Questo fine settimana
sono venuti a trovarmi i miei genitori. Abitando a tanti chilometri di distanza
non abbiamo la possibilità di vederci spesso e quindi almeno una volta al mese
cercano di venirmi a trovare datosi che il mio lavoro mi impedisce di spostarmi
dalla mia città con tanta facilità. I miei genitori sono i classici “genitori
del sud”. Ogni volta che vengono a trascorrere qualche giorno da me portano
sempre qualcosa da mangiare che difficilmente si riesce a trovare con facilità
o a prezzi proibitivi nella mia città o roba genuina proveniente dalla campagna
di famiglia. Ortaggi freschi, frutta fresca, uova, pollame, formaggi, olio e
così via … tanto per capirci. Quando gli chiedo perché si disturbano a fare
questo la risposta è sempre la stessa: “ sta roba quando la trovi qua” dice mio
padre con aria spavalda e mia madre subito aggiunge con aria pensierosa: “ e
chissà a che prezzi”. A queste loro affermazioni controbatto com’è
consuetudine: “ ma perché avete speso tutti questi soldi?”. E la risposta di
routine di mio padre è: “ un padre e una madre fanno questo e altro per un
figlio che vive lontano da loro”. Così, quando ho aperto la porta di casa, mi
aspettavo di vederli con le solite buste piene di bontà che non mancano mai di
portarmi ma, questa volta, i miei genitori hanno portato solo quattro taniche
piene da venti litri ognuna. Dopo gli abbracci e i baci ho preso le taniche e,
a due alla volta, le ho portate in cucina mentre mio padre mi diceva che
stavolta era riuscito a portarmi soltanto questo con un’espressione quasi d’imbarazzo.
Avendo notato il suo disagio gli ho detto di non preoccuparsi e che un po’ di
olio in più mi serviva. Ma mio padre ha subito controbattuto dicendomi che non
era olio. Allora, mentre svitavo il tappo di una tanica, mi sono chiesto tra me
e me se mio padre avesse dimenticato che sono astemio pensando che quelle
quattro taniche fossero piene di vino ricavato dai nostri vigneti. Ma, appena
svitato completamente il tappo e dopo aver infilato il naso nell’apertura della
tanica, ho notato con grande stupore che le taniche contenevano benzina e non
vino come avevo ipotizzato. Subito ho pensato che mio padre nel caricare le
taniche nella sua autovettura avesse involontariamente preso quelle contenenti
benzina agricola per il trattore anziché quelle destinate a me. Quando gli ho
detto che si era involontariamente confuso nel prenderle mi ha risposto
dicendomi di no. Inoltre mi ha soggiunto con aria seria: “ figlio mio, con i
tempi che corrono, ho preferito portarti ottanta litri di benzina piuttosto che
roba da mangiare. Con i tempi che corrono il cibo lo compri sempre ma la
benzina, ormai, sta diventando più preziosa dell’oro”. Come dirgli che ha
torto? Ormai la benzina ha raggiunto dei costi così elevati che si risparmia
più ad andare da un gioielliere che da un benzinaio. Ogni settimana c’è un
aumento. Prima per la guerra del Golfo, poi per l’alluvione in Liguria, ora per
il terremoto in Emilia Romagna e così via tanto per citarne qualcuno. Ogni
situazione è buona per aumentare i costi del carburante. Con questo non voglio
dire che non è stato giusto l’aumento dei costi per devolverlo ai terremotati
dell’Emilia Romagna ma mi chiedo è giusto che lo paghino anche loro? é giusto
che invece di contribuire noi con tutti questi aumenti non si faccia un piccolo
taglio di stipendi anche i politici? Perché, poi, ci tengo a sottolineare che
l’aumento del carburante a loro incide poco, o forse meglio dire niente, datosi
che anche quello è a carico nostro. Allora invece di fare come il mitico Robin
Hood che sottraeva ai ricchi per dare ai poveri stanno facendo il contrario
cioè stanno sottraendo ai poveri per dare ad altri poveri. Ah, come rimpiango
quando andavi dal benzinaio e con fare spavaldo chiedevi il pieno. Ora,
chiedere il pieno è un rischio, non si sa mai a quali cifre puoi arrivare. È
come sperare di scendere da casa in ritardo alle otto del mattino in un giorno
piovoso d’inverno in una grande città come Roma o Milano e illudersi di essere
al lavoro dall’altra parte della città in mezz’ora. Bisogna accontentarsi di venti,
massimo trenta euro se non vuoi sorprese. Solo i più facoltosi o forse
fortunati possono azzardare a chiedere cinquanta euro di benzina al proprio
benzinaio di fiducia. Si, avete letto bene, benzinaio di fiducia. Perché,
mentre in passato le nostre mamme e le nostre nonne andavano dai loro salumieri
di fiducia per farsi dare il miglior pane o latte e così via per pagarlo il
giusto, oggi bisogna andare dal benzinaio di fiducia per non ritrovarsi il
serbatoio della propria vettura con la benzina anziché con l’acqua com’è già
capitato a molte persone. Perché alcuni benzinai anche loro in difficoltà per
l’aumento del carburante e la minor vendita per guadagnare qualcosa in più lo
“allungano” con l’acqua. È capitato anche a me qualche mese fa con la grande
felicità del mio meccanico che ha guadagnato bei soldini per rimettermi a posto
la vettura e il mio dispiacere per aver perso almeno una ventina di litri di
carburante. Quando mi sono presentato con la fattura e la descrizione della
riparazione fatta dal meccanico presso il distributore di benzina da cui mi ero
servito la risposta è stata che ogni giorno passano più di cento automobili da
loro e che mai a nessuno è successa una cosa del genere. Ma tu vedi che
sfortuna … talvolta i casi della vita … se invece di
usare la mia autovettura fossi andato a piedi o in pullman … vi assicuro che
non sapevo più cosa altro pensare. Allora oltre a consigliarvi di trovare un
benzinaio di fiducia e tenervelo “caro” come facevano le nostre mamme e nonne
con i loro salumieri mi chiedo per quanto tempo ancora durerà questa storia
degli aumenti dei carburanti per sopperire alle difficoltà economiche del
nostro paese? Quali aumenti pagheranno i nostri figli datosi che noi stiamo
ancora pagando per la seconda guerra mondiale? Non è il caso che i nostri
politici si diano una regolata anziché continuare a tartassarci? Lascio a voi
tutte le risposte mentre io continuo a scervellarmi con tutte le mie domande su
cosa e giusto e cosa no.
Joker
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