Tra questi ci sono anche Luis Garcia Meza Tejada (ex presidente della Bolivia), Luis Arce Gomez (ministro dell’Interno della Bolivia), Juan Carlo Blanco (ministero degli Esteri dell’Uruguay), Jeronimo Hernan Ramirez Ramirez (militare del Cile), Valderrama Ahumada (ex colonnello dell’esercito del Cile). «Finora sono scampati alle sentenze con la morte», commenta Salerni, ricordando come alcuni di quegli imputati sono deceduti, ad esempio Ruiz Figuroa (ex capo dell’esercito peruviano) e Pedro Richter Prada (ex primo ministro del Perù). «È per questo – aggiunge – che la condanna dell’ex dittatore peruviano è arrivata solo ora, bisognava verificarne l’esistenza in vita, così come per Martinez Garay (capo servizi segreti peruviani), anche lui colpito dall’ergastolo».
Cartabia si attiva per l’estradizione di sette imputati
Il ministero della Giustizia – riferiscono i due legali – si è già attivato per l’estradizione di sette persone che dovrebbero scontare il carcere a vita qui in Italia: sono militari uruguayani (per i crimini commessi nel ’76) e cileni (dopo colpo di stato contro Allende nel ’73). «Si tratta di far eseguire le sentenze, prima che la morte li colga», spiegano i legali riferendosi a boia e oppressori già giudicati, colpevoli di aver fatto almeno 40 vittime, delle quali 23 italiane. Lo sanno bene i parenti di José Augustin Potenza e della moglie Rafaela Filippazzi, sequestrati in Uruguay nel ’77, le cui ossa furono ritrovate in Paraguay nel 2016 in una fossa comune grazie alla prova del dna.
alato il sipario su “Condor“, i conti con la storia non sono finiti. «Anche se quei procedimenti sono conclusi, siamo riusciti ad evidenziare che ci fu un accordo criminale tra una serie di alte personalità di quel tempo in America Latina», dice Salerni. Il riferimento è ad altre vicende collegate, da cui potrebbero scaturire nuovi processi: «l’ormai ultrasettantenne tenente colonnello Juan Carlos Malatto, che ha commesso crimini in Argentina a Mendoza tra il ’76 e il ’77, è fuggito qui in Italia ed è qui da 7-8 anni – aggiunge -. Per una banale questione tecnica dovuta alla trasmissione di informazioni, gli è stata rifiutata l’estradizione: ora lui è indagato dalla Procura di Roma ed è accusato di diversi omicidi, tra cui due cittadini italiani».
L’altro procedimento potrebbe riguardare Nestor Troccoli, ufficiale uruguaiano, attualmente già detenuto in Italia: secondo un fascicolo redatto dagli “avvocati dei desaparecidos”, fu lui a gestire il centro clandestino di detenzione e tortura dove morirono anche gli italiani Potenza e Filippazzi.
https://www.ildubbio.news/2022/02/11/francisco-morales-bermudez/
Kissinger71
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