Il medico responsabile della diagnosi e delle cure dell'uomo è stato accusato di aver sottoposto anche altri pazienti a trattamenti infernali per patologie in realtà non presenti
La vita di un uomo è cambiata radicalmente quando gli è stato diagnosticato un cancro ai polmoni al quarto stadio. Si tratta di una malattia che si rivela mortale nel 90% dei pazienti, nel giro di pochi anni. Le sue giornate e quelle della sua famiglia sono state sconvolte, ma nessuno ha smesso di lottare e sono iniziati i lunghi cicli di chemio, le varie terapie sperimentali e gli interventi chirurgici. Il tempo passava, e la moglie coi figli hanno pensato si trattasse di un miracolo: il papà era ancora vivo. Poi, all'età di 51 anni, è morto per insufficienza polmonare e dall'autopsia è stata rivelata una sorprendente verità: nel corpo di Scot non c'eran cellule tumorali. Era stata la chemioterapia a causarne la morte.
Le diagnosi sbagliate del medico: almeno 10 le vittime
Scot Warwick, papà di due bambini originario del Montana, è morto per insufficienza polmonare. Dopo il decesso l'autopsia ha dimostrato che la diagnosi di cancro ai polmoni era sbagliata e nel suo corpo non c'era alcun tumore. La morte era stata causata proprio dalla chemioterapia fatta negli 11 anni dalla diagnosi e, in particolare, dalla gemcitabina, che aveva provocato danni irreparabili all'apparato respiratorio.
Il medico responsabile della diagnosi e delle cure di Warwick è stato accusato di aver sottoposto anche altri pazienti a trattamenti infernali per patologie in realtà non presenti.
Secondo un'indagine di ProPublica, Scot Warwick era uno dei 10 pazienti noti che hanno sofferto inutilmente per le azioni del dottor Thomas Weiner. L'uomo è stato licenziato poco dopo la morte del 51enne e la famiglia di Warwick ha fatto causa all'ospedale, ricevendo un risarcimento.
Nella deposizione, la vedova ha dichiarato: «I miei figli hanno perso il padre. Io ho perso mio marito. Non è stato veloce. È stato lungo. Ed è stato straziante. Ed è stato terribile. E non lo augurerei mai, mai a nessuno, mai». Come riporta il Daily Mail, il dottor Weiner ha sempre negato ogni accusa e ha continuato a citare in giudizio l'ospedale per l'ingiusto licenziamento, nonostante fosse arrivato a guadagnare più di un milione di dollari di stipendio prendendo in carica moltissimi pazienti e sottoponendoli a diverse terapie.
Il rapporto di ProPublica sostiene anche che il medico abbia «modificato i piani di fine vita senza consultare i pazienti, prescritto dosi elevate di oppioidi a pazienti che non ne avevano bisogno e spesso non abbia documentato il suo lavoro».
https://www.leggo.it/esteri/news/marito_anni_chemioterapia_interventi_sofferenza_tumore_polmone_diagnosi_oggi_12_1_2025-8588956.html
Sarlo71
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