martedì 1 agosto 2023

Romano Prodi al funerale del fratello, 'Vittorio dolce e buono'

 Romano Prodi nella chiesa di Sant 'Anna a Bologna per la cerimonia funebre del fratello Vittorio - RIPRODUZIONE RISERVATA 

"Non è un periodo bello.

In quattro mesi due fratelli e la moglie. Però c'è un grande affetto tra di noi e dagli amici e dai cittadini per Vittorio". Così Romano Prodi davanti alla chiesa di Sant'Anna in via Siepelunga a Bologna, poco prima dell'arrivo del feretro del fratello Vittorio, morto dopo una lunga malattia.
 Ai funerali sono presenti tra le tante autorità cittadine anche i ministri Matteo Piantedosi e Anna Maria Bernini, che si sono stretti attorno all'ex-premier e a tutta la famiglia Prodi.
 "Vittorio era una persona intelligente. Era dolce e buono - prosegue Romano Prodi, parlando con i cronisti - Non ha mai preso la politica come avversità. Tanti hanno parlato di lui con affetto e in parte appartiene al rito per una persona defunta. Ma c'è di più. Tutti quelli che hanno lavorato con Vittorio hanno visto una disponibilità e una bontà fuori misura". 

Anche il presidente della Cei, arcivescovo di Bologna, cardinale Matteo Maria Zuppi ha voluto portare un saluto questa mattina nella chiesa di Sant'Anna a Bologna per i funerali di Vittorio Prodi. Zuppi è intervenuto proprio all'inizio delle celebrazioni, davanti a una chiesa piena di familiari, parenti, amici, autorità. "Si è sempre sentito parte della sua Chiesa - ricorda il cardinale - con fiducia, con obbedienza, ma anche con tanta libertà di ricerca e coscienza e sempre con gentilezza. Mi ha sempre tanto colpito la sua gentilezza. Ci sono persone, dice papa Francesco, gentili che diventano stelle in mezzo all'oscurità e chi possiede questa qualità aiuta gli altri, affinché la loro esistenza sia più sopportabile, portando il peso dei loro problemi, delle urgenze e delle angosce. Vittorio - prosegue - è stata una stella in mezzo a tanta oscurità con la sua gentile mitezza, ma anche con tanta determinazione e fede, capendo che il mondo è a una svolta e speriamo che lo capiamo anche noi di più, per imparare la manutenzione del mondo, e vivendo quell'amore politico, che lui ha vissuto traducendo la ricerca della giustizia in scelte". "Io vorrei anche ringraziarlo per la Scuola della Pace di Montesole a Marzabotto che è anche frutto di tanta sensibilità", sottolinea Zuppi. Gentilezza e mitezza sono le parole che più ricorrono nel pensiero del cardinale rivolto a Vittorio Prodi e riprendendo le parole del figlio don Matteo si sofferma sui suoi giorni "bellissimi, belli per lui e che ha reso belli a tanti, anche quelli rigati dalle lacrime. E questa casa ne ha viste un po'".

"Fate figli e fate politica". E' questa l'esortazione di don Matteo Prodi, al termine dei funerali del padre Vittorio, da lui stesso celebrati questa mattina nella chiesa di Sant'Anna a Bologna. "Ripeto quello che già dissi al saluto a Matteino (il nipote di Vittorio morto a 16 anni in un incidente stradale in bici, ndr): fate figli, come non mi interessa. La Chiesa si dice che è frustrante e castrante sulla sessualità. Io oggi vi dico di fare figli, con chi volete, non importa". Parole che fanno scattare una risata collettiva in chiesa. Ma don Matteo spiega le sue ragioni: "Perché se non abbiamo una famiglia numerosa, se mi muore l'unico zio che ho è un disastro, se me ne muore uno di venti è faticosissimo ma è uno di venti. Quindi purtroppo mi risulta - prosegue- che dopo il mio appello al saluto a Matteino non sia successo niente. Se volete vi mando un tutorial su YouTube - scherza e insiste - fate figli, fate famiglie numerose, perché se sorella Morte arriva a visitarci nell'unica persona a cui vogliamo bene è un disastro; se viene a visitarci quando la comunità è come per fortuna siamo noi di 120-130, questa è una grande fortuna". Il secondo consiglio rivolto in particolare ai giovani presenti al funerale è: "fate politica. Il cardinale Zuppi a Camaldoli ricordava che chi ha scritto quel codice, quella carta incredibile aveva 24, 26, 28, 30 anni. Oggi se un trentenne si presenta gli fanno fare 40 anni di gavetta e a 70 anni celebrano il funerale, non serve. Quindi - spiega - fate politica perché è il modo più sublime per cambiare il mondo. Il mondo è a una svolta (cita il libro del padre Vittorio) ma è a una svolta se qualcuno svolta, se no si va dritti".

(ANSA)

Dalema71

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