Uno dei rarissimi sportivi ad avere conquistato il cuore dei giapponesi. Keystone / Walter Bieri
Andy Hug, il campione svizzero di arti marziali molto famoso in Giappone è morto giovedì all'età di 35 anni per una leucemia. Hug godeva di un'incredibile popolarità nel paese asiatico e la sua morte ha provocato grande emozione.
Fino al momento del suo "pensionamento", l'anno scorso, Andy Hug era il
re incontrastato del K1. Creato nel 1993, il K1 è uno sport da
combattimento a mani nude, un arte marziale che combina karaté, kung fu e
boxe tailandese.
Nato in Svizzera, di origini modeste, il nome
di Andy Hug era in Giappone conosciuto come quello di Sony o della
Toyota. Hug era uno dei rari stranieri ad essersi imposto in Giappone,
paese piuttosto riservato di fronte a tutto quanto proviene dall'estero.
Il
giornale Nippon Sports, che ha una tiratura di 9 milioni di esemplari,
ha dedicato la prima pagina alla morte di Andy Hug. "La scomparsa di Hug
è un vero choc per noi", ha detto la giornalista Hiroko Ishida. "Era
famoso, amato. Tutti lo apprezzavano per il suo grande coraggio e la sua
modestia. Era un puro."
swissinfo e agenzie
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