2 Marzo 2023
Si è spento l'1 marzo a Sulmona Gilberto Malvestuto, 102 anni, ultimo ufficiale in vita della gloriosa Brigata partigiana Maiella. Di seguito, il comunicato dell'ANPI provinciale di l'Aquila e il messaggio del Presidente nazionale ANPI Gianfranco Pagliarulo.
"Questa mattina alla veneranda età di 102 anni ci ha lasciato il
partigiano Gilberto Malvestuto, Ufficiale al Merito della Repubblica
italiana e combattente per la libertà, Malvestuto è stato insignito di
Croce di guerra al Valore Militare per la sua condotta nella Guerra di
Liberazione, suggellata dall’ingresso trionfale nella città di Bologna
all’alba del 21 aprile 1945, primo italiano tra i soldati degli eserciti
Alleati.
Con Gilberto Malvestuto se ne va una storia di eroismo militanza e
caparbietà. Un uomo libero, in grado di ribellarsi e di combattere per
la libertà fra rinunce e abnegazione. Una storia che è durata per 102
anni senza mai fermarsi, infatti il suo impegno non si è mai fermato, è
proseguito negli anni cambiando forma. Nell'ultima fase della sua vita
il suo impegno è stato profuso in particolare nella testimonianza
civile, soprattutto in veste di Presidente e membro del Direttivo
dell’Istituto Abruzzese per la storia della Resistenza e dell’Italia
contemporanea.
Per ricordare questo combattente per la libertà pubblichiamo brevemente
qualche cenno della sua storia, per rendergli onore, ma soprattutto per
non smettere di lasciarci ispirare.
"La prima ribellione di Malvestuto, una reazione contro l’ammaestramento
delle parole e del pensiero imposto dal fascismo, nasce tra banchi
dell’istituto magistrale, che frequenta accanto all’amatissima Leda
Comitis, sua futura compagna, proveniente da una nota famiglia
antifascista di Sulmona. La comunanza affettiva e di ideali socialisti
con Leda lasciano un segno indelebile nella formazione di Malvestuto e
lo muoveranno anche in seguito vero i valori dalla Resistenza.
L’8 settembre è a Montepulciano Scalo, appena nominato sottotenente, per
l’espletamento del servizio di prima nomina. Interrotti i collegamenti
del Comando con Siena, in assenza di ordini superiori, egli rimane
consegnato in caserma con il suo Battaglione per poter sostenere un
eventuale attacco della Wermacht, che intanto si accinge ad occupare
militarmente l’Italia centro-settentrionale. Solo attorno al 12-13
settembre arriva l’autorizzazione ad abbandonare il presidio. Con altri
ufficiali rimasti in zona e una licenza straordinaria “in attesa di
disposizioni”, Malvestuto si mette in viaggio per rientrare in Abruzzo.
Abbandonata l’uniforme di ufficiale dell’esercito italiano,
fortunosamente raggiunge la città natale dove passa, alla macchia, i
nove mesi successivi. Quando nel giugno del 1944 la Banda Patrioti della
Maiella valica il massiccio omonimo e dilaga nella vallata peligna
mettendo fine all’occupazione nazi-fascista, Gilberto sceglie per la
seconda volta la strada della ribellione con l’adesione alla Resistenza.
La sua è di nuovo una scelta morale: a 23 anni avrebbe potuto tornare a
vivere liberamente, avendo intanto sostenuto e vinto un concorso
pubblico nazionale per la qualifica di alunno d’ordine di stazione.
Eppure decide di combattere per la “liberazione dei fratelli del Nord”,
aderendo all’appello lanciato da Ettore Troilo, a cui resterà legato,
anche nel dopoguerra, in un rapporto di stretta collaborazione basato su
una profonda stima reciproca. Raggiunta la Maiella a Recanti,
Malvestuto si arruola con il grado di sottotenente e viene assegnato
alla Compagnia Pesante mista.
Dalla fine di ottobre 1944 prende parte ai combattimenti sostenuti in
Romagna e in Emilia per la liberazione di Monte Castellaccio,
Brisighella, Monte Mauro, Monte della Volpe, Monte della Siepe.
Trascorre il lungo inverno del ’44 sul Fiume Senio, sul Lamone, sul
Fiume Indice, fino alla radiosa primavera che lo vede protagonista della
liberazione di Castel San Pietro alla testa della sezione Mitraglieri.
La stessa, integrata da un plotone della 1° Compagnia Fucilieri,
libererà Bologna intanto insorta contro le forze tedesche e fasciste il
21 aprile 1945.
Tra le pagine più dolorose del suo Diario di guerra, la perdita di Oscar
Fuà, studente diciassettenne di Sulmona, caduto a Brisighella e quella
del Capitano Mario Tradardi, la mattina del 17 dicembre 1944 a monte
Mauro, di cui Malvestuto vorrà portare il feretro a spalla.
Tra le pagine più luminose, la solidarietà della popolazione di
Modigliana, che lo ospita con i Maiellini la notte di Natale del 1944 e
quella dei Bolognesi, di cui ha sempre ricordato il festoso abbraccio al
termine della lunga avanzata lungo la Via Emilia. “I nomi di battaglia
non contavano nella Maiella”, ha raccontato Malvestuto a Gad Lerner
nella lunga intervista rilasciata lo scorso aprile per la trasmissione
la Scelta "noi combattevamo a viso aperto".
ANPI provinciale di L'Aquila
1 marzo 2023
Il messaggio di Gianfranco Pagliarulo:
Con commozione saluto, a nome di tutta l'ANPI, Gilberto Malvestuto,
ultimo ufficiale della gloriosa Brigata partigiana Maiella. Ricordiamo
non solo il valoroso combattente, ma anche l'instancabile lavoratore
della Memoria, un uomo che in ogni occasione possibile non ha fatto
mancare la sua appassionata testimonianza di quella meravigliosa
stagione di coraggio e Liberazione dal giogo nazifascista che fu la
lotta partigiana. Per questo lo ringraziamo di cuore, per questo,
specialmente oggi, assumiamo l'impegno di tenere vivo il suo esempio di
costanza nel mantenere saldi i valori fondativi della Costituzione
repubblicana: l'Antifascismo e la Resistenza.
Siamo vicini al dolore della famiglia, degli amici, delle compagne e dei compagni dell'ANPI provinciale di l'AQUILA
Ciao caro Gilberto
Gianfranco Pagliarulo
Presidente nazionale ANPI
Roma, 2 marzo 2023
Al link seguente, l'intervista a Gilberto Malvestuto pubblicata nel Memoriale della Resistenza Italiana (www.noipartigiani.it):
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