domenica 12 gennaio 2025

Morti nella valanga, chi erano Matteo Auguadro, Enzo Bonini e Matteo Lomazzi: il campione di vela e la passione comune per la montagna

 

Morti nella valanga, chi erano Matteo Auguadro, Enzo Bonini e Matteo Lomazzi: tre amici e la passione per la montagna
 
Sono italiane e vivevano tutte nella zona di Verbania le tre vittime della valanga che si è verificata sopra Trasquera, in val Divedro nel Verbano-Cusio-Ossola. Le vittime sono Gaudenzio Bonini, 65 anni, titolare di un’autoscuola, il velista 48enne Matteo Auguadro, e Matteo Lomazzi, 34 anni, operaio frontaliere. La slavina si è verificata a oltre 2800 metri di quota.
 
I tre sono stati travolti dalla massa nervosa che si è staccata sul crinale est della Punta Valgrande, mentre percorrevano un tratto in salita con i ramponi. Poi, secondo quanto si apprende, avrebbero dovuto ridiscendere con gli sci.  
 

Chi erano le tre vittime

Matteo Auguadro era un vero e proprio campione di vela. Era stato prodiere, dal 2005 al 2007 su Mascalzone Latino. Un velista esperto capace di imporsi nel mondiale Maxi, trionfando con l’equipaggio di Vesper nella Maxi Yacht Rolex Cup disputata a Porto Cervo. Enzo Bonini era titolare dell'’autoscuola Corna a Verbania e amava la canoa. Matteo Lomazzi, il più giovane, classe 1990, era un operaio frontaliere. Appassionato di ciclismo, ma anche di montagna proprio sabato era tornato da un giro in bici in Svizzera postando le foto sui social.

 

Gli altri alpinisti rimasti illesi

Dello stesso gruppo di scialpinisti facevano parte altre due persone, rimaste pressoché illese. Gli amici che si sono salvati sono Lorenzo Locarni di Verbania, 32 anni, insegnante; Renato Rossi di Verbania, 63 anni, architetto, erano i primi della fila e sono stati solo sfiorati dalla neve.

A dare l'allarme sono state altre persone poco distanti, che hanno assistito al distacco. Si sono recate sul posto insieme ai due illesi del gruppo, estraendo dalla neve i corpi dei compagni di escursione. Erano stati trasportati circa quattrocento metri più a valle.

La dinamica della tragedia

La massa nevosa staccatasi dal versante ha colpito il gruppo, che percorreva in fila indiana un sentiero nella neve già battuto precedentemente da altri scialpinisti. I primi due della fila sono stati soltanto sfiorati dalla valanga, che ha invece colpito Auguadro, Bonini e Lomazzi, trascinandoli circa quattrocento metri più in basso. L'allarme è stato lanciato da altre persone che avevano assistito all'incidente e che immediatamente, insieme ai due superstiti, hanno iniziato a scavare per estrarre dalla neve i tre. Sul posto sono giunti due elicotteri, quello di Azienda Zero Piemonte decollato da Borgosesia e quello della Guardia di finanza, insieme ai tecnici del Soccorso Alpino e speleologico e i finanzieri del Sagf. I due sopravvissuti sono stati trasportati in ospedale: non hanno riportato gravi ferite ma sono sotto choc. Inutili, invece, i tentativi di rianimare gli altri tre, deceduti probabilmente a causa dei traumi riportati durante il trascinamento verso valle.

 

Il bollentino meteo e il rischio valanghe era annunciato

Nell'area delle Alpi Lepontine Nord, secondo il bollettino dell'Arpa, sopra ai 2100 metri di quota il rischio valanghe era di livello 3, cioè 'marcato'. «Quella zona è a più di duemila metri, non c'è niente da fare se non con gli sci fuori pista», ha spiegato il sindaco di Trasquera, Geremia Magliocco. «Lassù si sale solo con le ciaspole o con l'elicottero», ha aggiunto. Sul luogo dell'incidente sono state impegnate complessivamente tre unità cinofile da valanga. Alle operazioni hanno collaborato i carabinieri di Varzo. Una delle vittime, Matteo Auguadro, 48 anni, era un noto velista. Nel settembre del 2022, come prodiere, aveva vinto il titolo mondiale nella categoria Maxi Yacht Rolex Cup nelle acque di Porto Cervo e dal 2004 al 2007 ha fatto parte dell'equipaggio di Mascalzone Latino. Sposato, lascia moglie e due figli.

Nel bollettino di questa mattina di Aineva.it, pubblicato sul sito di Arpa Piemonte, relativamente all'area Alpi Lepontine Nord si leggeva che «gli ultimi accumuli di neve ventata rappresentano la principale fonte di pericolo» e che «la neve fresca e gli accumuli di neve ventata possono subire un distacco in seguito al passaggio di un singolo appassionato di sport invernali in quota», motivo per cui si raccomandava «attenzione sui pendii molto ripidi nelle zone di passaggio da poca a molta neve». Il bollettino metteva in guardia perché «in alcuni punti le valanghe possono coinvolgere la neve vecchia a cristalli angolari e raggiungere grandi dimensioni. I punti pericolosi sono in parte innevati e appena individuabili. Le escursioni richiedono esperienza nella valutazione del pericolo di valanghe e una prudente scelta dell'itinerario».

 
https://www.leggo.it/schede/matteo_auguadro_enzo_bonini_matteo_lomazzi_chi_sono_vittime_valanga_val_divedro_verbania_oggi_12_1_2025-il_bollentino_meteo_e_il_rischio_valanghe_era_annunciato-5-8589254.html
 
Previti71
 

 

 
 
 
 

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