazione democratica che nasconde la vera natura delle cose
Giorgia
*LA PINETA STORICA DI VILLA PAMPHILJ E’ A RISCHIO!*
Sono previsti abbattimenti di 43 pini, ma la pineta è in ottime condizioni grazie alle cure endoterapiche ricevute tra ottobre e dicembre 2023. Il Comitato TAM sta facendo tutto il possibile per fermare questa azione, ma abbiamo bisogno del tuo aiuto!
Per difendere questo patrimonio verde, finanzia una relazione tecnica agronomica che possa dimostrare lo stato di salute degli alberi. L’importo necessario è di 695€. Insieme possiamo salvare la Pineta!
Contribuisci subito: www.comitatotam.it/raccolta-fondi
Oppure bonifico bancario a: IT11N0832703205000000022099 – Comitato TAM – causale: “contributo volontario Villa Pamphilj”
Ogni gesto conta! Sostieni la natura.
L'altezza di Hulk Hogan
Da questa foto, scattata un decina di anni fa, si può evincere la notevole perdita di statura da parte di Hulk Hogan in seguito ai numerosi interventi chirurgici alla colonna vertebrale ai quali si è dovuto sottoporre dopo il 2009.
All'apice della propria carriera, negli anni ottanta, Hogan era alto 1,97 mt.
Alla World Wrestling Federation lo annunciavano come alto 2,01 mt, ma sappiamo bene che, soprattutto ai tempi di Vince McMahon, la compagnia esagerava sempre nel comunicare al pubblico i pesi e le altezze dei propri performer ai fini dello spettacolo.
Dan Peterson, nelle sue telecronache, azzardava addirittura 2,03 mt, ma il coach non ha mai incontrato Hogan di persona e si basava esclusivamente su come lo vedeva in TV, in rapporto agli avversari ed alla corda più alta del ring.
Il mastodontico Braun Strowman, pluridecorato ex campione Universale della WWE, che adesso ha quarantuno anni, è alto 2,03 mt e pesa oltre centocinquanta chili (in giro dicono centisettantacinque chili, ma oggettivamente lo trovo esagerato, anche perché Braun è in ottima forma...).
Secondo altre fonti, Strowman sarebbe invece alto tre centimetri in meno, ovvero circa 2,00 mt.
Come si può notare dall'immagine, Hulk Hogan appare molto più basso di Strowman.
The Hulkster, in questa foto (che dovrebbe risalire al periodo 2014-2015), sarà alto più o meno 1,90 mt, per cui avrebbe perso circa sei o sette centimetri rispetto al passato.
Ma è assai improbabile che Hogan abbia mai superato i due metri di altezza.
Tra l'altro, Braun Strowman è stato recentemente scelto dalla WWE per promuovere, con Hulk Hogan, la Real American Beer, ovvero la birra prodotta dall'azienda fondata da Hogan che recentemente ha avviato una partnership con la World Wrestling Entertainment, divenuti azionisti di minoranza della società.
#HulkHogan #BraunStrowma #Altezze #RealAmericanBeer #WWE #Wrestling
L'ignoto ci attende: sofferenza individuale e silenzio comunitario
Ogni mattina apro gli occhi e mi pongo una domanda: cosa mi viene richiesto oggi? Come posso affrontare la realtà sempre più dura? Non trovo risposta, solo un vuoto che si estende davanti a me come una strada nebbiosa senza fine.
Porto con me il peso della malattia, il peso della vita e il peso della preoccupazione per il 19 febbraio, il giorno in cui potrei essere sfrattato da casa. Ma ancora più devastante della mia paura personale è la consapevolezza di non essere solo. Ci sono persone che soffrono di più, ci sono una madre e i suoi figli che sono senza casa, ci sono malati e anziani che sono privati dei loro più elementari diritti alla sicurezza.
Questa non è una crisi individuale, ma un collasso sociale. Quando la casa diventa un lusso e la compassione un'opzione rara, non stiamo affrontando solo una crisi economica, ma un collasso morale e umano.
Sebbene mi trovi ad affrontare questa incognita ogni giorno e nonostante i miei ripetuti tentativi di trovare una via d'uscita da questo circolo vizioso, mi ritrovo sempre a tornare allo stesso punto. La falsità continua a insinuarsi nelle nostre vite, a imporsi sulla realtà e a frapporsi tra noi e la speranza. La cosa più difficile è ritrovarci a confrontarci con la tirannia di questa falsità, come se stessimo combattendo contro qualcosa che non possiamo vedere ma che controlla i nostri passi.
Ogni mattina la mia vita non inizia con entusiasmo o speranza, ma con un circolo vizioso di domande. Cosa succederà oggi? Riuscirò a trovare una soluzione ai miei problemi? Sopravviverò a questo ignoto che mi perseguita? Ogni giorno sembra ripetersi, le domande mi ronzano intorno e la mia anima si muove con loro in un circolo vizioso senza fine. Questo ciclo non si ferma mai, perché inizia con ogni alba e continua finché la notte non copre il mio cielo.
Ma nonostante tutto c'è ancora speranza. Spero che queste parole raggiungano coloro che possono cambiare, spero che ripristineremo il valore dell'umanità prima di diventare tutti vittime di questo silenzio mortale.
Karim El-Sayes
I leghisti stanno rendendo l'Italia sempre più cessosa
Oggi ho prenotato una visita ginecologica con la #sanitàpubblica:
16 luglio
E una ecografia addominale:
10 settembre
La gatta di questa senatrice della Lega ha fatto una tac urgente in un ospedale pubblico, gratis, senza fare la fila, il marito lavora in un ospedale pubblico e ha accesso ai macchinari.
Perché era a rischio di vita.
Quello che però mi fa girare di più i ciglioni è che ci sono una marea di persone che quando distribuivano il buonsenso erano a fare la fila al cesso.
Non posso accettare chi dice che è giusto così, perché almeno il gatto si è salvato, quando i tempi medi di attesa per una visita oncologica sono di 480 giorni.
Nella foto la Senatrice Spelgatti #nomenomen
Zecca Buonista
Tajani sei sempre più ridicolo
Ma roba da matti. Peggio di di sprite e angelino alfano messi insieme.
Nello stesso giorno in cui i sionisti scaricano l'Italia sullo scandalo di Paragon, sostanzialmente dicendo che lo spyware è stato usato in modo improprio da Roma, in una conferenza ad Ashdod, in Israele, antonino, detto "'A sorpresa sbajata nelle Yonkers", l'ha sparata grossa sulla questione in Medio Oriente.
Il ministro degli Esteri ha detto infatti che l'Italia non riconoscerà lo Stato palestinese perché quello stato al momento non esiste, e perché il riconoscimento sarebbe un "segnale contro la pace".
E non contento, ha aggiunto pure che l'Italia non lavorerà più con l'Unrwa a Gaza e ripetuto la bufala sull'utilizzo degli "uffici Unrwa" come prigione per gli ostaggi isreliani.
Ma ci rendiamo conto di chi ci rappresenta?
Eppure a maggio 2024 la stessa Farnesina (caoitanata proprio da antonino) aveva annunciato la ripartenza dei fondi all'organizzazione umanitaria: dopo le conclusioni del rapporto della commissione indipendente incaricata di verificare il rispetto del principio di neutralità dell'agenzia Unrwa, il governo meloni aveva deciso di riaprire la linea di finanziamenti, seppur con budget più ridotto.
La campagna mediatica contro Unrwa, è bene rammentarlo, sostenuta dai servizi e dai gruppi di pressione israeliani, era partita dopo l'inizio dei guai di Israele all'Aja.
Sempre e solo "coincidenze".
Che il governo veda (parimenti a renzi, fassino e 3/4 del pd democristiano) in Israele un alleato strettissimo, per motivi che hanno a che fare con le leadership conservatrici delle comunità ebraiche e l'appalto della nostra cybersecurity, oltre agli equilibri atlantici, non è una novità.
Sembra però che antonino abbia scelto di sua sponte - in realtà come sempre pilotato dal joystick dei massoni internazionali - di incarnare la politica estera mediterranea più remissiva e subalterna di sempre, un segno del declino politico che anche i sovranisti hanno deciso di portarsi dietro.
Che pena.
Salvatore Granata
venerdì 7 febbraio 2025
Eva Henger
Eva Henger senza età...🔥📸
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