Il problema? Le catene per caviglie che corredano le scarpe da corsa le rendono simili a ceppi utilizzati sugli schiavi
Possono, un paio di scarpe, essere accusate di razzismo? Evidentemente
sì. Ecco cosa è successo alla Adidas, famoso marchio di calzature e
abbigliamento sportivo. Scrive l'agenzia di stampa TmNews: "Doveva
essere la nuova sneaker di punta dell'Adidas, realizzata in
collaborazione con il fashion designer Jeremy Scott, e invece pochi
giorni dopo il suo lancio, la multinazionale tedesca dell'abbigliamento
sportivo è stata costretta a ritirare le "JS Roundhouse Mid". Il
problema? Le catene per caviglie che corredano le scarpe da corsa le
rendono simili a ceppi utilizzati sugli schiavi. Presentato dall'Adidas
sulla sua pagina Facebook il 14 giugno scorso, il modello "Manette",
disegnato da Scott ha provocato l'indignazione di migliaia di persone
che hanno accusato l'azienda di aver messo sul mercato un "modello
razzista" e ipotizzato anche una forma di boicottaggio contro i prodotti
della casa tedesca.Ieri, il cambiamento di strategia da parte del
gruppo fondato da Adolf "Adi" Dassler: "Ci scusiamo se abbiamo offeso
qualcuno con questo modello che rinunciamo a commercializzare", ha
annunciato l'Adidas.
www.cadoinpiedi.it
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