lunedì 31 marzo 2014

Test sbagliati: “Il 75% delle donne abortisce feti sani”

Test sbagliati: "Il 75% delle donne abortisce feti sani"-Redazione- Falsi positivi che "condannano" gestanti e feti.
E' questo l'allarme lanciato dal ginecologo Claudio Giorlandino, presidente della Fondazione Altamedica per lo studio delle patologie delle madri e dei futuri bambini.
L'uomo ha illustrato all'Adnkronos salute come i nuovi test, quelli che si basano sullo screening del Dna fetale nel sague materno, adibiti a verificare eventuali anomalie del bambino, "non sembrano funzionare". "Sono troppi, i falsi positivi", denuncia il medico. "Salviamo le vite di quei bambini che erroneamente vengono considerati portatori di sindrome di Down: molte donne possono decidere di interrompere la gravidanza solo sulla base di questo test".
L'esperto si riferisce ai test compiuti all'11esima settimana di gravidanza, per il costo di circa 900 euro, "nati per evitare o ridurre il ricorso a esami invasivi come amnio e villocentesi". Ma che non si rivelano altrettanto sicuri. 
"Negli ultimi mesi si sono rivolte a me 8 gestanti che avevano avuto un test positivo per patologia fetale, prevalentemente da un unico centro di genetica, dopo essere state sottoposte a questi test di screening", ha spiegato Giorlandino. "Ho eseguito il test di conferma con amniocentesi o villocentesi riscontrando, con sbigottimento, che in 6 casi non venivano confermate le patologie: 5 feti sono risultati sani e su uno, verosimilmente anche sano, sono ancora in corso verifiche". 
Tali pazienti, dopo essersi rivolte a lui, hanno potuto dunque scoprire l'errore, evitando pertanto, l'aborto che stavano per compiere. "Ma ho realizzato che alcune pazienti potevano essere indirizzate verso l'aborto senza neanche cercare una verifica attraverso test diagnostici".  D'altra parte, "se a me, su 8 donne giunte casualmente, il 75% circa aveva un risultato errato, immagino quante altre volte questo sia avvenuto in Italia". 
E' necessario, comunque, sottolineare come questi test non offrano alcuna certezza e chiedano di essere, ugualmente, confermati mediante villocentesi o amniocentesi. Una volta ricevuta l'esito positivo, però, le donne potrebbero esser vittime di "un'angoscia tale da poter condurre le gestanti a ricorrere direttamente all'aborto volontario senza attendere l'esito della conferma".
Il motivo per cui questi test necessitano riscontro è presto detto: "Il Dna libero circolante nel sangue materno non è di origine fetale, ma placentare", ha illustrato l'esperto. "La placenta infatti, durante le fasi della sua formazione, libera nel sangue materno una certa quantità di Dna di scarto e questo viene captato come se fosse l'espressione genetica del feto."
Il problema, poi, potrebbe riguardare anche i falsi negativi: "La metodica dei test", infatti, "non potendo distinguere sull'origine del Dna, può fornire anche falsi negativi se non trova un Dna fetale, non perchè il feto sia o meno portatore di una anomalia, ma solo perchè in quel momento e in quel dato campione non si reperisce il materiale necessario per l'analisi".

http://www.articolotre.com/2014/03/test-sbagliati-il-75-delle-donne-abortisce-feti-sani/

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