venerdì 14 marzo 2014

«Conigli come i cani e i gatti»
Petizione per gli amici di famiglia

I piccoli roditori siano considerati come animali d’affezione: niente pellicce o piatti 
in cucina: 10.000 firme in pochi giorni

di Valentina Ravizza




(Epa/Pleul)
(Epa/Pleul)

Mangereste il labrador o il siamese di casa? Culturalmente siamo abituati a inorridire di fronte alle tradizioni culinarie di Paesi dove invece non sembrerebbe affatto strano cuocere in padella il cane come facciamo quotidianamente con il maiale (leggete la ricetta filippina del “cane stufato per pranzo di nozze” in Se niente importa di Jonathan Safran Foer). Ma spesso non ci poniamo affatto il problema quando si tratta di un altro animale domestico: il coniglio, terza bestiola da compagnia più diffusa nelle case degli italiani (stime parlano di almeno 800 mila esemplari).
Come cani e gatti
Così la Federazione italiana diritti degli animali e l’associazione Aae Conigli hanno deciso di lanciare una petizione per rendere ufficialmente il coniglio un animale d’affezione. Che quindi non dovrà più finire nel piatto e nemmeno essere venduto come pelliccia. La raccolta, diffusa attraverso la piattaforma Firmiamo.it, ha già superato quota 10.000 firme in pochissimi giorni.
Divieto di utilizzare le pellicce
Esattamente che iter seguirà l’iniziativa? L’abbiamo chiesto a Loredana Pronio, presidente di Feder F.I.D.A. Onlus: «Sto preparando il disegno di legge nel quale verrà formulata la richiesta della modifica alle norme esistenti a tutela dei cani e dei gatti con le motivazioni elencate nella petizione. Un altro passo importante sarà quello di incontrare il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, alla quale chiederemo che nell’ordinanza ministeriale del 21 dicembre 2001, relativa al divieto di utilizzare pelli e pellicce di cani e gatti, sia introdotto il divieto anche per il coniglio».
Politica intelligente contro i poteri economici
Realisticamente, quanto è fattibile che la petizione si tramuti in legge? «Purtroppo non dipende da noi ma dall’interlocutore al quale ci rivolgiamo: i politici. La nostra forza sono i numeri, e la politica intelligente non può non tener conto di una volontà popolare espressa democraticamente. Detto questo siamo ben coscienti del fatto che questa nostra richiesta andrà a toccare dei poteri economici, quali ad esempio quelli degli allevamenti, ma sappiamo anche che, ogni volta che si parla di tutela animale, inevitabilmente ci si scontra con chi, degli animali, ne fa un business».
«Visibile l’invisibile»
Chissà che questa battaglia per i conigli, non aiuti a sensibilizzare l’opinione pubblica anche in tema di diritti degli animali più in generale. Come ha scritto Jonathan Safran Foer: «Pensare ai cani (e in questo caso ai conigli, ndr), rispetto agli animali che mangiamo, è un modo per guardare di sbieco e rendere visibile l’invisibile».


http://www.corriere.it/animali/14_marzo_11/conigli-come-cani-gatti-petizione-gli-amici-famiglia-2009c35c-a923-11e3-a393-9f8a3f4bf9ce.shtml

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